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Pier Carlo Sommo

Ad Aosta, come da oltre 1000 anni, il 30 e 31 Gennaio 2019, in occasione alla festa del Santo, il centro città ospita la Fiera di Sant’Orso. Un evento che vanta 1019 edizioni. È un’antica festa di popolo, un momento di incontro, un’occasione per rivivere e riscoprire le tradizioni della Valle d’Aosta. L’anno 1000 è considerato l’anno “zero” della Fiera. La leggenda vuole che tutto abbia avuto inizio di fronte alla Chiesa di Sant’Orso, dove il Santo, vissuto prima del IX secolo, era solito distribuire ai poveri indumenti e “Sabot”, le tipiche calzature in legno.

Oggi è tutto il centro di Aosta ad essere coinvolto nella manifestazione che è un grande momento di festa, l’intero percorso è percorribile a piedi. Nelle vie della città storica, dall’Arco d’Augusto a piazza della Repubblica, sono disposti gli artigiani valdostani che presentano oggetti in artigianato tipico mentre gli espositori della fiera commerciale e del settore non tradizionale trovano posto nelle vie limitrofe.

Più di mille espositori partecipano a questa grande esposizione del lavoro artigianale valdostano, si possono ammirare e acquistare: sculture, oggetti torniti, opere di intaglio, intreccio. Il legno è filo conduttore della Fiera, ma non mancano lavori in pietra ollare, ferro, rame, ceramica, vetro, tessuti e pizzi.

Il simbolo della manifestazione è il Galletto, ma altri oggetti sono simbolici e legati alla tradizione. I Sabot, , la Coppa dell’Amicizia, Grolla. Poi gli oggetti di produzione artigianale, ma di uso quotidiano fino a qualche decennio fa: rastrelli, cestini e gerle, botti.

Le due giornate rappresentano l’occasione per gli artigiani, i visitatori e gli appassionati di incontrarsi, fare quattro chiacchiere, scambiarsi idee e suggerimenti e di venire a contatto con un mondo fatto di gesti tramandati di generazione in generazione che vive e si evolve ancora oggi, nell’era del digitale. La Fiera è anche allegria, musica e folklore, un’occasione per partecipare a degustazioni e assistere a dimostrazioni dal vivo.

Per gli appassionati di enogastronomia dal 30 gennaio al 3 febbraio 2019 ben 75 aziende propongono le specialità della Valle d’Aosta con la possibilità di degustazioni di prodotti tipici: formaggi e prodotti lattiero-caseari, carni, salumi, prodotti dolciari e da forno, miele, marmellate, frutta, verdura vini e liquori.

Il tradizionale ricordo di chi visita la fiera è un ciondolo, che può essere acquistato vicino alla Porta Praetoria. Diverso per ogni edizione, rappresenta un attrezzo o strumento utilizzato dagli agricoltori e dagli allevatori.

PROGRAMMA 2019

29 Gennaio
ore 21: concerto di apertura del Coro di Sant’Orso presso la Chiesa di Sant’Orso di Aosta

30 e 31 Gennaio
Dalle ore 8.00 alle ore 18: Fiera di Sant’Orso

30 Gennaio
dall’alba alla sera: fiera, esibizioni itineranti di gruppi folkloristici e dimostrazioni dal vivo
ore 14-18: Veillà di Petchou (veglia dei piccoli) presso la Cittadella dei Giovani
ore 18: messa dedicata agli artigiani presso la Chiesa di Sant’Orso
ore 19 circa: premiazione ufficiale in piazza Sant’Orso
dalle ore 19 fino a tarda notte: Veillà
(Nel dialetto valdostano, il patois, “Veillà” vuol dire “veglia”.)

Dal 30 Gennaio al 3 Febbraio
Apertura dell’Atelier e del Padiglione enogastronomico

31 Gennaio
ore 21: Spettacolo finale di chiusura al Teatro Giacosa di Aosta

Il sito della fiera: www.fieradisantorso.it

 

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.