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Author Archives: Carola Vai

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)  

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#Torino e #Milano, città diversissime eppure da decenni all’inseguimento l’una dell’altra in una perenne sfida. La conferma arriva anche dalle graduatorie in campo culturale. La più recente è la classifica del portale tedesco Holidu che indicando le dieci migliori città italiane dal punto di vista di ricchezza culturale (teatri, musei, gallerie, mostre, biblioteche) dopo #Roma al top, ha collocato Milano e poi Torino, rispettivamente in seconda e terza posizione.

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Il #Piemonte piace sempre più ai viaggiatori italiani e stranieri. Lo dicono i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale che per il 2018 hanno indicato per la prima volta 15 milioni di pernottamenti, in aumento dell’1,35% rispetto l’anno precedente, e oltre 5 milioni 200 mila arrivi (+1,86%). Alla regione ricca di storia, musei, monumenti, montagne, laghi, colline, moda, sport, enogastronomia manca del resto solo il mare.  Il successo turistico non si è però riflesso sui musei che hanno vissuto un 2018 “altalenante” con visitatori in molti casi in calo rispetto il 2017.

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Aspetto molto più giovane dei suoi 18 anni; voce, tono e modi di parlare sicuri e determinati da trentenne di successo. E’ Valeria Cagnina, ragazza di Alessandria (Piemonte), diventata  una delle donne italiane più influenti dell’universo della robotica e del digitale, ormai conosciuta anche nel continente americano. Del resto Valeria ha costruito il suo primo robot a 11 anni, a 15 anni è arrivata al Mit di Boston, a 17 anni ha aperto una scuola di robotica per bambini e per adulti, ora ha superato i test di ammissione al Politecnico di Milano ,facoltà di ingegneria, e la sua convinzione è: “niente è impossibile”.

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Camminare per le strade di Alba, la città più famosa della provincia di Cuneo, in Piemonte, si sentono parlare svariate lingue. La località,  30.000 abitanti, richiama turisti da vari continenti tutto l’anno, in particolare nei mesi primaverili grazie i suoi tesori storici (resti romani, la cattedrale di San Lorenzo, le Torri, musei ), le sue aziende internazionali  (Ferrero spa produttrice della celeberrima Nutella; il Gruppo tessile MiroglioMondo specializzata nella pavimentazione, per citare le più note), la fiera del tartufo, il palio degli asini, la fiera Vinum.

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Sorriso dolce, movenze eleganti e tranquille. Se non fosse per lo sguardo che tradisce una determinazione ben radicata, Silvia Grassi Damiani, vicepresidente del Gruppo Damiani e responsabile  dell’immagine e della comunicazione del brand, potrebbe apparire un’affascinante signora persino intimidita dal flash dei fotografi e da chi la osserva mentre ritira il “Premio Award Eccellenze Donna Fidapa 2019” organizzato dalla sezione Fidapa B.P.W. di Alessandria, presieduta da Paola Bonzano. Un riconoscimento assegnato pure ad altre 4 donne alessandrine eccellenti: Beatrice Arnera, attrice 23enne; Brunella Bolloli, giornalista al quotidiano Libero; Valeria Cagnina, 19enne famosa nel settore della robotica; Alla Kouchnerova Palenzona, impegnata nel sociale sanitario; e uno speciale riconoscimento a Marta Menditto, atleta triathlon 19enne della società Frecce Bianche.

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“Non ho mai criticato l’ex premier Mario #Monti, ma se mi domanda se mi sia sentita sola nel mio ruolo di ministro la risposta non può che essere affermativa”. Così, Elsa #Fornero,  ministro del lavoro dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013, ospite al club culturale torinese Dumse da Fe diretto da Piero Gola, ha tentato  di spiegare i giorni della legge sulle pensioni che porta il suo nome . Dopo averlo fatto con il libro “Chi ha paura delle riforme”, ha ribadito con piglio deciso: “nessuna riforma nasce perfetta e noi fummo costretti ad approvarla in 20 giorni”.

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In Italia la figura della moglie dei politici ai massimi vertici è spesso stata ignorata o sottovalutata, contrariamente a quanto capita  in altri Paesi Europei o negli Stati Uniti. Ma con il governo giallo-verde, la moglie manca anche fisicamente.  La Repubblica Italiana non ha infatti una coppia presidenziale, dunque nemmeno una first lady in grado di rappresentare un modello per offrire ai cittadini un’immagine rassicurante.  Infatti, se il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è vedovo, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è divorziato come il vicepremier leghista, Matteo Salvini, mentre il vicepremier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio non è sposato e il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, ha una compagna che appare poco.

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Per costruire il futuro è indispensabile conoscere  e capire il passato. Pertanto, mentre Torino e il Piemonte affrontano le sfide del domani, scrutare nella storia non è solo un esercizio culturale, ma un obbligo, soprattutto in merito eredità e residenze sabaude: palazzi, castelli, musei, pinacoteche. Tutte risorse utili dal punto di vista dell’ identità e dei valori piemontesi in prospettiva italiana e internazionale, ed anche sotto il profilo economico. Il primo di tali luoghi è il Palazzo Reale, centro di potere del regno sabaudo per almeno tre secoli, nel cuore di #Torino. Nella residenza protetta dall’#Unesco dal 1997, benché quasi rustica se paragonata ad altre ben più fastose sparse per l’Europa , tutto è prezioso: arazzi, arredi, porcellane, orologi, pitture, pavimenti. Aperto al pubblico, è meta continua di visitatori e spesso ospita vertici, convegni ed eventi di rappresentanza anche politica.

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Passano i secoli, cambiano abitudini, mode e persino la moneta, ma il Carnevale di Ivrea ripete con successo sempre gli stessi riti. La cittadina, a 50 chilometri da Torino, tratta il più storico carnevale d’Italia (il primo verbale risale al 1808) con profonda serietà. Dunque : la famosa “Battaglia delle arance”, ossia lo scontro tra squadre di Aranceri a piedi e privi di protezione, ovvero il popolo, contro squadre di Aranceri muniti di protezione sui carri, cioè le armate dei feudatari che li opprimono;  corteo storico; sfilate della Fanfara, dei Pifferi, del generale con la “Vezzosa Mugnaia” nelle principali vie e piazze cittadine. La festa che evoca un episodio medievale di ribellione popolare alla tirannia, inizia il 28 febbraio e si conclude il sei marzo. Meno di una settimana dove sono attesi più di 20.000 turisti in aggiunta agli oltre 23.000 abitanti della località dal 1 luglio 2018 parte del patrimonio Unesco (54° sito italiano). E pazienza se spesso si registrano decine di feriti.

 Carola Vai  

Tra donne e uomini che fanno politica ci sono enormi differenze. Ma ce n’è una che pur complicando la vita delle prime e agevolando quella dei secondi, si sta trasformando in una potente arma di comunicazione del pianeta femminile. E’ l’abbigliamento. E’ quanto si può scoprire dal confronto di quattro protagoniste del mondo di oggi : Maria Elisabetta Alberti Casellati, prima Presidente del Senato italiano, dotata di charme, sobrietà, eleganza senza tempo; la Cancelliera Angela Merkel, in pubblico tanto austera da essere senza rivali in Europa; la Premier britannica, Theresa May, appassionata di moda con uno stile tra Margaret Thatcher e la modella Kate Moss;  l’ex first lady poi candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton , che pur volendo ignorare gli abiti è stata costretta ad occuparsene.