Carola Vai
Chi va piano, va sano e lontano, recita un antico detto. Adattare il concetto a chi ha fatto della velocità un mezzo per salire sul podio mondiale ha un non so che di ironico. Invece è l’esempio offerto da Federica Brignone, stella dello sci alpino italiano, super campionessa mondiale alla soglia dei 35 anni. L’atleta azzurra nata a Milano il 14 luglio 1990, abitante a La Salle, in Valle d’Aosta, con lenta, ma inossidabile tenacia si è lanciata alla conquista della Coppa del Mondo generale di sci in programma a Sun Valley, Stato dell’Idaho, negli Stati Uniti, avendo nel suo zaino 37 vittorie e 83 podi. Ed essendo, inoltre, l’unica donna italiana ad aver già vinto l’ambita Coppa di cristallo nel 2019-2020. Un record per la sua età sostengono in molti. Non lei.Author: Carola Vai
Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore) View all posts by Carola Vai
Viola Cora
“Proprio quando non c’è alcuna linea all’orizzonte, stare uniti è un modo per non perdersi. E non perdersi d’animo, mai”. E’ il suggerimento lanciato dalla quarta di copertina dell’ultimo libro del giornalista cuneese Fabrizio Brignone, classe 1974. Il volume, intitolato “Nella foresta della nebbia” (edizioni Il Ciliegio) narra in modo coinvolgente il faticoso viaggio di due ragazzi - che poi diventano tre – attraverso la foresta (metafora della società) dove vivono, affrontando una fitta nebbia (metafora dell’inquinamento). Romanzo di formazione per giovanissimi, in realtà stimolante anche per gli adulti, che fa venire alla mente Emilio, opera dello scrittore francese Jacques Rousseau, dove si sottolinea l’importanza dell’educazione.Dario Gedolaro
Finalmente qualcosa si muove per cercare di rimediare alle inefficienze del Servizio Sanitario Nazionale, che pure – diciamolo subito – ha molte benemerenze. Torna d’attualità l’annosa questione dei 37 mila medici (e quasi 7 mila pediatri) di famiglia, detti anche di base o di medicina generale. Il governo ha allo studio un provvedimento per farli diventare dipendenti del SSN. Lo rivela il Corriere della Sera, che cita un progetto del ministro alla Salute, Orazio Schillaci. Forse è la volta buona, ma se ne discute già da qualche anno.Dario Gedolaro
In questi giorni in cui si ricorda la tragedia dell’Olocausto non è storicamente sbagliato riflettere se e quali furono le differenze in tema di antisemitismo fra la Germania nazista e l’Italia fascista. Perché non bisogna fare di ogni erba un fascio, soprattutto quando si tirano in ballo le responsabilità di un popolo. Non è per autoassolversi, perché di responsabilità ve ne furono, ma sicuramente non ci fu quella complicità o acquiescenza corale di cui si macchiò il popolo tedesco.Carola Vai
“Il cibo degli dei”. Così era soprannominato un tempo il cioccolato per il suo inimitabile e gustoso sapore. E lo è ancora oggi. Ma non più solo per il gusto. Bensì anche per la sua storia, per il giro d’affari che genera e di conseguenza per il prezzo, persino per il richiamo turistico nelle città dove spiccano piccole aziende, cioccolaterie, e manifestazioni varie come a Torino e a Perugia.Carola Vai
“Fenomeno ineguagliabile”. E’ una delle definizioni attribuite al campionissimo Jannik Sinner, primo italiano a vincere le Atp Finals ed entrare, a 23 anni, tra le leggende dell’Olimpo mondiale del tennis. Un successo anche per Torino. La città, infatti, attraverso il torneo mondiale giocato all’Inalpi Arena, e l’attrazione esercitata da Jannik, ha ottenuto un boom internazionale di immagine, ed un conseguente guadagno economico, turistico e commerciale.
Dario Gedolaro
Nonostante la discesa in campo del solito circo Barnum del mondo dello spettacolo, di quello della cultura, l’appoggio di buona parte dei più importanti media, Kamala Harris ha perso le elezioni americane e il Partito Democratico è arretrato sia alla Camera che al Senato. Insomma, la vittoria di Trump è stata di un margine più ampio di quanto previsto.Dario Gedolaro
Commenti dolenti, sconsolati, tutte le colpe attribuite al M5S. Non si può dire che i principali organi di stampa italiani abbiano nascosto la delusione per la vittoria del centro destra in Liguria e l’elezione di Marco Bucci a presidente.Carola Vai
Dalle immagini per il telegiornale scientifico Leonardo della Rai, a quelle della guerra in Ucraina, poi delle elezioni in India, ancora della guerra, ma in Israele, della situazione femminile in Iran, delle bombe in Libano, fino alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Sono alcuni dei principali servizi del reporter piemontese, Ivo Bonato, un vero artista della telecamera, capace di filmare momenti fugaci con la stessa chiarezza usata per quelli fissati con precisione.Dario Gedolaro
C’era una battuta che girava nei primi anni Venti quando il fascismo prese il potere grazie al voto degli italiani: “Almeno così i treni arriveranno in orario”. Era la manifestazione di un forte disagio per i disordini, le violenze, l’intolleranza e gli scioperi che avevano tormentato gli anni precedenti. Il Partito Socialista di allora aveva imboccato, sciaguratamente, una linea massimalista, dichiarando di voler instaurare in Italia, come era avvenuto nell’Unione Sovietica, la dittatura del proletariato. I suoi militanti avevano intrapreso azioni conseguenti, con scioperi, l’occupazione armata delle fabbriche, minacce e intimidazioni nelle campagne anche nei confronti dei piccoli proprietari e dei mezzadri. Mussolini aveva preso la palla al balzo ed aveva sfruttato quel disagio. Gli scontri fra socialisti e fascisti avevano provocato morti e feriti da entrambe le parti. Scurati nel suo libro “M” cita un episodio accaduto durante un dibattito parlamentare Poco prima di essere ucciso dalle squadre fasciste nel giugno del 1924, l’on Giacomo Matteotti, del Partito Socialista, fa un discorso per stigmatizzare le violenze delle camicie nere nelle campagne emiliane contro i contadini delle cooperative “rosse”. Un deputato del Partito Popolare gli risponde che condivide la condanna delle violenze, ma che avrebbe voluto sentire dall’On. Matteotti un’analoga condanna quando le violenze e i soprusi li avevano subiti, da parte dei “rossi”, agricoltori delle cooperative “bianche”, esponenti del Partito Popolare e del clero.