Carola Vai
La guerra contro il coronavirus suscita un crescendo di polemiche, anziché unione di forze e idee per arrivare a sconfiggerlo e tornare ad un minimo di normalità. Così, ad oltre un mese di “tutti a casa” e chiusura delle attività, il cammino verso la riapertura dell’Italia trova pareri più discordi che concordi. C’è chi difende la chiusura ignorando l’economia; chi insiste di usare tutte le cautele, ma riaprire. Nel tentativo di individuare qualche risposta, abbiamo deciso di avviare un’indagine tra varie figure professionali. Ad aprire la nostra particolare inchiesta è Guido Rossi, professor Emerito di Matematica dell’Università di Torino, convinto che politici, burocrati, funzionari insieme tendono a compiere “azioni vampiresche” nei confronti dei cittadini. E per far cessare tale “azione vampiresca” occorre prevedere delle precise responsabilità e corrispondenti sanzioni. Guido Rossi sull’attuale situazione in Italia, sulla confusione tra decreti del governo, ordinanze regionali e comunali, e sull’azione in ordine sparso dell’Europa sia all’inizio che durante l’emergenza, risponde appellandosi alla matematica. “Dobbiamo tenere conto di due teoremi, il teorema dei cammini e il teorema di impossibilità (di Harrow)”.
Vale a dire?
“Il primo teorema dice che un cammino ottimo non è quello composto tutto di singoli passi ottimi, ma deve anche poterne contenere di quelli tutt’altro che ottimi da soli, come quelli necessari a uscire da una stanza per recarsi poi al gabinetto; tradotto in termini di comportamento umano e decisioni significa che la decisione ottima di un gruppo può dover contenere delle decisioni di singoli che a questi sembrino addirittura pessime. Una decisione di gruppo capita tutte le volte che si persegue un obiettivo di gruppo, come sempre succede quando si cerca di costruire un certo ambiente: un ambiente salubre dove vivere, da cui i vaccini, le mascherine, il confinamento, il trattamento dei rifiuti e altri atti obbligatori. Ciò vale anche per un ambiente bello ed elegante, ma rinviamo. O un ambiente economico vivace.
La decisione di gruppo non è contraria ai valori democratici che agli occhi di chi non vuol vedere le necessità.
E il secondo teorema?
Il secondo teorema si occupa del modo con cui si raggiunge una decisione di gruppo dalle decisioni dei singoli,
che viene chiamato “costituzione”. Ebbene Harrow elenca otto caratteristiche che una “costituzione” dovrebbe possedere e che gli esseri umani normalmente desiderano, poi dimostra come queste non si possono realizzare tutte insieme: almeno una, non necessariamente la stessa, viene sempre sacrificata. La “costituzione” perfetta non può esistere, ognuna di quelle reali può solo cercare di adattarsi alle circostanze e ai popoli che cambiano; per noi dovrebbe quindi esser rivista spesso per rispondere ai bisogni dei cittadini in applicazione dei valori democratici, che sono una certa idea di uomo tipica della nostra civiltà.
Chi deve elaborare una decisione di gruppo?
Notiamo che nell’elaborare una decisione di gruppo non son coinvolti solo politici, ma anche funzionari e burocrati; a mio avviso la “costituzione”, completa in questo senso, dell’Italia sta funzionando da tempo assai male. Gli eletti non sono obbligati a render conto ai cittadini di come esercitano il mandato e i burocrati e altri funzionari vari badano essenzialmente a continuare le loro abitudini, le loro prassi anche al di sopra delle necessità: tutt’insieme risulta un’azione vampiresca.
Secondo Lei quali strategie sono necessarie per far ripartire l’economia italiana?
La riposta è semplice: quest’azione vampiresca deve cessare prevedendo delle precise responsabilità e corrispondenti sanzioni :revocabilità degli eletti, responsabili delle azioni amministrative con mezzi per migliorare e valutazione pubblica dei loro costi ed effetti, stretta disciplinare generalizzata nelle cose pubbliche, amministrazione della giustizia inclusa che è eccessivamente incerta e costosa per il cittadino che debba tutelarsi. Bisognerebbe fare molta più attenzione alla verità e alla sua ricerca.
Come ritiene la ventilata proposta di “tenere in isolamento” gli ultrasessantenni per tutelarne la salute, lasciando invece andare in giro i giovani?
Tutti sognano di vivere a lungo e solo uno scemo può pensare di apparecchiarsi un domani peggiore dell’oggi, perciò servono altri mezzi di tutela, che esistono e sono più in accordo coi valori democratici.