Carola Vai
Cresce lo scontento nel mondo del #turismo contro il governo. Tutte le aziende italiane del settore sono in difficoltà. Imprenditori e addetti del comparto lo ripetono da settimane. Senza ottenere grande attenzione. Infatti il comparto è stato quasi ignorato dal “Decreto rilancio”. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel lungo intervento fatto alla Camera dei Deputati ha provato a calmare rabbia e delusione. Come? Ammettendo: “siamo consapevoli che il settore del turismo richiede ulteriori interventi”. La battuta volta a rassicurare ha invece aumentato il malumore. L’annuncio, subito dopo, del taglio dell’Imu per gli #hotels è stato ed è ritenuto poca cosa.
Del resto molte strutture non sanno come ripartire. Bruciata dal #coronavirus la primavera, anche l’estate non sembra offrire grande prospettive. Dalla Valle d’Aosta alla #Sicilia, passando dal #Piemonte, dalla #Toscana e da tutte le altre regioni, isole comprese, è stato un susseguirsi di disdette e cancellazioni delle prenotazioni dall’estero. Unica grande speranza: il turismo nazionale. Ma poiché molti imprenditori per evitare di lasciare senza stipendi i propri dipendenti hanno trasformato le settimane di lockdown in ferie, forse saranno pochi gli italiani che potranno andare in vacanza nei prossimi mesi . Ovvio il desiderio del mondo del turismo di sapere in cosa consiste l’interesse espresso dal Premier parlando a Palazzo Chigi. Ed anche quali saranno gli interventi utili a evitare la chiusura definitiva di un gran numero di strutture. La sofferenza finanziaria di molte aziende sta diventando talmente pesante da essere al limite della sopportazione. Il #coronavirus dopo aver divorato la vita di migliaia di persone sta rischiando di uccidere l’economia italiana. In tutta Italia aumentano i cartelli “chiuso per sempre” e “in vendita”. Annuncio, il secondo, che sarebbe interessante conoscere da chi verrà raccolto. Privati o società? Italiani o stranieri? Il mondo del turismo totalmente paralizzato dall’inizio della diffusione del #Covid-19 non intravvede la ripresa prima di un anno. Ma la circostanza meno accettabile è l’incomprensione del governo delle dinamiche del settore. Come ha sottolineato Gianni Rebecchi, presidente di #Assoviaggi, federazione di categoria di Confesercenti, “il governo non si rende conto che da marzo abbiamo avuto una pioggia di cancellazioni e dunque di perdita di clientela che non si potrà recuperare in poche settimane”. Compromessa la stagione estiva, secondo Rebecchi “il ritorno alla normalità è previsto nel 2022”.
Accontentare tutti è sicuramente difficile. Lo è ancora di più nel mondo del turismo dove le differenze sono
innumerevoli. Certo le esigenze di Tour Operator, agenzie di viaggio, alberghi per citare tre filoni, sono diverse da quelle di gelaterie, ristoranti, locali pubblici. I primi tre rami vivono di programmazione con prenotazioni spesso anticipate di settimane o addirittura di mesi; gli altri basano il lavoro in gran parte sulla quotidianità. Il mondo del turismo ha ritmi diversi da quasi tutti gli altri settori produttivi. Per questo richiede un’attenzione diversa. Molto criticato pure il “bonus vacanza” di 500 euro. Del resto le famiglie che potranno richiederlo, sono quelle che probabilmente si troveranno ad affrontare difficoltà economiche tali da non avere la possibilità di pensare alle vacanze. Per tanto il ”bonus vacanza” nella migliore delle situazioni offrirà un lieve aiuto del tutto irrisorio per tutelare la sopravvivenza di molte strutture . In una situazione ancora tutta da chiarire, molte regioni in accordo con associazioni di categorie stanno attivandosi per tentare almeno una ripresa minima subito dopo l’annunciato “liberi tutti” del tre giugno. Hotels e strutture extra alberghiere, d’accordo con tutte le operazioni necessarie per sanificare gli ambienti e offrire la sicurezza richiesta, contano quasi tutti nel turismo all’aperto. Si va dalle spiagge (con formule varie in tutta Italia), alle escursioni in montagna, campagna, laghi, nei borghi dei tanti luoghi affascinanti dell’Italia. Il Premier Conte ha invitato gli italiani a fare le #vacanze nel nostro Paese “ricco di luoghi molto belli”. Difficile immaginare affollati viaggi verso l’estero nei prossimi mesi. Anche perché la certezza della sconfitta del contagio del coronavirus al momento non esiste. Dunque l’unico turismo con qualche garanzia di ripresa è quello alimentato dalle seconde case nelle località montane, marine, di campagna o sui laghi.