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Category Archives: LIFESTYLE

Pier Carlo Sommo

A 40 km da Torino, all’imbocco della Valle di Susa, passando per Avigliana e i suoi due laghi, con una ripida strada si sale sul monte Pirchiriano (alt. 962 metri), dove si può visitare la millenaria abbazia della Sacra di San Michele, che si erge spettacolare su una roccia che determina la Chiusa della Valle di Susa dove il re dei Longobardi Desiderio ed il figlio Adelchi furono sconfitti dai Franchi di Carlo Magno. È  collocata in uno scenario altamente suggestivo, nota caratteristica di tutte le chiese d’origine longobarda dedicate in tutt’Europa all'Arcangelo S. Michele.

Dario Gedolaro

Siamo davvero un paese di poveri diavoli? A prendere per buone le cifre ufficiali emerge l’immagine di un’Italia caratterizzata da una imponente massa di persone indigenti e di famiglie che faticano ad arrivare a fine mese. I calcoli sull’ingente evasione fiscale (il cosiddetto tax gap, che è stimato ad oltre 100 miliardi di euro) spingono, però, a ritenere che i guadagni degli italiani siano in buona parte sottostimati. I numerosi indicatori sui consumi, sugli stili di vita e lo stesso andamento dei conti correnti bancari della stragrande maggioranza delle famiglie fotografano una realtà diversa. E i ricchi? Sarebbero quelli che guadagnano più di 50 mila euro lordi l’anno (poco più di 2 mila euro netti al mese).

Maria Luisa Nitti

(Prima parte) - Lo studio della preistoria ebbe inizio solo nell'Ottocento, con le norme e i pregiudizi dell’epoca. Il ruolo della donna nella società di allora fu erroneamente "retroproiettato", quasi identicamente, sulle società le più antiche, tanto da far pensare che nella preistoria le donne passavano il loro tempo a spazzare la grotta, cucinare ecc… Nella costruzione di tali discorsi ci possiamo domandare quale è stato l'effetto di questi pregiudizi sul tema ora chiamato “genere”?  Ossia come sarebbe stata la storia preistorica che raccontiamo oggi se i preistorici fossero state donne?

Dario Gedolaro

 Una coppia piemontese va in Ucraina fa inseminare una donna, ma, dopo la nascita della bimba, cambia idea e non ne vuole più sapere. Un po’ come si fa quando si acquista qualcosa su internet e poi, non soddisfatti, la si rimanda indietro, e tanti saluti. Una cantante rock americana di successo durante un suo concerto, come gesto anticonformista e trasgressivo, fa la pipì in faccia a un suo fan, tirandosi giù i pantaloni davanti al pubblico. Il governo destina milioni di euro di denaro pubblico alle associazioni LGBTQIA, tanto per consolarle della bocciatura del Ddl Zan. Comunque, avete letto bene l’ acronimo di origine anglosassone: L= Lesbiche, G= Gay, B= Bisessuali,T= Transgender, Q = QUEER, persone che si stanno ancora domandando se si sentono uomini o donne; I = Intersessuale (persone con cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non definibili), A = Asessuale (persona che non sperimenta l’attrazione sessuale). Insomma, un caravan serraglio dove ciascuno si costruisce la sua gabbia e ci si rinchiude dentro. Mica male visto che si parla tanto di abbattere muri e preconcetti.

Pier Carlo Sommo

#italiaunicaqui - A Roma vi è un museo pressoché unico al mondo, che testimonia un’esperienza culturale che si può definire rivoluzionaria.  Tra gli edifici di archeologia industriale, che hanno conservato buona parte degli impianti di produzione, la Centrale Montemartini è forse l’unico a non essere diventato solo il museo di se stesso. Il complesso è una centrale elettrica del secolo scorso trasformata in un museo di duplice natura, ovverosia, agli imponenti macchinari per la produzione di elettricità che vanno da inizio 900 al 1967 sono inframmezzate statue e mosaici della Roma antica, ritrovati dal 1870 ad oggi. L’atmosfera è indubbiamente suggestiva. La raffinata arte di Roma antica è affiancata e spesso sovrapposta ai vecchi macchinari per la produzione di energia elettrica. Un inconsueto accostamento che suscita fascino e insolite emozioni.

Dario Gedolaro

Si potrebbe dire: “ Chi di Fedez ferisce, di Fedez perisce”. E così leggiamo su La Stampa, il giornale che ha dato spazio e voce alle esternazioni ridicolo/ignoranti del rapper e della sua mogliettina, Chiara Ferragni, campionessa di iperconsumismo, un allarmato articolo dal titolo: “L’ ultima stagione populista, il partito di Fedez”. Lo spunto è la registrazione del dominio internet “Fedezelezioni2023.it”. La giornalista ricorda le posizioni “antipolitiche” della coppia, soprattutto in difesa dell’ indifendibile Ddl Zan (su cui Letta ha rimediato un infortunio politico di non poco conto), e cita: “Politici, fate schifo” o, a proposito di Matteo Renzi,: “C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia”.

Pier Carlo Sommo

(#italiaunicaqui) - Le sale dell’Archivio di Stato di Torino ospitano, dal 27 ottobre 2021 al 7 gennaio 2022, una retrospettiva dedicata al pittore torinese Francesco Tabusso. La rassegna "Francesco Tabusso. Le favole della pittura" è promossa in occasione del decennale della morte dell’artista. Circa sessanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private delineano le tappe salienti del suo cammino in oltre sessant’anni di attività di pittore eclettico, attivo al di là di mode e movimenti.

Dario Gedolaro

Una malattia sta dilagando nel mondo occidentale (in Italia in particolare) e non è il Covid: il giovanilismo. Si tratta di quell’ ideologia per cui tutto ciò che pensano, dicono e fanno i giovani è oro colato e sicuramente giusto. E così assistiamo a proposte pseudoprogressiste come quella lanciata dall’ on. Letta di far votare i sedicenni, come se fossero maturi e pronti per scelte politiche consapevoli, ascoltiamo peana sui ragazzi dei Fridays for future, come se la coscienza e le battaglie ecologiche fossero nate con loro, leggiamo cervellotici commenti di autorevoli giornalisti secondo cui per i ragazzi d’ oggi “il riconoscimento dei diritti, della libertà di essere come si è, e non come si dovrebbe essere, non è nemmeno un tema…”. Portando, poi, a  modello ideale di questa gioventù il gruppo vetero-rockettaro dei Maneskin, che in una loro canzone dicono: «Siamo fuori di testa ma diversi da loro» (nel gergo giovanile, quando uno è “fuori di testa”, o ha ecceduto con l’ alcool o ha assunto sostanze stupefacenti). Insomma viva lo “sballo”.

Dario Gedolaro

In un precedente articolo mi domandavo di che colore fosse l’ idiozia, contestando che il popolo “no green pass” fosse soltanto “nero” e non anche “rosso” o “giallo” (in riferimento alle aree politico/culturali che vengono così identificate). Ora ripropongo la stessa domanda in relazione alle polemiche suscitate da un’intervista allo storico Alessandro Barbero, accusato da più parti di bieco maschilismo.

Dario Gedolaro

Un dato è rilevante e merita grande considerazione: Stefano Lo Russo è diventato sindaco praticamente con gli stessi voti del suo compagno di partito Piero Fassino, che cinque anni fa venne sonoramente sconfitto da Chiara Appendino. E’ dunque evidente la disaffezione dell’ elettorato torinese, la disillusione del “tanto non cambia niente”. Un astensionismo incredibile (sfiora il 60%), ancora più se si pensa che i due candidati al ballottaggio erano degnissime persone, un professore del Politecnico (la più prestigiosa istituzione scientifico-educativa della città) e un serio imprenditore con interessi culturali (ha ben operato come presidente della Film Commission). Come è potuto accadere che i disciplinati torinesi, così ligi a partecipare al più importante appuntamento di una democrazia, il voto, si siano disinteressati in tanto grande numero alla scelta del futuro sindaco?