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Category Archives: LIFESTYLE

Dario Gedolaro

All’ inizio furono i due palazzi di corso Marconi, oggi tocca alla storica palazzina del Lingotto, domani a chi?   I legami fra quella che una volta si chiamava Fiat (poi Fca e ora Stellantis) e Torino diventano sempre più labili. Con l’annuncio della messa in vendita della palazzina di via Nizza (dove c’ è ancora la mitica sala del consiglio di amministrazione Fiat, in cui sedeva negli Anni Venti il Senatore Agnelli)  prosegue un trend iniziato tempo fa, quando si dismisero i grandi stabilimenti: ad esempio Rivalta e Chivasso, le Ferriere (divenute ThyssenKrupp, in cui all’ inizio ci lavoravano 13 mila persone).

Pier Carlo Sommo

 Uno degli effetti delle grandi calamità, alluvioni, epidemie, terremoti, è il generare una fitta “nebbia”. Ossia, nella scarsa visibilità si nascondono molto bene truffatori, millantatori, profittatori e politici incapaci, e spunta anche qualche eroe (spesso involontario), che a volte serve ai disonesti per meglio mascherarsi.   La condizione di “emergenza” è da sempre la miglior scusa per nascondere o giustificare qualsiasi malefatta. La magistratura è già al lavoro con i casi più gravi, come le mascherine inutili e costosissime o le apparecchiature scadenti o inutilizzabili, ma altro è nascosto dalla “nebbia”, parecchi elementi sottilmente pericolosi, spesso non sanzionabili penalmente.

Dario Gedolaro

Lodevole iniziativa, ma che nasconde una tristissima realtà. Parlo di To Shape – Torino Urban Art District – un progetto che vede capofila il Comune e che ha come obiettivo di far diventare Torino una galleria a cielo aperto di migliaia di opere di graffiti–writing, street art e muralismo. L’ha annunciata Marco Giusta, assessore comunale alle politiche giovanili, uno di quegli amministratori della giunta Appendino che non ha lasciato finora grande traccia di sé.

Pier Carlo Sommo

(#italiaunicaqui) - Esattamente 56 anni fa, il 16 luglio 1965, i Presidenti della Repubblica Italiana e della Repubblica Francese, Giuseppe Saragat e Charles De Gaulle inauguravano a Courmayeur (AO)  il Traforo del Monte Bianco. Tre giorni dopo, il 19 luglio, le prime vetture varcavano la soglia di ingresso di quella che all’epoca era la più lunga galleria stradale del mondo, sotto la montagna più alta d’Europa.   Nel 1786, quando la Savoia era ancora unita al Piemonte e faceva parte del Regno di Sardegna, Jacques Balmat, guida di Chamonix, e il medico Michel Gabriel Paccard, scalarono per primi il Monte Bianco. Un anno dopo lo scienziato ginevrino Horace Bénédict de Saussure ripeté l'impresa, e profetizzò nelle sue memorie: " Verrà un giorno in cui si scaverà sotto il Monte Bianco una strada carrabile e queste due valli, la Valle di Chamonix e la Valle d’Aosta, saranno unite”..

Pier Carlo Sommo

#italiaunicaqui - Tivoli, l’antica Tibur  latina, è una cittadina ricca di monumenti e storia a poca distanza da Roma. Per la sua bellezza e importanza Virgilio nell’Eneide la chiamò Tibur Superbum. Durante l’impero romano fu un importante centro commerciale e residenziale, la bellezza dei luoghi fece sì che fosse sede di molte ville di ricchi romani, come testimoniano i numerosi resti. Quelle ancor oggi note e identificate sono attribuite a Orazio, Cassio e Publio Quintilio Varo. Il più importante di questi insediamenti è  rappresentato dalla villa dell’imperatore Adriano, del II secolo d.C., oggi importante parco archeologico.  I resti della villa del nobile romano Manlio Vopisco sono incorporati in quello che oggi viene chiamato Parco Villa Gregoriana, che è un'area naturale di grande valore storico e paesaggistico gestita dal FAI, che lo ha recuperato nel 2005 dopo un lungo periodo di oblio e degrado.

Dario Gedolaro

Chiara Appendino può appuntarsi al petto un’ altra “medaglia” : non è stata in grado di  far insediare a Torino, la più in crisi fra le grandi città del Nord, la cosiddetta Gigafactory di Stellantis, cioè la fabbrica delle batterie per le auto elettriche. Ovviamente non è l’ unica colpevole per questo smacco, che può condividere con  altri  amministratori e politici regionali,  ma la scelta di mettere a Termoli questo importante stabilimento penalizza la “sua” città e il primo azionista e presidente di questo grande gruppo automobilistico è il  torinese Johan Elkann, con cui evidentemente non ha intrattenuto in questi anni proficui rapporti. Anzi, sarebbe meglio dire: con cui non ha intrattenuto alcun serio rapporto.

Carola Vai

(#Italiaunicaqui) - Villa d’Este di Tivoli, ad una manciata di chilometri da Roma, nonostante i cinquecento anni dall’inaugurazione, suscita meraviglia nei visitatori di qualsiasi età. Come non stupirsi davanti ai giochi d’acqua di fontane, cascate, grotte, statue, terrazze, vasche? E poi alberi di ogni tipo, grandezza, altezza. E persino una fontana con l’organo idraulico, novità assoluta cinque secoli fa, che ancora oggi funziona ed emette suoni musicali. La fontana forse non sbalordisce i visitatori come negli anni del Rinascimento, ma di certo udire la musica provocata dalla forza dell’acqua incanta grandi e piccini. La bellezza di Villa d’Este meriterebbe tuttavia maggiore attenzione. Invece il complesso è custodito con poca cura, forse anche per mancanza di personale.

Dario Gedolaro

Il sindaco, Chiara Appendino, annovera un altro insuccesso: Torino non avrà il Centro unico per l’Intelligenza Artificiale, che avrebbe dovuto ricompensarla della rinuncia alla designazione della città come sede del Tribunale Europeo dei Brevetti (TUB), lasciando così campo libero (come voleva il governo giallorosso) a Milano. La notizia l’ha data, all’ assemblea del Centro Einaudi,  il ministro alla Transizione digitale, Vittorio Colao.

Dario Gedolaro

Giuseppe Conte è furbo, la sua professione, quella di avvocato civilista, lo rende sgusciante, camaleontico. Un colpo al cerchio e uno alla botte per ottenere alla fine quello che vuole. E, nel caso specifico, sfilare a Grillo la leadership del Movimento 5 Stelle, che, però, conserverebbe poco o nulla delle sue origini demagogico/populiste. Insomma, a lui sembra calzare a pennello la battuta dell’Avvocato Gianni Agnelli, che aveva definito un leader politico italiano dall’ eloquio poco comprensibile e cavilloso: “Intellettuale tipico della Magna Grecia”. Forse però Conte non ha fatto i conti (mi si scusi il gioco di parole) con la grossolana furbizia di un tipico prodotto della seconda repubblica, il comico Beppe Grillo: “Sono il garante, non un coglione”, ha elegantemente affermato per respingere l’affondo dell’avvocato Giuseppi.

Paola Claudia Scioli

#italiaunicaqui - Siamo nel Canavese, non molto distante da Torino. Pochi chilometri separano l'uscita di Albiano, sulla diramazione Ivrea-Santhià dell'A5, da Caravino, borgo di un migliaio di anime dominato dal Castello di Masino, con il suo giardino labirinto, adagiato in cima alla collina affacciata sulla barriera morenica della Serra di Ivrea. Una posizione strategica ambita sin dall’antichità, oggi anche scenario e set di raffinate sfilate di moda.  La prima fortezza fu costruita nel 1070 dalla famiglia Valperga di Masino, casata piemontese imparentata, si dice, con Arduino re d'Italia. I Valperga ne mantennero la proprietà, e ci vissero, fino al 1988 quando, dopo la morte della marchesa Vittoria, ultima erede, la dimora fu acquistata dal FAI, che l’ha restaurata e aperta al pubblico.