Dario Gedolaro
Le misure economiche messe in campo dal governo a sostegno delle attività economiche falcidiate dal Coronavirus sono adeguate, efficaci, facilmente utilizzabili? In una parola servono allo scopo? Inutile prendere in considerazione le dichiarazioni delle varie forze politiche, stucchevolmente di parte, condizionate dalla solita partigianeria partitica. Lasciamo anche perdere le associazioni delle imprese (Api, Confindustria, Cna, ecc.), che potrebbero parlare per interessi di parte. Dove possiamo trovare valutazioni che non siano troppo di parte ? Credo che la categoria dei commercialisti sia quella meglio indicata per una valutazione “tecnica”.
Ebbene, che cosa dicono? Maurizio Grosso (commercialista cuneese e membro del Consiglio nazionale dell’ Ordine dei commercialisti) afferma: “Gli aiuti finanziari rappresentano una boccata di ossigeno preziosa, che però arriva alle imprese con la forma dell’ indebitamento, e non dello stanziamento a fondo perduto. A complicare il quadro la forma particolarmente tortuosa del provvedimento: 96 articoli con decine di percorsi paralleli a seconda di dimensione e natura dell’ impresa. Il confronto con l’ estero è impietoso: in Francia un provvedimento analogo è in poche righe ed è operativo da due settimane!”
“Un ciclo di burocrazia che si autogenera” e rischia di soffocare il tessuto produttivo “tra attestazioni, allegati, autocertificazioni, Pin, documentazioni. Auspico almeno che la pandemia possa aiutare a superare i bizantinismi del nostro sistema pubblico, a ridurre la burocrazia”. Facciamo nostro questo auspicio. Non sarebbe finalmente ora di cambiare registro?