Paolo Girola
L’allarme è stato lanciato . Mio figlio ha una azienda agricola , vino e nocciole, e posso parlare con cognizione di causa. Nel settore agricolo, a breve, mancheranno lavoratori innanzitutto per la raccolta della frutta, ma se le restrizioni proseguiranno ,anche parzialmente, fino a settembre , ne soffrirà pure la vendemmia: sono al 90% lavoratori provenienti dai Paesi balcanici extraeuropei, i più numerosi da Macedonia e Montenegro. Italiani non se ne vedono quasi mai.
Per loro è un reddito importante, solo con la vendemmia si possono guadagnare anche 2 mila euro nella stagione ( mi diceva un giovane della Macedonia che è la metà di un buon reddito agricolo annuale nel suo Paese).
In Italia poco più di un milione di persone percepiscono il reddito di cittadinanza. Una misura che si è dimostrata assistenziale, sono pochissimi quelli che hanno trovato lavoro con questo meccanismo: le cifre ufficiali parlano di meno di 40 mila persone.
Quanti potrebbero andare a fare lavori agricoli stagionali non qualificati? Ma bisogna cambiare i meccanismi del reddito di cittadinanza, soprattutto in una fase emergenziale : oggi si possono rifiutare fino a tre offerte di lavoro.
La soluzione potrebbe essere di reintrodurre i voucher per tutti questi lavoratori stagionali. La retribuzione deve essere equa, ma realistica soprattutto in un momento di emergenza. Oggi il farraginoso meccanismo burocratico del lavoro occasionale ( quasi gli ex voucher) porta a un costo per il datore di lavoro di oltre 12 Euro all’ora. I vecchi voucher avevano un costo di 10 euro all’ora. Non era poco, anzi. Si calcoli che il contratto 2020 per colf e badanti parte da una retribuzione minima di 4,62 euro all’ora più i contributi, per lavoratori con meno di 12 mesi di esperienza , per un costo al datore di lavoro ben al di sotto dei 7 euro all’ora.
I tanto vituperati voucher erano serviti a far emergere una parte del nero. Tolti questi, vorrei sapere quanto è tornato ad essere lavoro sommerso. Qualcuno ne ha abusato? Ma si è buttato il bambino con l’acqua sporca.
Come si dice, il lavoro nobilita l’uomo e fa uscire dalla miseria e dall’umiliazione di vivere di elemosina. Quindi non bisogna incentivare l’accattonaggio nemmeno quello di Stato di chi potrebbe invece andare a lavorare.
Ma perché nessuno, al governo o alla opposizione, né il sindacato ci ha ancora pensato?