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Pier Carlo Sommo

 I municipi dei paesi del Piemonte spesso hanno sede in palazzi nobiliari,  ottenuti dai comuni attraverso lasciti, eredità, donazione o venduti dai nobili perché troppo costosi da mantenere. Quasi sempre di grande valore architettonico, sono abbelliti con affreschi o reperti artistici d’epoca. Poco conosciuto, ma di grande pregio artistico, a brevissima distanza da Torino, possiamo visitare Palazzo Grosso di Riva presso Chieri oggi municipio del comune, che porta l’impronta del grande architetto del barocco piemontese Bernardo Vittone.

Pier Carlo Sommo

 Il palazzo Carignano di Torino è un prezioso concentrato di storia del Piemonte e d’Italia. Ma non tutti sanno che conserva due “segreti”: uno antico, l’altro più recente. Prima di parlare dei segreti, parliamo del prezioso contenitore. Collocato nel cuore della capitale sabauda, il palazzo fu costruito per ordine di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano, detto "il Muto" dal celebre architetto Guarino Guarini. I lavori iniziarono nel 1679, e  nel 1694 divenne dimora dei Principi di Savoia-Carignano, ramo cadetto di casa Savoia, poi regnante dal 1831 con Re Carlo Alberto, nato nel palazzo di famiglia, come suo figlio Vittorio Emanuele, che sarà il primo Re d’Italia.

Dario Gedolaro

La spada di Damocle del golden power agitata dal governo italiano, la contrarietà di quello francese, la possibilità di un intervento dell’ Antitrust dell’ Ue e le critiche di alcune voci autorevoli hanno fatto naufragare la vendita di Iveco -  il colosso europeo dei camion con sede a Torino – ai cinesi di Faw (100% di proprietà del governo cinese). Cnh, che possiede Iveco e che fa capo a Exor, la finanziaria della famiglia Agnelli,  ha sostenuto che non se ne fa nulla perché l’ offerta di Pechino è “insufficiente”. E così, con una giustificazione un po’ farisaica ha chiuso una trattativa ormai instradata verso il sì, dopo che i cinesi avevano alzato l’ iniziale offerta fino a 3,5 miliardi di euro.

Carola Vai

Noi a maggio riapriamo. E non chiudiamo più. E’ la volontà annunciata da molti imprenditori del terziario, commercio e Confcommercio di tutta Italia. Del resto dopo aver vissuto un anno senza poter lavorare, con aperture a singhiozzo causa Covid,  molte piccole-medie imprese del terziario stanno affrontando la paura del fallimento. Un danno che sta mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti lavoro, mentre le chiusure non paiono aver determinato benefici importanti per la comunità. Il numero  delle vittime in Italia dall’inizio della pandemia al 17 aprile 2021 ha infatti raggiunto lo spaventoso tetto delle 116.676 unità, con un’oscillazione  frequente tra 300-500 unità ogni giorno.

Dario Gedolaro

Cinque anni persi, per pregiudizi, superficialità, incompetenze, mentre la città diventava sempre più fanalino di coda dei più importanti centri urbani del Nord. Il duro giudizio sulla giunta comunale pentastellata trova ulteriore conferma dal caso Iveco, il più importante produttore europeo di veicoli industriali, la cui sede è a Torino e che nelle prossime ore potrebbe passare dalla famiglia Agnelli ai cinesi della Faw. E il sindaco Appendino che fa? Tace, così come tace sugli ulteriori ritardi accumulati sul fronte della Tav, per cui si rischiano di perdere centinaia di milioni di contributi Ue.

Carola Vai

“Non condivido assolutamente il comportamento di Erdogan. Credo non sia stato appropriato. Mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che Ursula von der Leyen ha dovuto subire”.  E’ la ferma condanna del Premier Mario Draghi rispondendo alla domanda di un giornalista in conferenza stampa in merito la vicenda sullo 'sgarbo' fatto il sei aprile scorso, ad Ankara, alla presidente della Commissione UE. Nessuna osservazione verso chi ha definito il fatto “un errore protocollare” causa di un imbarazzante “incidente diplomatico . O peggio: un arrogante schiaffo all’Europa e alla sua cultura”. 

Pier Carlo Sommo

L’arresto nei giorni scorsi dell’ufficiale di marina italiano che passava informazioni ai russi, fa ripensare  alla letteratura e cronaca dell’intelligence vissuta dal secondo dopoguerra ad oggi. Abbiamo capito che la decadenza della politica internazionale ha travolto anche gli affari segreti. La “guerra fredda”,  tra realtà, romanzi e film ci aveva abituati al racconto affascinante dello spionaggio. Nel passato era un susseguirsi di scaltre spie, abili e con intelligenza diabolica, donne fatali, per tutte si ricorda l’antesignana, mitica Mata Hari, fucilata dai francesi nel 1917.

Carola Vai

Anno complicato il 2021 con notizie sempre più allarmistiche sulla salute (complice il Covid), sull’ambiente, sull’economia. Persino sui consumi delle tradizionali uova di Pasqua al cioccolato. Il simbolo per eccellenza delle feste pasquali, soprattutto in Italia, contribuirebbe a penalizzare l’ambiente. Motivo? La deforestazione dei Paesi produttori di zucchero e cacao con gravi ripercussioni sul riscaldamento globale e la perdita di biodiversità. A lanciare l'allarme è stato il WWF. Convinzione che non si intende mettere in dubbio. Tuttavia le uova di Pasqua al cioccolato sono una minuscola “goccia”  nel mercato dolciario, mentre occupano un ruolo importante nella storia della cultura dell’Europa.

Paola Claudia Scioli

(Italiaunicaqui) - Piazza Duomo: il simbolo della Milano da bere degli anni Ottanta completamente vuota fa impressione. Ma non è poi così male, se si escludono i danni economici causati dall’ennesimo lockdown per il coronavirus, che stenta a mollare la presa. Siamo esattamente nella situazione opposta a quella che la réclame dell’Amaro Ramazzotti di Marco Mignani nel 1985 voleva rappresentare: una città all’avanguardia, di yuppies laboriosi e dinamici, devoti alla competizione e alla scalata sociale. Una Milano in perenne e vorticoso fermento, che correva sempre in modo frenetico, e spesso non proprio giustificato. La città degli affari, dei manager moderni, dei rampanti arrivisti, delle figure carismatiche che si destreggiavano tra corruzione e progresso padroneggiandone la vita sociale.