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Pier Carlo Sommo

Si può festeggiare la primavera visitando il tranquillo e romantico lago d’Orta, dal 15 maggio non si può trascurare poi di passare a Vacciago, una piccola frazione di Ameno (NO), che si si affaccia dalle colline sul Lago d’Orta. È un suggestivo paesino sviluppatosi nel 1600 ad opera di quanti fuggivano la peste che mieteva vittime in pianura. Nell’ottocento è diventato luogo di villeggiatura di ortesi trapiantati a Milano e milanesi. Dal 1979 ospita la collezione di arte contemporanea dellaFondazione Antonio e Carmela Calderara.

La Casa Calderara a Vacciago è una delle dimore signorili del lago d’Orta, anche se non rientra rigorosamente nel novero delle ville. Si tratta di una costruzione degli inizi del secolo XVII posta alla confluenza di due vie su una piazzetta, con una facciata a due piani segnata da un elegante portale in pietra e, al di sopra di questo, da un settecentesco balconcino con parapetto in ferro battuto tipico della zona. La facciata interna della casa è caratterizzata da due loggiati sovrapposti al portico del piano terreno, con archi che poggiano su colonne di granito. I loggiati hanno eleganti ringhiere in ferro battuto. Il bel giardino che accoglie il visitatore, fa da cornice ai tre piani della villa, all’ultimo piano si gode un’incantevole vista sul lago d’Orta.

Oggi la palazzina è sede dell’importante collezione di arte contemporanea dedicata al famoso pittore Antonio Calderara (Abbiategrasso 1903 – Ameno 1978). La fondazione che cura la collezione è stata costituita nel 1979 in esecuzione delle volontà del pittore con le quali lo stesso ha disposto un legato di beni mobili e immobili allo scopo di mantenere l’unità e la specifica destinazione culturale dei beni legati, costituiti essenzialmente dalla raccolta di opere d’arte da lui raccolta e ordinata nella palazzina secentesca, anch’essa donata alla fondazione. Leggenda vuole che Antonio Calderara dai piani alti di questa dimora, dove visse e morì, guardando la calma distesa del lago d’Orta trovava ispirazione per i suoi capolavori.

Con acquisizioni e scambi, Calderara allestì la sua collezione in forma di museo, così da rendere aperta al pubblico la sua casa-studio di Vacciago, affiancò a cinquantasei sue opere quelle di 133 diversi artisti europei, americani, giapponesi e cinesi ai quali era stato accomunato da rapporti di amicizia e di stima o di affinità di ricerca. In questo modo compose quella che con semplicità volle intitolare La storia di Antonio Calderara ed una scelta di artisti contemporanei suoi amici, ma fu ben consapevole di consegnare ai posteri una collezione preziosa, nella quale egli stesso figura con un certo numero di opere. La collezione espone opere d’arte contemporanea (avanguardie internazionali degli anni ’50-’60), 327 opere di pittura e scultura, di cui 56 di Calderara e 271 di 133 altri artisti.

Le opere visibili alla Fondazione, sono state disposte dallo stesso Calderara e, per sua volontà testamentaria, non possono essere spostate dalla loro posizione, poiché l’artista riteneva quella disposizione l’unico modo per apprezzare e conoscere l’arte contemporanea. Si possono trovare veri e propri capolavori dell’arte del ‘900 con maestri riconosciuti quali Fontana, Manzoni, Pomodoro, Klein, De Soto e molti altri, con un’ampia documentazione delle avanguardie internazionali degli anni cinquanta e sessanta, con particolare attenzione per l’astrattismo geometrico, l’arte cinetica, l’op art e la poesia visiva.

Calderara Antonio
La chiesa di Vacciago
1915 olio su carbone

L’opera pittorica di Calderara si inserisce nella tradizione del romanticismo lombardo che resta evidente anche nella sua produzione di opere astratte. Nel 1959 Calderara è passato dal “figurativo” al “non figurativo”.

Il critico Giulio Carlo Argan nel 1966 di lui scrisse: “ Per Calderara il quadro è come il prisma che, intercettando un raggio di luce, lo scompone nelle sue componenti coloristiche,…. Una sorta di diaframma che, inserito nella realtà, la modifica rivelandone la struttura o l’essenza, oppure, eventualmente, l’essenza-struttura.”

 

 

 

 

 

Fondazione “Antonio e Carmela Calderara” aperta al pubblico dal 15 maggio al 15 ottobre

dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00 – sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00  e dalle 15.00 alle 19.00.

Chiuso il lunedì   –  Ingresso gratuito.

via Bardelli 9, 28010 Vacciago di Ameno (No)

www.fondazionecalderara.it

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.