Dario Gedolaro
Il Coronavirus un merito l’ ha avuto: ha fatto esplodere problemi che da tempo covavano sotto la cenere. Mi riferisco a due questioni importanti: il dumping fiscale esistente nell’ Ue e i rapporti con la Cina, Paese responsabile del disastro economico planetario causato dalla pandemia. Problemi che deve risolvere la Politica con la “p” maiuscola. A portare di nuovo alla ribalta la prima questione è stata la decisione di Fca di chiedere un prestito da 6,3 miliardi alla banche, garantito dallo Stato italiano. Fca ha trasferito dal 2014 la sede legale ad Amsterdam e la sede fiscale a Londra (altri grandi gruppi industriali italiani di nascita sono in realtà diventati stranieri, basti pensare alla Ferrero, a Mediaset, a Cementir), decisione determinata da considerazioni di convenienza fiscale e giuridica. Insomma, tanto per semplificare si pagano meno tasse e le leggi sono più “amichevoli” per le imprese.Carola Vai
L’estate 2020 sarà l’estate dei divieti, dei senza lavoro, della disperazione. La stagione che gli italiani devono prepararsi ad affrontare come conseguenza degli effetti del #coronavirus. E pur con tutto l’ottimismo possibile, è difficile prevedere un periodo di serenità. Il turismo organizzato fa sapere che entro giugno mezzo milioni di lavoratori della filiera rischiano di perdere il posto di lavoro. Gli imprenditori delle varie aziende turistiche fortemente delusi dal “Decreto Rilancio” perché contiene “nulla di significativo per il settore e distrugge le prospettive di ripresa del comparto” hanno lanciato una protesta unitaria sintetizzata sotto lo slogan #cosìnonriparto diffuso sui social e su tutti i media.*Ugo Marchisio
Eh sì! Parlando di epidemie e pestilenze, il Manzoni riaffiora inevitabilmente e questa famosissima citazione dai Promessi Sposi descrive, meglio di ogni altro commento, la necessità di riprendere ad andare avanti e, allo stesso tempo, l’incertezza su come procedere. L’incertezza non nasce solo dalle differenti posizioni espresse da politici, esperti, Governo e Governatori (regionali), tra di loro ed all'interno di ogni singola categoria: ce la portiamo dentro tutti noi, tormentati dal dilemma se riappropriarci impavidi delle nostre libertà o, più prudentemente, sfiorarle appena, con la punta delle dita, come si fa con una stufa accesa che potrebbe regalarti un piacevole tepore, oppure ustionarti la pelle. Con questo nuovo coronavirus, infatti, tutto è inedito e ogni mossa è un’avventura. Chi sbandiera ricette sicure e condanna senza appello quelle degli altri è solo ingenuo o in cattiva fede.Paola Claudia Scioli
Viaggiare in libertà è sinonimo di viaggiare in #camper. E lo è ancora di più ai tempi del #Coronavirus, quando al turista viene chiesto di rispettare il distanziamento sociale e particolari norme igienico – sanitarie sia in privato che in pubblico. A bordo della propria casa viaggiante tutto questo è facile da osservare senza quasi accorgersene.Carola Vai
Complesso e confusionario, pertanto difficile da capire. E’ la lapidaria definizione data al “Decreto rilancio” dall’imprenditore Nicola Scarlatelli, Presidente di CNA Torino (Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola Impresa) durante la mia intervista sulla riapertura delle aziende dopo lo stop imposto dall’emergenza del Covid-19. “Quando non si hanno idee chiare sul da farsi, si danno spiegazioni confuse. Stiamo vivendo un momento estremamente difficile. Ci sono settori professionali a rischio chiusura definitiva. La loro sopravvivenza dipende dalla rapidità di intervento, ma anche dalla semplicità di azione. Invece il Decreto sta complicando ancora più la loro lotta contro una ripresa che temono di non poter più affrontare”.Carola Vai
La corsa contro il tempo per salvare il #Turismo dopo l’emergenza #coronavirus ha vari ostacoli. Tra i principali , sia a livello europeo che in Italia, lo scontro di idee orientate a far prevalere interessi che ben poco tengono conto delle necessità di imprenditori e addetti del settore. Infatti, mentre l’Unione Europea nel pacchetto di linee guida per i Paesi membri impone distanze, sanificazioni e frontiere aperte tra i Paesi con rischio simile, dagli stessi Paesi arrivano scelte quasi analoghe, ma applicate in modo diverso. Italia inclusa, dove un crescente numero di imprese del settore, in attesa di aiuti e scelte costruttive, annuncia la chiusura definitiva per difficoltà economiche.Carola Vai
Se muore il commercio, muore la città. Vale per Torino, come per tutta Italia. E’ la convinzione, in sintesi, della Presidente di Confcommercio Piemonte e di Ascom Torino, Maria Luisa Coppa. In attesa di quello che è stato definito “Decreto Rilancio “ del governo, o comunque idee chiare da parte del governo dei protocolli nei confronti della riapertura delle strutture dei vari comparti (commercio, turismo, servizi, trasporti), la gran parte delle imprese italiane sta dibattendosi tra enormi difficoltà economiche che stanno mettendo a dura prova la loro stessa sopravvivenza . L’Ufficio Studi Confcommercio ha stimato “in modo prudenziale” la chiusura definitiva di circa 270 mila imprese del commercio e dei servizi a causa delle gravi condizioni economiche se non dovessero migliorare rapidamente con una riapertura completa entro ottobre.Dario Gedolaro
La diatriba sulla terapia anti Covid 19 con plasma superimmune è emblematica. Emblematica perché da un lato conferma il talento e la genialità degli italiani e dall’ altro la lentezza ottusa dell’apparato burocratico statale, anche del settore sanitario. Si scontrano la fantasia e il coraggio con il rigore formale, la tendenza alla ripicca per lesa maestà e al mettere il bastone fra le ruote. Ma come, medici di provincia si permettono di indicare la strada ai soloni dell’ Istituto Superiore di Sanità, dell’ Agenzia del farmaco, del Comitato Scientifico Governativo! E così, dapprima si tarda a dare risposte e autorizzazioni, poi si cerca anche di intimidire, come nel caso dei carabinieri del Nas comparsi all’ ospedale di Pavia. C’ è anche chi ha avanzato il sospetto che certe prese di posizione nascondano la difesa di interessi economici, questa è una terapia che non porterebbe grandi guadagni al contrario di un farmaco sintetizzato.Paolo Girola
Errare humanum est perseverare autem diabolicum - Credo sia giunto il tempo di guardare oltre l’epidemia, che spero si risolva clinicamente. Amici medici e veterinari ( questi ultimi esperti di epidemie ricorrenti da coronavirus vari) mi dicono che , dopo i gravi errori iniziali, ora ci sono vari protocolli che ne limitano fortemente la pericolosità: dalla plasmaferesi all'uso di antibiotici come l’azitromicina, a antitrombotici come cardioaspirina o eparina, antinfiammatori come la clorochina o il tocilizumab e mi fermo perchè non sono un esperto. E’ chiaro che dobbiamo guardare al futuro con occhi nuovi. Sappiamo che una pandemia è possibile ,non solo nei film horror. Ma che cosa ci ha insegnato lo tsunami che si è abbattuto sulla nostra sanità?Carola Vai
Strade e portici vuoti. Stazione ferroviaria di Porta Nuova quasi deserta e pressoché priva di treni; piazze e piazzette silenziose. Serrande abbassate. Poche auto, qualche ciclista spesso indifferente alle piste ciclabili. E’ il cuore di Torino che ho scoperto oggi durante 7 chilometri di camminata a piedi. Un'immagine malinconica e grigia come il cielo di questa giornata. A cinque giorni dall’inizio della Fase 2 del dopo Coronavirus il capoluogo piemontese sembra ammutolito davanti alla scelta di lasciare ancora chiusi locali pubblici, negozi, musei. Giovani e meno giovani hanno preso d’assalto la periferia, soprattutto giardini e parchi, dove l’invito a usare guanti e mascherine e mantenere la distanza sociale è più ignorato che ascoltato . Ma il centro di Torino, elegante polmone della storia del Piemonte e per un breve periodo dell’Italia intera, è diventato bivacco di barboni e ‘senza casa’ numericamente ancora cresciuti per colpa della crisi.