Carola Vai
(#Italiaunicaqui) – Torino ha luoghi dove è sfilata la storia della città e dell’Italia. Uno dei più importanti è piazza San Carlo detta “il salotto della città sabauda” con al centro il monumento equestre chiamato in piemontese El Caval d’brons, il ‘cavallo di bronzo’, dedicato a Emanuele Filiberto di Savoia nell’atto di riporre la spada nella guaina dopo la vittoria della battaglia di San Quintino, nel 1557. Ai piedi della statua realizzata dallo scultore Carlo Marocchetti nel 1838 e considerata una delle più importanti d’inizio Ottocento, sono passati personaggi politici, religiosi, sportivi, artistici di fama nazionale e internazionale, sono avvenuti fatti che hanno influito sul mondo lavorativo, sull’industria, sulla moda, sulla politica, sullo sport.Carola Vai
Guerlain ha allestito anche quest’anno, per la seconda volta, il “Giardino delle api”, una sorta di “spettacolo di fiori e profumi”, a Torino, nella raffinata Sinatra Galerie de Beauté, in piazza San Carlo. L’installazione resterà nella Galerie fino a domenica 26 Giugno 2022 offrendo ai visitatori una serie di sorprese. Guerlain (che ha scelto l’ape come simbolo) ha infatti deciso di proseguire la raccolta fondi per il World Bee Day, indetto dall’Onu il 20 maggio 2021, con varie iniziative, incluso, come l’anno scorso, con il Bee Garden.Carola Vai
Rita Levi-Montalcini, premio Nobel 1986 per la medicina, non utilizzò la sua vivace fantasia esclusivamente per la scienza, ma pure per scoprire la bellezza della natura, delle città, di usi, costumi e tradizioni di vari continenti. Rita era infatti un’accanita viaggiatrice perché dai viaggi attingeva nuove idee come si scopre indagando nella storia della sua vita.Carola Vai
Emmanuel Macron ha promesso che la presidenza francese dell’Unione Europea sarà decisiva per i cambiamenti. In attesa di vederne i risultati viene in mente che a influenzare la storia della Francia, e in un certo senso della futura Europa, cominciò cinque secoli fa, una fiorentina: Caterina de Medici (1519-1589) nipote di Lorenzo il Magnifico. Diventata una delle maggiori regine di Francia anche se controversa, rivelò tenacia, intelligenza, insuperabile capacità di mediare, abilità politica. Inoltre la sua astuta strategia di alleanze gettò le basi per la convivenza pacifica tra cattolici e protestanti francesi: primo esempio di tolleranza religiosa nell’Europa moderna.Carola Vai
I no-vax, e in genere i contrari al vaccino, non sono una caratteristica del tempo del Covid-19. Sono sempre esistiti. Fin dai secoli passati. Basta ricordare la vicenda della zarina Caterina II (1729-1796) detta Caterina la Grande. Figura femminile tra le più leggendarie, l’imperatrice di Russia nel 1768 promosse la prima, clamorosa campagna in favore dell’immunizzazione contro il vaiolo che mieteva migliaia di vittime. La scelta causò una violenta reazione da parte di nobili e religiosi. Inutilmente. Caterina, fiduciosa nella scienza, non si fermò. E offrì lei stessa l’esempio sottoponendosi alla pratica.Dario Gedolaro
La battaglia contro le discriminazioni è sacrosanta, ma per combattere le discriminazioni non bisogna crearne delle nuove, come se chiodo scacciasse chiodo. E così è discriminatorio chiedere a gran voce che il prossimo Presidente della repubblica sia donna, facendone una battaglia di genere tout court a scapito di requisiti ben più importanti. Ovviamente è discriminatorio il contrario: cioè pensare che una donna (per il solo fatto di essere donna) non sia in grado di ricoprire quell’ importante incarico. Insomma, come spesso accade, viviamo tempi schizofrenici: da un lato si fanno affermazioni idiote e pseudoscientifiche sul “genere fluido”, quella teoria per cui uno non appartiene al genere che gli ha dato Madre Natura, ma se lo può scegliere in base alle sue paturnie psicologiche (a volte anche cambiando idea a seconda di come uno si sveglia la mattina), dall’ altro il genere (di questi tempi quello femminile) viene sbandierato come un fattore di superiorità intrinseca.Maria Luisa Nitti
(Seconda parte) – La prima visibilità del ruolo delle donne si ebbe nel XIX secolo con le Costituzioni nazionali e il “diritto internazionale umanitario”, leggi che create per proteggere le vittime dei conflitti armati iniziarono a promuovere l’internazionalizzazione dei diritti umani. Di questo periodo sono da sottolineare l’importante ruolo di Florence Nightingale, inglese, e Elizabeth Blackwell, americana, impegnate a difendere i diritti delle donne. Florence Nightingale, appartenente ad una ricca famiglia inglese, ma nata a Firenze nel 1820, rifiutò il matrimonio per dedicarsi alla professione infermieristica diventando famosa per le sue idee innovative che la portarono ad aprire un gran numero di scuole per infermiere. Di lei ancora oggi esistono a Londra una scuola con il suo nome e una statua a lei dedicata, come anche a Firenze. Elizabeth Blackwell fu la prima donna laureata in medicina nel 1849, a New York, dove aprì il primo ospedale gestito da donne. Creò anche una scuola annessa al nosocomio dove le donne potevano studiare medicina.Maria Luisa Nitti
(Prima parte) - Lo studio della preistoria ebbe inizio solo nell'Ottocento, con le norme e i pregiudizi dell’epoca. Il ruolo della donna nella società di allora fu erroneamente "retroproiettato", quasi identicamente, sulle società le più antiche, tanto da far pensare che nella preistoria le donne passavano il loro tempo a spazzare la grotta, cucinare ecc… Nella costruzione di tali discorsi ci possiamo domandare quale è stato l'effetto di questi pregiudizi sul tema ora chiamato “genere”? Ossia come sarebbe stata la storia preistorica che raccontiamo oggi se i preistorici fossero state donne?Dario Gedolaro
Chiara Appendino sa mostrare i muscoli e lo ha dimostrato nel suo intervento con tanto di fascia tricolore (uso un po’ improprio, ma pazienza) alla manifestazione indetta in piazza Castello dalle associazioni favorevoli al ddl Zan sull’omotransbifobia (mi scuso per il termine, non è una parolaccia, ma quello che viene usato per questo provvedimento). Ebbene, dal palco Appendino si è scatenata: “Sono qui con la fascia tricolore perché la città in tutte le sue parti ha già deciso da che parte stare… la strada è questa, non un passo indietro, non un passo indietro. Se ne facciano una ragione (sottointeso, credo, i contrari, ndr.), perché chi sbaglia sono loro… Se qualcuno sta lottando per questi diritti, è perché qualcuno ha un privilegio (chi? quale? Ndr.) …”.
Dario Gedolaro
Il panorama delle prossime elezioni amministrative di Torino si sta delineando. Nel Pd ci sono 4 candidati a sindaco, l’estrema sinistra ne presenta uno, nel centrodestra appare scontato (anche se non ancora ufficializzato) l’ appoggio al “civico” Paolo Damilano. Di donne nemmeno l’ ombra, a dimostrazione che a sinistra spesso agli slogan “politicamente corretti” per ingraziarsi l ‘elettorato femminile non seguono i fatti (a Roma è accaduto lo stesso).