Pier Carlo Sommo
Venerdì 18 gennaio, alle 18,30, presso la casa valdostana di Parigi (3, rue des Deux-Boules), il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson e l’assessore al turismo e patrimonio culturale, Laurent Viérin, inaugureranno la Mostra “Della Bibbia per l’anno duemila” (De la Bible à l’an deux mille) di opere dell’artista valdostano Giovanni Thoux. L’inaugurazione sarà accompagnata da una esibizione del coro Saint-Vincent.
Le opere selezionate per la mostra di Giovanni Thoux rendono omaggio a uno dei più abili scultori valdostani. L’esposizione permette di apprezzare la freschezza e l’attualità del suo linguaggio espressivo più di vent’anni dopo la realizzazione di questo ciclo tematico.
Il pubblico della capitale francese non solo sarà in grado di scoprire una delle migliori raccolte di sculture in legno valdostane, ma anche di ammirare i luoghi più significativi della storia della Valle d’Aosta, dagli antichi siti romani ai castelli di Medio Evo. I temi della religiosità e della fede che caratterizzano questa mostra monografica si uniscono alle immagini più suggestive della storia artistica e architettonica della Valle d’Aosta. Così la chiesa dedicata ai santi Pierre e Ours, la cattedrale di Aosta e la collegiata di Saint-Gilles a Verrès documentano la ricchezza del patrimonio storico e artistico, di cui l’artista è interprete di talento.
Nato nel 1935, Giovanni Thoux vive e lavora a Verrès. Nel 1957, dopo aver completato i suoi studi professionali a Torino, partì per il Giappone. A Tokyo all’interno del Dipartimento di Design Industriale dell’Ikuei Polytechnic School frequenta un corso triennale. Durante il periodo trascorso in Giappone, ha realizzato le illustrazioni di una raccolta di libri scientifici e didattici pubblicati da Fukuinkan Publisher of Tokyo. Nel 1968 è stato nominato vicedirettore del dipartimento di design industriale. Giovanni Thoux torna in Valle d’Aosta nel 1971, e lavora quindi con i suoi fratelli nel loro studio di ebanisteria come interior designer. Produce serie tematiche di bassorilievi in legno policromo, dove usa vernici a base d’acqua che non coprono le venature del legno e che fissa con l’aiuto di speciali vernici trasparenti. Sempre alla ricerca di nuove forme espressive, lo scultore valdostano usa le radici di noce che trova nella foresta e le trasforma in personaggi straordinari, storici e fantastici. Dal 1972, partecipa ogni anno alla Fiera di Saint-Ours e in molte mostre. È membro dell’Académie Saint-Anselme d’Aoste dal 1974 e dell’associazione “Art et Connaissance” di Thonon-Les-Bains (Francia) dal 1995. I suoi temi preferiti provengono dalla storia, così come dalle tradizioni e costumi della Valle d’Aosta, ai quali dedica lunghe ricerche storiche e iconografiche.
La mostra rimarrà aperta fino al 9 giugno 2019.