Dario Gedolaro
Subito dopo la vittoria elettorale alle politiche del 2022 avevo scritto che il centrodestra avrebbe dovuto temere soprattutto se stesso. Dopo 1 anno e mezzo di relativa calma, si vedono i primi scricchiolii. Uno, il più importante, viene dalla Sardegna, dove la voglia di Fratelli d’Italia di avere la poltrona di presidente della Regione ha fatto una bella frittata. Era stata Giorgia Meloni in persona, ingaggiando un braccio di ferro con Matteo Salvini, ad imporre un compagno di partito, fedelissimo della prima ora. Una questione di rapporti di forza da riequilibrare all’interno del centrodestra, era stata la motivazione addotta.Viola Cora: articolo tratto dal libro”GATTI DI STATO”
Luigi XV di Borbone fu l’unico re di Francia appassionato di gatti. Ed anche il solo sovrano francese nato nella reggia di Versailles (il 15 febbraio 1710) e nella stessa reggia morto a 64 anni (il 10 maggio 1774) ucciso dal vaiolo. Luigi XV si circondò per l’intera vita di gatti. Nei piccoli felini trovava serenità e gioia sia da bambino che da adulto. Uno dei mici più amati, un magnifico esemplare d’angora dalla bianca pelliccia, di nome “Brillant”, venne ritratto in un dipinto di Jean Jacques Bachelier nel 1761. L’opera è arrivata fino ai nostri giorni.Palatino
Si sta avvicinando una tornata elettorale, amministrativa ed europea. Tra pochissimo avverrà ancora uno dei riti politici in atto da tempo: il comizio alle porte degli stabilimenti di Fiat Mirafiori di uno o più esponenti politici, ovviamente della varie sinistre? Ormai è una prassi vuota che rasenta il ridicolo e dimostra la lontananza della classe politica dai problemi reali. Da anni, le porte dello stabilimento inutilizzate superano quelle aperte, gli operai dei turni sono pochissimi e in genere il politico di turno parla alla “porte” in senso materiale e non alle persone. I giornalisti partecipano con stanchezza e, i pochi operatori delle immagini presenti, se politicamente allineati, cercano di fare inquadrature che trasmettano immagini o filmati che testimonino una cospicua presenza inesistente.Dario Gedolaro
La protesta degli agricoltori dei principali Paesi Ue (Francia, Germania e Italia, in primis) ha ottenuto ciò che voleva: il ritiro della proposta legislativa europea sull’abbattimento del 50% dei pesticidi entro il 2030, niente quota fissa di riduzione delle emissioni di CO2, deroga sulla messa a riposo del 4% dei terreni coltivati, sospensione dell’accordo commerciale con il Mercosur. Si inalberano gli ecologisti, ma chi conosce il mondo agricolo sa che la “rivolta dei trattori” non è stato un fulmine a ciel sereno, è il frutto di un malcontento che viene da lontano e che i proclami e le richieste impossibili della Commissione europea hanno fatto esplodere. I dati (fonte Istat) parlano chiaro. Nel 2023 a livello dell’Unione Europea nel comparto agricolo sono calati produzione (-1% in volume), valore aggiunto (-1,7%) e occupazione (-1,5%). Per quanto riguarda l’Italia, nel 2023 si riducono la produzione (-1,4%) e, ancora di più, il valore aggiunto ai prezzi base (-2%); in calo anche le unità di lavoro (-4,9%). E si veniva già da un 2022 molto critico.Dario Gedolaro
Che i francesi non abbiano mai stimato molto i loro “cugini” italiani è un fatto assodato. La conferma viene anche dalla vicenda Stellantis di cui oggi molto si dibatte, soprattutto dopo le frasi critiche del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Battute che hanno scandalizzato quei settori di sinistra, dalla politica al giornalismo, dal sindacalismo alla finanza che hanno ancora il timore reverenziale nei confronti di quella che una volta era la famiglia più potente d’Italia, gli Agnelli. Accade che anche un giornalista/storico di grande valore, come Paolo Mieli, non osi emanciparsi da questa sudditanza psicologica.Dario Gedolaro
Martedì alla Camera si è tenuto un convegno organizzato da un tal “Centro studi Machiavelli” con il sostegno del deputato della Lega Simone Billi, che non era presente all’iniziativa ma ha prenotato la sala. Nel convegno è stato discusso un documento in cui si critica la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza e si afferma che “l’aborto non è mai giusto e non è un diritto, è una soluzione pratica che vuole essere sublimata a diritto inalienabile….”. Tesi discutibile e, infatti, da discutere.Dario Gedolaro
Si parla del declino industriale del Piemonte e Chiara Appendino sale in cattedra. E’ accaduto in questi giorni, quando si è tenuta a Torino una seduta straordinaria aperta del Consiglio regionale del Piemonte per parlare delle crisi aziendali regionali. In realtà - Ilva di Novi Ligure esclusa (per la quale si preannuncia l’intervento salvifico dello Stato) -il problema riguarda in primis Torino e Provincia.Carola Vai
Sessanta anni fa, il 22 novembre 1963, veniva ucciso John Fitzgerald Kennedy mentre attraversava la città di Dallas, nel Texas, all’interno di un corteo di automobili, con al suo fianco la first lady, Jacqueline Kennedy. Con la sua morte svanì la nostalgia per un’America che non c’è più, nostalgia creata anche da una raffinata “politica spettacolo”. La fine dell’illusione di un futuro più prospero gli americani l’avevano già vissuta poco più di un secolo prima, il 14 aprile 1865, con l’uccisione di Abramo Lincoln.Dario Gedolaro
Nonostante la disponibilità offerta dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma di assicurarle le migliori terapie palliative e nonostante l’intervento della Premier Giorgia Meloni che le aveva conferito la cittadinanza italiana, i giudici britannici hanno sentenziato che la piccola Indi Gregory di Nottingam non doveva continuare a vivere. Ironia della sorte: il giorno in cui la Corte di giustizia britannica ha emesso la sua sentenza, in Italia si è celebrata la Giornata Nazionale delle Cure Palliative.Dario Gedolaro
Chi non conosce imprenditori torinesi che hanno chiuso la loro attività, investito i soldi in fondi e fanno la bella vita? O rampolli di ricche e note famiglie che non vogliono più saperne di lavorare in azienda e fanno i “rentier”? E’ un andazzo diffuso a Torino, ex capitale industriale del Paese, senza voler fare di ogni erba un fascio. Certo ci sono i nuovi capitani d’industria, penso ai maggiori azionisti di Reply, la famiglia Rizzante, o agli Ocleppo proprietari del Gruppo Dylog, tanto per fare due esempi virtuosi, ma i vuoti lasciati dalle chiusure sono assai più numerosi e pesanti rispetto a quelli delle nuove aperture e sull’indotto automobilistico incombe il fantasma dell’auto elettrica. Intanto, molti giovani rampolli si buttano sul food, gestendo una vineria, un ristorante, un locale per gli apericena. Danno lavoro a qualche persona mentre il papà aveva centinaia di dipendenti.