Carola Vai
Il #Piemonte piace sempre più ai viaggiatori italiani e stranieri. Lo dicono i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale che per il 2018 hanno indicato per la prima volta 15 milioni di pernottamenti, in aumento dell’1,35% rispetto l’anno precedente, e oltre 5 milioni 200 mila arrivi (+1,86%). Alla regione ricca di storia, musei, monumenti, montagne, laghi, colline, moda, sport, enogastronomia manca del resto solo il mare. Il successo turistico non si è però riflesso sui musei che hanno vissuto un 2018 “altalenante” con visitatori in molti casi in calo rispetto il 2017.
Castelli, fortezze, ville e palazzi disseminati in tutta la regione e molti dei quali commissionati dalla famiglia Savoia a partire dal 1.500, noti come Residenze Sabaude, inserite nell’elenco del Patrimonio dell’umanità dell’#UNESCO, da anni attirano visitatori di età, sesso e lingue svariate. Così, se in passato era soprattutto l’industria automobilistica a trainare l’economia piemontese, negli ultimi anni il #turismo in crescita lenta, ma continua, incentiva guadagni e posti di lavoro. Convinzione, professionalità e impegno possono rendere il settore molto redditizio per il territorio sempre più emergente nei mercati esteri.
A dominare la classifica delle presenze in Piemonte sono stati comunque gli italiani, pari al 56 per cento, con provenienze soprattutto dalla confinante Liguria, seguita dal Veneto, poi dall’Emilia Romagna e dalla Puglia; mentre i turisti dall’estero, pari al 44 per cento della totalità, sono arrivati soprattutto dalla Germania ( con numeri comunque in calo rispetto al 2017) seguiti dalla Francia. In aumento i viaggiatori dal Regno Unito, dalla Russia e dalla Cina.
L’area più visitata è stata ancora #Torino (circa un milione trecentomila arrivi, pari ad una crescita del 2,1 per cento e oltre 3,8 milioni di presenze, +2,2%) e i suoi dintorni, favoriti anche da migliori collegamenti stradali, ferroviari e aeroportuali. Ma pure da una vasta e variegata scelta alberghiera, circa 25.000 posti letto nel capoluogo piemontese, benché con tariffe più o meno simili a molti altri centri turistici italiani. Il binomio cultura/turismo è stato trainato soprattutto da patrimoni come il museo Egizio, il museo del Cinema, la Reggia di Venaria ed altri che, pur avendo meno risonanza, hanno contribuito e continuano contribuire a rendere interessante la città che due anni or sono Vittorio Sgarbi in un’intervista descrisse come “la più bella d’Italia”.
Molto richiesti e frequentati nel 2018, e pure nei primi mesi del 2019, i territori di #Langhe e #Roero, il Cuneese e il Novarese.
Aumentati arrivi e presenze in montagna sia durante il periodo invernale 2017-2018 che nei mesi estivi, mentre le zone dei laghi Maggiore e d’Orta hanno mantenuto il successo ormai collaudato da anni
Il 2018 è stato comunque un anno particolarmente fortunato per il Piemonte perché si è visto definire prima regione da visitare nel 2019 all’interno della classifica Best In Travel di Lonely Travel con un conseguente riflesso su molti mercati stranieri. Così l’area piemontese che oltre le località in alta quota, si è fatta conoscere per il suo patrimonio architettonico e artistico che spazia dalle testimonianze romane ai vari stili Liberty fino al periodo contemporaneo, ha accresciuto la propria popolarità anche all’estero.
Al buon andamento delle presenze turistiche non ha invece corrisposto analogo successo per i musei torinesi che hanno trascorso un 2018 con risultati in leggera crescita per quanto riguarda i Musei Reali, in linea con l’anno precedente per il museo Egizio, in calo per il Museo del Cinema ( 649.939 presenze, il 7,7% in meno dell’anno precedente). La Reggia di Venaria Reale pur confermandosi con 950.000 ingressi totali paganti tra i luoghi più visitati non solo del Piemonte, ma pure d’Italia, ha vissuto una leggera flessione rispetto al milione superato sia nel 2016 che nel 2017.