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Paola Claudia Scioli

Cittadella, in provincia di Padova, causa lockdown dovuto al Covid-19 festeggia in ritardo gli 800 anni di storia compiuti nel 2020. La città murata medievale celebra la ripresa riaprendo il Museo del Duomo con un allestimento completamente nuovo, moderno e luminoso. L’appuntamento previsto il 22 maggio 2021 è uno dei tanti eventi culturali che in questi giorni animano l’Italia intera. Il Paese sta infatti riaprendo, e il settore della cultura torna dare un’ottima immagine di sé, nonostante i devastanti mesi di chiusure forzate a singhiozzo dovute alla pandemia. Non è facile nei momenti di crisi reagire con prontezza, guardando avanti e sfruttando saggiamente il tempo per ripensare al proprio posizionamento e investire risorse – non solo economiche – per creare qualcosa di nuovo per il futuro. Questo è ciò che hanno fatto il mondo della cultura, i musei, le mostre, i parchi archeologici, le fondazioni e tutti gli operatori del turismo culturale. È per questo che, appena è stato dato dal Governo un segnale di ripartenza, siamo stati inondati di annunci di aperture di luoghi d’arte e di cultura rinnovati completamente.

Cittadella (PD) camminamento mura (foto Ufficio turistico IAT )

Uno tra questi è il Museo del Duomo di Cittadella (Pd). Poche sono le opere esposte, selezionate con grande cura dall’architetto Gianni Toffanello che, in accordo con l’Ufficio Diocesano per i Beni culturali e il Museo Diocesano di Padova, ha creato un vero e proprio percorso di arte, storia e teologia, privilegiando la qualità sulla quantità, per offrire pitture e sculture – ma anche esempi di arti applicate – che risultino effettivamente “eccezionali” per livello o per significato. Tra queste, la “Cena in Emmaus”, del 1537, di Jacopo da Ponte detto Bassano; la Flagellazione (fine XVI secolo) di particolare intensità attribuita a Palma il Giovane, ma più verosimilmente riconducibile ad Andrea Vicentino, e la grande tempera su tavola raffigurante il Compianto sul Cristo morto, capolavoro della pittura veneta di metà Quattrocento, attributo da Federico Zeri ad Andrea da Murano. Interessante è anche il Sant’Antonio Abate (XV secolo) in pietra di Vicenza con tracce dell’originale policromia proveniente dall’antica chiesa abbaziale. È un’opera di solida potenza espressiva, che richiama i secoli in cui sorse Cittadella con la chiesa al centro dell’ellisse disegnata dalle alte mura percorribili ancora oggi lungo il Camminamento di Ronda per 2 km. In legno intagliato e policromo, come era d’uso nel tardo Medioevo, sono invece il busto di una Vergine Annunciata, il mistico Crocifisso processionale quattrocentesco e il San Rocco e il San Sebastiano cinquecenteschi.

Cittadella (PD) Duomo (foto Ufficio turistico IAT )

Ma la cosa più curiosa è che, all’interno del Museo, è stato inglobato anche quanto rimane della chiesa medievale affrescata costruita nel 1220 in stile romanico dalla repubblica padovana, contemporaneamente alla fortezza, nello stesso luogo in cui si trovava la preesistente chiesa di San Donato, realizzata dai vicentini nel IX secolo. La chiesa, dedicata a San Prosdocimo, il santo eremita patrono di Padova invocato contro il “fuoco di sant’Antonio” e a protezione del bestiame, era quindi strettamente connessa alla nascita della città fortificata di Cittadella, sito strategico per il controllo politico militare del territorio a nord del capoluogo. La primitiva area absidale – identificabile oggi con la cappella dell’Immacolata – conserva una straordinaria stratificazione di affreschi che documenta le diverse fasi decorative della chiesa, dalle origini fino al Cinquecento.

La chiesa rimase in uso fino alla fine del XVIII secolo, quando poi fu costruito l’imponente Duomo neoclassico, consacrato il 3 settembre 1826, nella piazza principale della città sulla quale si affaccia anche un altro edificio ottocentesco in stile Neoclassico: il Palazzo della Loggia, che ospita una pinacoteca con dipinti di pittori di una certa fama (Jacopo da Ponte, Andrea da Murano e Palma il Giovane). A pochi passi dalla piazza si trova, invece, il Teatro sociale con affreschi realizzati da Francesco Bagnara, lo scenografo al quale si attribuisce anche la decorazione de La Fenice di Venezia. Il centro storico è racchiuso ancora adesso dalle mura medievali, con camminamento di ronda di forma ellittica e totalmente percorribile, che hanno reso famosa Cittadella in tutta Europa proprio per la loro forma unica, diversa da quella di altre splendide città murate venete, quali Bassano del Grappa, Marostica, Asolo, Castelfranco Veneto.

Cittadella (PD) museo del Duomo allestimenti  (foto Ufficio turistico IAT )

Fare questo percorso a 15 metri di altezza nelle belle giornate con il cielo limpido permette di osservare un panorama spettacolare verso l’esterno, dai Colli Euganei a sud al Monte Grappa con l’arco Alpino fino alle Dolomiti a nord. Verso l’interno, invece, si ha una visione d’insieme dell’antica città con un centro storico caratterizzato dagli splendidi giardini delle tipiche residenze nobiliari venete e attraversato dalle quattro strade principali ortogonali orientate in direzione dei quattro punti cardinali, che collegano il centro alle Porte lungo le mura: Porta Vicentina, Porta Bassanese, Porta Trevisana e Porta Padovana. Quest’ultima, che era l’ingresso principale a Cittadella, è affiancata dalla poderosa Torre di Malta, costruita da Ezzelino III da Romano nel 1251 e utilizzata come prigione. Tutto intorno un fossato costruito a difesa ulteriore della città che, riempito d’acqua e navigabile, consente di osservare lentamente le poderose mura dall’acqua.

Situato in una posizione di passaggio tra Padova, Treviso e Vicenza, questo piccolo centro, nel quale si respira ancora l’aria di antico, merita sicuramente una visita, che può essere allietata dalla degustazione dei prodotti della tradizione enogastronomica locale: dalla polenta di ogni tipo, anche dolce (famose sono le polentine di Cittadella), al radicchio, al baccalà, ai risotti, ai bigoli all’anitra, cappone alla canevera, ai bolliti, allo storione e alle trote del Brenta, ai numerosi e gustosi formaggi.

 

Per informazioni e prenotazioni:

Ufficio turistico IAT e Mura di Cittadella by Historia Travel s.r.l. – servizi per il turismo

Via Porte Bassanesi, 2 – Cittadella (PD) tel. + 39 049 9404485 – cittadella@historiatravel.ithttps://www.historiatravel.it/www.muradicittadella.ithttps://duomocittadella.it/museo/

 

 

 

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)