Pier Carlo Sommo
Negli ultimi anni le cronache italiane si sono occupate di Casale Monferrato (Alessandria) quasi solo per le tristi vicende dell’azienda Eternit e delle tragiche conseguenze dell’ inquinamento da amianto. Nota riduttiva per una città bella e antichissima con una ricca e prestigiosa storia. Comune con oltre 30.000 abitanti, la sua ricchezza è ancora oggi sottovalutata sul piano turistico-culturale.
Casale divenne municipium romano con il nome di Vardacate , già allora era la città più importante del circondario. Come molte altre città romane ebbe un periodo di decadenza conseguente alle invasioni barbariche e alla caduta dell’Impero romano d’Occidente. Rinacque con il nome di Casale, che appare per la prima volta in un documento di donazione del diacono Andrea alla canonica di Sant’Evasio, datato 15 agosto 988. Divenne poi un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi. Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che vi costruirono una delle più grandi e prestigiose cittadelle europee. Fu contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli. Dal 1713 fece definitivamente parte del Ducato di Savoia e ne seguì le sorti. Durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi contro l’Impero austriaco. La citta è ricca di palazzi nobiliari, importanti chiese, tra le quali spicca il Duomo di sant’Evasio, e il castello dei Paleologi eretto nel 1352, modificato e ingrandito sotto le varie dominazioni è oggi in parte visitabile e utilizzato come contenitore culturale della città.
Tra i gioielli di Casale spicca la sinagoga e l’annesso museo di cultura ebraica. Le prime notizie sulla presenza
di ebrei in città risalgono agli anni immediatamente successivi al 1492, anno della diaspora spagnola. La comunità ebraica di Casale Monferrato si sviluppò sotto varie dominazioni e praticava come attività principale il commercio. Continuò a crescere sotto i Savoia anche se vide l’istituzione del ghetto nel 1723. Nel 1761, secondo il Censimento, risultavano residenti nel ghetto 136 famiglie, pari a 673 persone. Nel 1848, al momento dell’emancipazione sotto Re Carlo Alberto a Casale Monferrato vivevano 850 ebrei. In seguito la comunità diminuì perché molti preferirono stabilirsi nelle città industriali in espansione (specialmente Torino e Milano). Casale Monferrato rimase ugualmente (con Torino, Alessandria e Vercelli) uno dei quattro principali centri della presenza ebraica in Piemonte. Prima delle vicende della seconda guerra mondiale, nel 1931 si contavano ancora 112 residenti in città. Oggi ne sono rimasti circa una decina ed è una delle ventuno comunità ebraiche italiane oggi esistenti.
La sinagoga attualmente è ancora saltuariamente aperta al culto in occasione di feste religiose. Il museo è un luogo frequentato, con visite ed eventi pubblici legati ai temi dell’ebraismo: conferenze, concerti e incontri culturali.
La sinagoga, esempio di barocco piemontese, è considerata una delle più belle d’Italia. In contrasto al disadorno esterno, l’interno è riccamente decorato con pitture e stucchi dorati. Conserva ancora gli arredi originali barocchi.
La sala è oggi un ampio spazio rettangolare (m 18 x 9) illuminato da 14 finestre, sette per ogni lato maggiore, affrescato con colori brillanti. Le pareti sono ricoperte di iscrizioni in ebraico, in gran parte citazioni dalla Bibbia ma anche iscrizioni commemorative in ricordo dei numerosi interventi di rifacimento del tempio e dei principali eventi nella vita della comunità, la salvezza dagli assedi del 1629 e 1656 e l’emancipazione del 1848 (ricordata con l’unica iscrizione bilingue: italiano e ebraico).
L’aron (Aron haQodesh o Aron-Ha-Kodesh o Armadio Sacro è un arredo sacro della religione ebraica, sempre presente all’interno della sinagoga) è del 1765 e arricchito nel 1787 e la tevah (anche chiamata bimah è una piattaforma elevata dal quale si legge la Torah) fanno parte degli antichi arredi, mentre la cantoria lignea fu aggiunta con il rifacimento ottocentesco.
Nei locali di accesso al matroneo al primo piano è stato allestito, nel 1969 in occasione del restauro della sinagoga, il museo d’arte e storia antica ebraica che occupa i due piani del matroneo della sinagoga e alcune sale di un edificio attiguo.
La collezione è composta da un vasto patrimonio di argenti e si articola su tre temi: la Torah, le festività e la vita quotidiana, comprendendo arredi sacri, pergamene, tessuti e oggetti in argento riconducibili fino all’inizio della presenza della comunità ebraica a Casale Monferrato.
Il museo custodisce reperti di particolare pregio come le Tavole della legge, in legno dorato e risalenti al secolo XVIII, numerosi rimonim (terminali per rotoli della Legge) e atarot (corone per i rotoli della Legge) sbalzati, cesellati o in filigrana d’argento.
Al secondo piano si trova la parte del museo dedicata alle festività, tramite una serie di allestimenti vengono illustrati i riti e le usanze legati alle festività ebraiche.
Nel seminterrato, luogo dove anticamente sorgeva il Mikveh (vasca per il bagno di purificazione), e dove è ancora visibile l’antico forno del pane Azzimo ( o matzot il pane non lievitato che gli ebrei mangiano durante la pasqua ebraica), è allestita dal 1994 una Mostra permanente di Lumi di Chanukkah, unica nel suo genere. È possibile ammirare una ricca collezione di Chanukkiot (i tipici candelabri a 9 bracci della Festa di Chanukkah), reinterpretate con vari materiali e forme, da numerosi artisti italiani e internazionali.
Visitare la sinagoga e l’annesso museo è imperdibile occasione sia di vedere un particolarissimo aspetto del barocco piemontese sia di esplorare e conoscere la cultura ebraica che fa pienamente parte della storia del Piemonte. Una visita che farà ulteriormente apprezzare una comunità fortemente legata alla nostra terra che ha dato abili uomini di governo, di cultura e militari.
Sito WEB della comunità ebraica di Casale Monferrato: www.casalebraica.com
Indirizzo e Contatti
Vicolo Salomone Olper, 4415033 Casale Monferrato (AL), Italia
Tel.: +39 0142 71 807 Mobile: 39 340 769 719 9 solo al mattino
e-mail: segreteria@casalebraica.org
Orario di Apertura
Domenica – 10.00-12.00 e 15.00-17.00 (per gruppi su appuntamento)
Giorni feriali solo al mattino 8,30 – 12,30 e solo su appuntamento (+39 340 769 719 9)
Chiuso il Sabato e nei giorni delle principali festività ebraiche.
Parzialmente accessibile ai disabili.