Pier Carlo Sommo
Dronero è un piccolo comune del Piemonte vicino a Cuneo, situato in una posizione panoramica all’imbocco della Valle Maira. È conosciuto anche perché è il paese d’origine della famiglia di Giovanni Giolitti (1841 – 1928), detto “l’uomo di Dronero” avendo nella cittadina anche il centro del suo collegio elettorale. La cittadina oltre alla sua bellezza paesaggistica ospita il Museo Civico Luigi Mallé. Aperto nel 1995, è nato per volontà dello storico dell’arte Luigi Mallé che, alla morte, donò al comune la “casa di famiglia”, con tutto il suo contenuto, affinché fosse istituito un Museo a suo nome. Mallè è personaggio ben conosciuto agli studiosi d’arte, è stato un importante protagonista della vita culturale e artistica italiana tra gli anni 50 e 70 del secolo passato.
Luigi Mallé nacque a Torino nel 1920 da una famiglia originaria di Dronero. Brillante studente all’Istituto San Giuseppe, seguendo le tradizioni familiari, per generazioni notai, avvocati e magistrati, nel 1943 si laureò in Giurisprudenza e Scienze Politiche all’Università di Torino. La giovinezza di Luigi Mallé fu segnata da due avvenimenti tragici: la prematura morte, nel 1934 della madre e la dura esperienza di un anno di internamento nei campi di lavoro in Germania nel 1944, quest’ultimo periodo compromise la sua salute, portandolo ad una morte prematura. Dopo la parentesi bellica acquisì altre due lauree, in lettere a Torino nel 1946 e il diploma di perfezionamento in storia dell’arte medioevale e moderna a Roma nel 1950. L’arte è la strada culturale che lo appassionò, tanto che ne fece unico scopo della sua vita, dedicandosi allo studio delle arti con particolare attenzione alla pittura fiamminga del XVII secolo, ai vetri, giade e avori.
Iniziò l’attività professionale al Museo Civico di Torino nel 1947, allora diretto da Vittorio Viale e si concentrò alla redazione di un catalogo scientifico delle raccolte d’arte antica. Sarà poi Direttore dei Musei civici torinesi dal 1965 al 1975. La grande opera di catalogazione creata per il Museo Civico è stata innovativa, portando notorietà all’istituzione in Italia e all’Estero. Produsse moltissimi trattati, articoli, cataloghi, con titoli che spaziano nei vari generi, tutti seguiti con grande passione e rigore scientifico. Completò i suoi studi con viaggi, perlustrando città, chiese e cappelle, attratto dall’ architettura, dalle sculture d’ogni epoca e tecnica, pitture, oggetti.
Negli ultimi anni di vita, afflitto dalla malattia, si rifugiò per lunghi periodi nella casa di Dronero. In quegli anni trasferì da Torino, mobili, quadri, stampe, porcellane, libri, dischi, oggetti, che aveva acquistato durante i suoi viaggi o dai famosi antiquari torinesi Pietro Accorsi e Armando Colombari, disponendoli nelle stanze dell’abitazione dronerese secondo un criterio che probabilmente avrebbe dovuto essere alla base del futuro museo. Purtroppo l’improvviso precipitare del suo stato di salute gli impedì di portare a termine il suo disegno. Luigi Mallè morì l’8 gennaio 1979 e nel testamento lasciò la casa, con tutto il prezioso contenuto, al Comune di Dronero con l’impegno di istituire un museo a suo nome.
Oggi, grazie al suo mecenatismo, possiamo visitare un piccolo museo di grande valore. Dell’arredamento originario non v’è più traccia. La realizzazione del museo ha purtroppo cancellato il vissuto della famiglia Mallé. Non furono eseguite fotografie dello stato di fatto degli ambienti della casa e di conseguenza si sono perse le sistemazioni originarie di mobili e dipinti. Ne risulta perciò un modello di casa – museo un po’ anomalo ma che ritrova, in parte, il suo aspetto domestico, ora ricreato dall’allestimento attuale, che suddivide le collezioni per epoche storiche.
L’edificio oggi ospita al piano terreno la Biblioteca Civica, al primo
piano la collezione permanente di Luigi Mallé, al secondo piano le mostre temporanee e i depositi, al terzo piano una sala incontri. Gli spazi del primo piano, con la collezione permanente, sono suddivisi per epoche storiche: dal Cinquecento al Novecento, con una selezione di arredi, ceramiche, vetri e porcellane
Nelle stanze un tempo abitate dalla famiglia si possono ammirare dipinti, sculture, ceramiche Meissen, vasi liberty Gallé e Daum, fotografie storiche, stampe rococò, disegni e arredi, a indicare in sintesi le epoche e gli stili artistici di cui Luigi Mallé è stato studioso. Spiccano i dipinti fiamminghi, i ritratti a pastello del XVIII secolo, i paesaggisti italiani dell’Ottocento e le opere dei maestri del Novecento.
La collezione permanente di Luigi Mallé, ha un contenuto eterogeneo comprende: 42 arredi, 59 ceramiche provenienti da vari paesi tra cui Cina, Giappone, Francia, Inghilterra; 129 dipinti e disegni dall’inizio del Seicento alla seconda metà del Novecento; 204 fotografie storiche, 8 orologi ottocenteschi, 38 stampe dal 1750 al 1890, 15 vetri che comprendono caraffe, coppe e vasi, di cui un Gallé e un Daum. Maioliche, vasi liberty, piccoli soprammobili, giocattoli d’epoca, ventagli, dischi di musica d’opera e cartoline d’arte. Una sezione è dedicata alla figura di Luigi Mallé, dalla fanciullezza all’età matura, e alle radici della famiglia a Dronero, documentate dal Settecento.
Superate le difficoltà per la chiusura a causa del COVID, il piccolo ma ricco e interessante museo, ha riaperto le porte ai visitatori il 15 maggio 2021.
Museo Civico “Mallé” – Via Valmala, 9 12025 DRONERO (CN)- Dal 15 maggio 2021 il Museo è aperto al pubblico il sabato e la domenica dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Ultimo ingresso alle ore 18.30.
Le visite di gruppi possono essere concordate contattando l’Espaci Occitan dal giovedì al sabato al numero 0171/904075 o inviando una e-mail a segreteria@espaci-occitan.org. L’accesso al museo è contingentato e, oltre al rispetto del distanziamento sociale, è obbligatorio indossare la mascherina.
Ingresso GRATUITO.
Sito internet: http://www.museomalle.org