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Category Archives: EVENTI

Carola Vai

Non c’è tragedia, per coloro che sopravvivono, priva di insegnamenti. “Gli arresti domiciliari” imposti alle popolazioni di tutto il mondo dalla guerra contro il coronavirus tra i rari pregi, ha quello di far apprezzare momenti semplici, eppure immensi, come  la felicità di una passeggiata. In compagnia o solitaria. Camminare senza pensieri tra le vie della città.  Vagare tra i viali. Perdersi nei sentieri di un parco. Tenersi per mano. Abbracciarsi. Ridere senza timori. Quello che abbiamo sempre fatto, prima dell’incubo Covid-19, quasi con indifferenza. E che oggi è vietato, ma soprattutto pericoloso, per la sopravvivenza di tutti gli esseri umani.

Paolo Girola

So che si rischia molto a parlare “politicamente scorretto”, ma , mi pare, che la situazione ci imponga di metterci di fronte alla realtà senza troppi veli. La prima cosa politicamente scorretta tornata di moda è la virtù della compassione. Quanta ne abbiamo avvertita, e senza pudore, da parte di chi soccorre e cura. Essere compassionevoli era, fino ad ora, una colpa da tenere nascosta, una debolezza dell’anima,  un peccato contro la religione dell’edonismo individualista. Un retaggio della nostra cultura cattolica.

Paolo Girola

Voglio continuare a cantare “fuori dal coro”. E allora ricordo quanto cantavano i  fanti della Grande guerra ( quella che fu definita l’inutile strage): “ Il general Cadorna ha scritto alla regina «Se vuoi veder Trieste te la mando in cartolina»”, e noi oggi potremmo cantare al Premier Giuseppe Conte e al Ministro Roberto Speranza: “ se vuoi vedere una mascherina…”..   . Luigi Cadorna fu cacciato dopo la disfatta di Caporetto  e al suo posto arrivò il generale Diaz… c’erano stati decine di migliaia di morti…e oggi? Evidentemente l’Italia ogni 100 anni deve avere la sua Caporetto.

Carola Vai

Nessuno sa cosa ci aspetta quando la pandemia sarà finita. Di certo ci sarà da ricostruire. In tutti i settori. Ma c’è un fatto che più di qualsiasi altro sembra suscitare interrogativi,  al momento privi di risposte: perché le donne sono meno colpite degli uomini?  Una realtà che scatena l’immaginazione. In futuro, se si vorrà contenere il contagio di qualsiasi virus similare al Covid-19, si dovrà pensare a città gestite da donne? Città di maschi esistono già. Ovunque. Sia nei Paesi occidentali che orientali. Gli uomini comandano e gestiscono tutti i settori principali della società. Dunque se il coronavirus uccide gli uomini e risparmia le donne, bisognerà che siano le donne a occuparsi in maggioranza delle varie attività fuori casa? Come dire che la tanto invocata parità di genere rischia di essere limitata pure dalla pandemia, ma in modo capovolto.

Paolo Girola

 “ Gli anziani tra gli ulema (sapienti religiosi) sono unanimi riguardo a quanto segue: che qualcosa di imminente va considerato come se fosse già reale; se una cosa somiglia ad un’altra, si prendono le regole di quest’ultima.” Prendo a prestito questa saggezza orientale , del Consiglio dei Sapienti dell’Università Al Azhar del Cairo,  per ribadire  la nostra sventatezza di fronte a una epidemia che si avvicinava.

Carola Vai

“Per tanti sono solo dei numeri. Per me, mio padre e mia padre. Avevano 74 e 72 anni. Erano in buon salute. E sono morti di coronavirus. Soli. In due ospedali diversi. Senza che abbia potuto dare loro un ultimo abbraccio. Una vita di fatiche, di lavoro, vissuta senza una lamento. Distrutta senza un perché. Mio padre, mia padre, credenti convinti, scomparsi in totale solitudine. Come tante altre vittime. Numeri insieme ad altri numeri. Ma per me, per i famigliari, amici, conoscenti erano e restano genitori, nonni, persone amate, e che tanto amavano”. Così, un’amica, al telefono, mi ha annunciato con voce piatta, interrotta dai singhiozzi, il suo  straziante dolore

Paolo Girola

Non vorrei essere una voce stonata nel coro, ma , credo , che alcune riflessioni vadano fatte , anche a futura memoria. La prima riflessione : Se si vogliono evitare in futuro nuovi choc distruttivi come questo bisogna ripensare tante cose, sia sul piano personale, sia su quello collettivo , sia economico-produttivo. Seconda riflessione: E’ evidente che i governanti della cosa pubblica italiana, a tutti i livelli, si sono fatti trovare impreparati, quando già l’OMS da inizio gennaio avvertiva del pericolo e in Cina si scopriva l’epidemia ( o almeno se ne dava notizia). La prima falla è la mancata produzione di quegli ormai celebri DPI,  come mascherine , alcool, camici usa e getta, occhiali protettivi ecc. cc. che sono scarseggiati rapidamente non solo per i cittadini ma anche per gli operatori sanitari in prima linea.

Carola Vai

“Cani e gatti non trasmettono il Covid-19. Assurdo abbandonarli nel timore del contagio.” In sintesi, è quanto da giorni ribadiscono la Croce Rossa Italiana (sezione di Roma Capitale) e l’Ordine Medici Veterinari di Roma e provincia;  Marco Melosi, presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi);  molti personaggi dello spettacolo ( Lino Banfi, Giancarlo Magalli, Cinzia  Leone, Alda D’Eusanio …) e gente comune.  Viviamo un periodo  dove è assolutamente vietato dare la mano a una persona perché si rischia il contagio, mentre ad abbracciare un cane o un gatto si ottiene una calorosa sensazione di benessere. Il dramma provocato dalla diffusione del coronavirus in tutto il mondo insegna che gli animali da compagnia aiutano le persone che li possiedono a superare con meno difficoltà il terribile periodo.

Carola Vai

Come avrebbero reagito i Premi Nobel per la medicina, Rita Levi-Montalcini e Renato Dulbecco in questi tragici giorni di guerra contro il Coronavirus,  o Covid-19, a sentire: “le vittime sono soprattutto ultra-ottantenni?  Parole ripetute con freddezza, quasi a far pensare “in fondo si tratta di vecchi”, persone fragili, fuori dal mercato del lavoro, peso per la società. Eppure, sia Rita Levi-Montalcini, morta a 103 anni, nel dicembre 2012, che Renato Dulbecco, mancato a 98 anni, nel febbraio 2012, lavorarono fino a poche settimane prima. E con successo mondiale. Nella biografia che ho scritto sulla scienziata, “Rita Levi-Montalcini, una donna libera” (#Rubbettino), dedico varie pagine al pensiero dei due ricercatori sul tema “vecchiaia ”, periodo da entrambi ritenuto “costruttivo”, se in buone condizioni di salute.

Carola Vai

Strana città #Torino. Lo stop all'Italia per decreto contro il #coronavirus nel capoluogo piemontese ha sortito due effetti plateali. Strade e piazze del centro totalmente vuote, parchi affollati. Soprattutto di giovani e giovanissimi. Essendo uscita da casa per una necessità farmacologica, ho approfittato per osservare la situazione . Riconosco che trovare il cuore di Torino completamente deserto crea un certo stupore ed anche una certa angoscia. Ma pure la soddisfazione di scoprire negli abitanti la capacità di adeguarsi alle esigenze del momento. Illusione. Basta spostarsi verso i parchi e lo scenario è diverso. Molti giovani, ma pure tanti adulti, sembrano ignorare l’invito a “stare a casa”.