Pier Carlo Sommo (con la collaborazione di Nerone)
Il 17 novembre si celebra la giornata dedicata al gatto nero, animale elegante e un po’ misterioso che alcune leggende e superstizioni fanno ingiustamente temere. In realtà è un animale docile e di buon carattere. Il gatto nero ha un aspetto affascinante e il suo manto scuro gli dà una particolare eleganza che lo contraddistingue dagli altri esemplari di gatto domestico. Queste particolarità fanno sì che, nonostante le infondate superstizioni che lo circondano in certe realtà, i gatti neri siano tra i più amati e ricercati. In Scozia, Inghilterra e Giappone, sono considerati un portafortuna. In alcune di queste nazioni un gattino nero in miniatura, come statuina o ciondolo, è considerato un potente talismano.
Le superstizioni di cui il gatto nero è da sempre vittima, sono la conseguenza delle antiche credenze che spesso vedevano alcuni animali come portatori di sventura o malaugurio.
La diceria che il gatto nero porti sfortuna ha origine nel Medioevo. A quell’ epoca, come è noto, si utilizzavano le carrozze e i cavalli e durante la notte i gatti neri, comparendo d’improvviso, potevano far imbizzarrire i cavalli e causare incidenti. Fu così i gatti neri furono associati alla sventura. A rinforzare la fama negativa dei gatti neri fu anche Papa Gregorio IX che nel 1200 identificò il gatto nero come demoniaco amico delle streghe. Da quel momento in poi si continuò con l’associazione del gatto nero al demonio. Tra le leggende si narra anche che anticipassero l’arrivo dei pirati, perché erano sulle loro navi come cacciatori di topi nelle stive. Quando una nave attraccava, i gatti neri scendevano a terra e così gli abitanti delle coste capivano l’arrivo dei predoni.
Esistono anche leggende buone. Ad esempio nell’antica Roma i gatti erano considerati portafortuna, per cui dopo la loro morte, era usanza bruciarli e poi spargerne le ceneri sui terreni per augurarsi un buon raccolto.
Nell’ antico Egitto il gatto era sacro al Sole e a Osiride, mentre la gatta alla Luna e a Iside. Gli Egizi poi veneravano Bastet, figlia di Iside e sorella di Horus era una divinità con corpo di donna e testa di gatta nera. Era una dea molto potente collegata a Ra ed era simbolo della vita, della fecondità e della maturità. Con la dea Bastet, nacque il culto del gatto, per loro furono emanate leggi che ne impedivano l’espatrio al di là dei confini dei territori di dominio dei faraoni ed erano talmente tenuti in considerazione, anche nel quotidiano, che quando un gatto moriva, le persone della famiglia dovevano rasarsi le sopracciglia in segno di lutto. Il suo corpo veniva mummificato con la stessa procedura riservata agli esseri umani prima di offrire la loro salma alla dea Bastet.
Tornando al nostro gatto nero, dobbiamo precisare che non appartiene in realtà a nessuna razza specifica, si tratta di una particolare colorazione che il manto dell’animale acquisisce per via della pigmentazione più scura della pelle. Infatti, anche se privo di pelo, esistono esemplari neri del gatto egiziano sphynx, che ricordano fedelmente le statue della dea Bastet.
La particolare pigmentazione del gatto nero dipende dalla presenza di un gene il B (black) da cui dipende la colorazione nera del manto. Il Grande B è un gene che prevale su tutti gli alleli del gruppo B, (le due varianti molecolari di uno stesso gene vengono chiamate alleli) motivo per cui i gatti neri sono più diffusi tra i randagi anche se non si predispone l’allevamento e l’accoppiamento selettivo.
Dal punto di vista delle condizioni di salute, sono molto più resistenti a infezioni e malattie, secondo gli studiosi, questo si spiegherebbe grazie alla loro natura un po’ selvatica, che li avrebbe irrobustiti dal punto di vista immunitario.
Il gatto nero ha un buon carattere, è fedele, educato, e amichevole, qualche volta sente tuttavia il richiamo della natura, se può torna a gironzolare da solo per strada. Secondo alcuni vi sarebbe una differenza caratteriale tra l’esemplare maschio e l’esemplare femmina, il maschio sarebbe più tranquillo e sornione, al contrario delle femmine più irascibili; ovviamente è bene non generalizzare troppo, ogni animale, come gli esseri umani ha il suo carattere.
Di regola sceglie, all’interno della famiglia, il suo umano preferito con il quale instaura un rapporto molto più profondo. A dispetto di alcune credenze il micio europeo in genere non ama la solitudine e desidera stare con l’uomo, si adatta benissimo alla vita in appartamento, anche se non disdegna, se può, la possibilità di passeggiare all’aperto.
Dopo questa panoramica veniamo ad un caso “concreto”, il nostro gatto nero di famiglia: Nerone. La piccola peste nera rallegra la nostra casa da circa 10 anni. Adottato come trovatello quando aveva pochi mesi, appena giunto in casa si è immediatamente accasato, non sporca in giro, non fa danni, si fa le unghie nei luoghi autorizzati. Chiede con un miagolio cortese di andare sul balcone, chiede con fermezza la pappa, se si ritarda sollecita con morsetti nelle caviglie. E’ giocherellone e affettuosissimo, è viaggiatore abituale in auto, sta buono senza il trasportino e si adatta con allegria alle case delle vacanza. Avrebbe alcune cucce, ma in verità dorme ovunque: il mondo è la sua cuccia.
Contrariamente alle regole generali è affezionato ad entrambi e divide equamente saluti, coccole e capricci. Ha anche affetto per mia sorella, che lo tiene durante i nostri rari viaggi senza di lui.
Invece, essendo un nobil gatto, tiene a distanza la servitù, appena tollera, come estranea ma utile, la signora che fa le pulizie. E’ bello e molto vanitoso, ma si fa fotografare solo se lo vuole lui. Si lascia mettere il guinzaglio, ma riesce a liberarsene rapidamente meglio di quanto facesse il mago Houdini con le catene. Rito speciale dedicato a me, quando torno a casa, è quello di salire sulla mia schiena per mettersi attorno al mio collo per almeno 5 minuti a ronfare e darmi testate.
Abbiamo avuto in casa molti gatti, di varie razze e colori, ma il nero Nerone è in assoluto il più affettuoso e intelligente.
In ultimo, e a riguardo della fama negativa? Lascio la parola a Nerone: “Tutte storie, non esiste, ma è meglio non tagliarci la strada, quella può essere una scelta sfortunata, al di là della nostra pelliccia nera. grrrr…”
http://www.viavaiblog.it/17-febbraio-festa-nazionale-del-gatto/
http://www.viavaiblog.it/8-agosto-festa-mondiale-del-gatto/
http://www.viavaiblog.it/il-cardinale-richelieu-papa-leone-xii-chateaubriand-amavano-i-gatti/
http://www.viavaiblog.it/papa-benedetto-xvi-e-lamore-per-i-gatti/