Carola Vai
Personaggi strani re Carlo III e la regina Camilla: criticati, chiacchierati, analizzati per anni, ma forse ancora mai realmente compresi. Coppia capace di arrivare sul trono insieme dopo un’infinità di ostacoli superati con l’agilità di un gatto. Ed anche se la compagnia dei piccoli felini non è tra i desideri quotidiani dei due coniugi reali, i mici sono da anni rammentati dallo stesso monarca sulle sue cravatte dalle insolite fantasie. Minuscoli disegni pressoché invisibili ad un occhio distratto che però raffigurano varie bestiole: zebre, elefanti, gattini mescolati tra i gufi. Qualche volta persino fiorellini. Uno stile iniziato da giovane e passato per anni quasi inosservato.
Di certo Carlo III e la regina Camilla tra i tanti fattori in comune hanno anche l’amore per gli animali. Tutti gli animali. Ma se la prima posizione nei loro cuori è occupata da cani e cavalli, e persino dagli scoiattoli rossi, all’ultimo gradino si trovano i gatti. Come avvenne per la regina Elisabetta II scomparsa l’8 settembre 2022 a 96 anni. Da allora Carlo, primo nella linea della successione della Casa Reale dei Windsor, erede della corona del Regno Unito, affiancato dalla moglie Camilla ha mostrato pubblicamente l’attenzione verso gli animali lasciandosi fotografare nell’atto di accarezzare cani e gatti incontrati per caso. Un tentativo per suscitare simpatia tra le molte persone che hanno difficoltà ad accettarli come sovrani del Regno Unito? Difficile non pensarlo. Soprattutto se si lancia un pur rapido sguardo al lungo passato della coppia.
Lui arrivato sul trono alla soglia dei 75 anni (è nato il 14 novembre 1948) possiede un gran numero di primati contrastanti. Ad esempio, è il primo re del Regno Unito non istruito in casa, il primo ad avere conseguito una laurea ed anche il primo a crescere sotto l’occhio impietoso dei media mentre scompariva la deferenza verso la regalità. Tra i primati negativi spiccano il tradimento e il divorzio dalla prima moglie, la popolarissima principessa Diana, la pubblicità planetaria con l’amante all’epoca anche lei sposata ed oggi diventata la sua amata consorte, Camilla; e pure le critiche per aver infranto le regole che vietano ai reali di intervenire negli affari pubblici. Un insieme di risultati che hanno creato intorno a lui più dubbi che certezze sulla sua capacità di sedere sul trono del Regno Unito. Eppure Carlo III dopo un apprendistato iniziato da bambino e durato decenni, oggi si sforza di rappresentare la modernizzazione della monarchia britannica. E lo fa anche mettendo in gioco la sua immagine con tenacia e pazienza attraverso un’infinità di dettagli. Come un gatto. Del resto analogie feline nel muoversi nel sistema della dinastia Windsor le ha rivelate anche Camilla arrivata sul trono a pochi giorni dal celebrare i suoi 76 anni (17 luglio). Lei, nata Camilla Rosemary Shand, ma conosciuta come Camilla Parker Bowles dal cognome del primo marito, Andrew Parker Bowles, conobbe il futuro re Carlo a metà del 1971. Aveva 24 anni. La coppia si innamorò, ma la relazione dopo meno di due anni si interruppe. Camilla sposò Andrew ed ebbe due figli: Tom nel dicembre 1974 di cui Carlo III è il padrino, e Laura nel 1978.
Con il tempo Carlo e Camilla ripresero a intensificare la loro amicizia anche se il principe il 29 luglio 1981 sposò lady Diana Spencer dal quale ebbe due figli: William nato il 21 giugno 1982 ed Henry nato il 15 settembre 1984. La relazione dei due futuri sovrani, naufragati i rispettivi matrimoni, tornò intima nel 1986 secondo quanto ammesso dallo stesso Carlo anni dopo. Così i due matrimoni finirono entrambi con il divorzio. Quello di Camilla nel 1995 e quello di Carlo nel 1996.
Dopo la morte della principessa Diana avvenuta il 31 agosto 1997 Carlo e Camilla iniziarono a frequentarsi in modo ufficiale fino arrivare al matrimonio civile: il 9 aprile 2005. Non furono probabilmente anni facili per la coppia più criticata che apprezzata tanto nel Regno Unito che in giro per il mondo anche se vennero ricevuti da numerosi capi di Stato e capi di governo durante vari viaggi ufficiali.
Camilla sposando Carlo assunse il titolo di principessa di Cornovaglia anziché principessa di Galles, troppo legato al nome di lady Diana. E iniziò a tessere la tela per conquistare la simpatia della regina Elisabetta che poco l’amava, e del popolo che addirittura la detestava. Con tenacia e pazienza infinita, come è nello stile dei gatti, seppe agire ed aspettare. Mise in atto la strategia del silenzio, rifiutò interviste e dichiarazioni pubbliche e si tuffò con impegno nelle attività distribuite all’interno della famiglia reale. Fino al 2021 quando la regina Elisabetta le concesse il titolo più alto e prestigioso della Gran Bretagna: Dama dell’Ordine della Giarrettiera. Poco dopo la sovrana ormai convinta che Camilla era la moglie giusta per l’erede al trono annunciò la volontà di volerla “regina consorte” appena Carlo diventava re. La decisione fatta conoscere al pubblico contribuì ad accrescere il ruolo ed il potere di Camilla. Scelta tuttavia non rispettata da Carlo III deciso a rendere sua moglie una sovrana con pieni poteri assegnandole il titolo di regina. Senza l’aggiunta di definizioni limitative.
La coppia apparsa in pubblico sempre in grande sintonia, ha presto lasciato trasparire la volontà di rendere la monarchia meno paludata del passato. E benché alle prese con molti problemi famigliari, soprattutto quelli causati dal principe Harry e la moglie Meghan, si è sforzata di mostrarsi in ogni situazione rilassata e sorridente. Tuttavia ha avviato una serie di cambiamenti destinati ad aumentare probabilmente con il tempo. Tra i tanti anche il trasloco dalla corte dei quattro cani della regina Elisabetta II che si trovavano con lei al momento della scomparsa nel castello di Balmoral in Scozia. Le bestiole hanno dovuto lasciare spazio ai due amatissimi cani della coppia reale: Beth e Bluebell, i jack russell di 11 e 10 anni adottati da un rifugio londinese che Camilla segue da tempo. Le bestiole pur seguite da un dog sitter, sono spesso in compagnia di Camilla che li vuole con sé, anche in occasione di impegni ufficiali. Le due cagnoline apparse nel ritratto ufficiale di Carlo e Camilla per il loro 15esimo anniversario di nozze, sono pertanto destinate ad avere un posto nelle stanze regali della coppia. I cani di Elisabetta costretti a cambiare abitazione pare siano stati divisi: i due corgi, Muick e Fergus, sono stati affidati al Principe Andrea, il più giovane dei figli di Elisabetta, che glieli aveva regalati dopo la morte del principe Filippo. Gli altri due, un dorgi, razza ottenuta incrociando corgi e bassotti, e un cocker, secondo quanto rivelato da alcuni media, potrebbero essere stati adottati dallo stesso staff. Del resto da tempo i cani erano noti e amati da tutto il personale di Elisabetta II. Nessuna indiscrezione invece sull’eventuale presenza di gatti.
Il comportamento di Carlo e Camilla verso i cani di Elisabetta II si sta rivelando comunque molto diverso da quello di re Edoardo VII, figlio di Vittoria, “regina per caso e regina dei record”. La sovrana che governò il Regno Unito dal 1837 fino alla morte nel 1901, all’età di 82 anni, amante di tutti gli animali, ebbe da giovane una particolare predilezione per il suo simpatico cagnolino chiamato Dash. La bestiola morendo le causò un enorme dolore al punto da volerlo seppellire lei stessa nel parco di Windsor. Poi fece erigere una lapide dove scrisse: “Qui giace Dash, lo Spaniel preferito da sua Maestà la regina Vittoria. Egli morì il 20 dicembre 1840, nel suo nono anno. Nel suo affetto non c’era egoismo, nella sua allegria non c’era malizia, nella sua fedeltà non c’era inganno”. Vittoria aveva anche un’attrazione profonda per i gatti persiani, come scrivo nel mio libro “GATTI DI STATO tra uso pubblico e passioni private” (Rubbettino editore). Tra questi negli ultimi anni della sua esistenza amò in modo speciale White Heather che voleva sempre al suo fianco. Alla morte della sovrana la gatta continuò essere trattata come una principessa su richiesta del nuovo re d’Inghilterra, Edoardo VII. Nessun trasloco per White Heather viziata fino alla fine dei suoi giorni.
Carlo III, da sempre ambientalista, fin da giovane impegnato in battaglie importanti in difesa dell’ecologia e della natura, secondo le cronache giornalistiche ha rivelato negli anni molte stranezze. Descritto come un uomo irascibile, attento ad ogni minimo dettaglio, minuzioso pure nell’abbigliamento (indossa solo gemelli appartenuti a Giorgio V e Giorgio VI), è diffidente al punto da volere con sé sempre il suo cuoco personale nel timore di ingerire qualcosa di pericoloso. Pur viziato tanto da pretendere ogni attenzione da parte del personale di servizio, è anche un grande lavoratore. E pare esserlo pure sua moglie Camilla trasformata con l’incoronazione a Westminster Abbey ufficialmente nella dodicesima tra i consorti reali del Regno Unito che hanno sostenuto re e regine dopo l’unione delle corone di Inghilterra e Scozia nel 1707. Prima di lei tale ruolo è stato ricoperto da otto donne e quattro uomini tra cui il principe Filippo per tutta la vita fedele alla regola dei “tre passi indietro” rispetto alla consorte Elisabetta II affinché fosse sempre ben chiaro a tutti che era lei a tenere in testa la corona.