Carola Vai
Aumentare i costi del turismo per compensare le perdite dovute ai provvedimenti volti a contrastare il covid-19, comporta più sconfitte che guadagni. Ridurre le vacanze ad una possibilità per soli ricchi contribuisce ad accrescere la disparità sociale, e con il tempo a penalizzare buona parte degli strati della società. Se tutti spendono, si creano profitti. Se spendono in pochi, in pochi guadagnano. Con gravi ripercussioni persino sulla tenuta della democrazia, della libertà, della parità di genere.
L’estate che sta per iniziare non avrà nulla di simile al passato. E’ ormai evidente che sarà l’estate dei divieti, delle restrizioni, delle mascherine, delle distanze fisiche. Ma anche l’estate delle vacanze brevi, o forse di nessuna vacanza per mancanza di denaro. L’unica previsione possibile è che l’estate degli italiani sarà in gran parte italiana. Fatto positivo se si pensa a quante opportunità offre il nostro Paese. Fatto negativo se tale costrizione, con le regole imposte per evitare la ripresa del coronavirus, contribuirà ad un aumento esagerato dei prezzi: negli hotel, nei trasporti, nelle spiagge, nei ristoranti, nei bar, perfino negli alimenti acquistati al mercato.
Le vacanze sono un momento, breve o lungo, di divertimento, riposo, conoscenza, crescita mentale, culturale. E tanto altro. Una conquista fatta dai Paesi avanzati. Ma occorre dimostrare di esserne convinti davvero, non solo a parole. Penalizzare le vacanze prima con restrizioni causa pandemia, e poi con l’aumento dei prezzi con la scusa del
coronavirus, oltre contribuire all’aumento della perdita di molti posti lavoro e al conseguente impoverimento del Paese, rischia di agire sulla leva dei disordini sociali. La vacanza è una possibilità negli ultimi decenni pensata per tutti, o quasi. Se una minoranza resta esclusa per difficoltà economiche, ha sempre la speranza di poterla vivere in futuro. Ma se la vacanza viene confinata tra le opportunità di pochi fortunati, significa imboccare la strada della povertà estesa. E se è vero che qualsiasi conquista (libertà, ricchezza, democrazia, parità) si può perdere da un momento all’altro, è anche vero che la memoria delle conquiste si può cancellare per poco tempo. Poi subentra la voglia di reagire. Lo conferma la storia con le varie rivoluzioni. In tutto il mondo. E non sempre tali rivoluzioni sono state prive di dolore per chi ha favorito la crescita della povertà e dello scontento sociale. Il bonus vacanze, contributo con valore nominale fino a 500 euro per le famiglie che trascorreranno le vacanze nelle strutture ricettive italiane pare, fino ad oggi, creare più scontento che soddisfazioni. Tanto negli albergatori, che nelle famiglie. Eppure la misura concepita dal governo vorrebbe incentivare il turismo gravemente colpito dalla crisi sanitaria. Per una considerazione esatta del provvedimento è comunque meglio attendere la fine
dell’estate, quando si potrà sapere quante persone lo avranno chiesto e utilizzato.
Intanto bisogna ricordare che poco prima della diffusione della pandemia in tutti i continenti, la rivista Forbes aveva suggerito, tra i posti migliori al mondo da visitare nel 2020, Palermo, e più in generale la Sicilia. In particolare aveva sottolineato due mete siciliane: la leggendaria Valle dei Templi, nei dintorni di Agrigento, parco archeologico tra i meglio conservati del pianeta, visitato fino a prima del lockdown da milioni di turisti di tutte le lingue; e la zona dell’Etna, il vulcano più grande d‘Europa. La guida turistica Lonely Planet aveva invece indicato tra le mete top 2020 il territorio delle Marche. Riviste inglesi, tedesche, americane avevano descritto luoghi italiani collocati in Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e tanti altri come località magiche per una vacanza indimenticabile. Tutti posti costretti, causa coronavirus, ad affrontare un’estate regolamentata, con pochi stranieri per i prossimi mesi, ma certamente al centro di sogni e desideri di turisti di ogni età. Proprio per non distruggere tali sogni e magari incentivarli con il passaparola di coloro che invece potranno viverli fin dai prossimi giorni, dovranno essere caratteristiche vincenti: cortesia, servizi ottimi e, soprattutto, prezzi contenuti. In fondo l’Italia offre opportunità per tutte le aspirazioni. Mare con oltre 8000 chilometri di costa (ma
con solo 3000 chilometri di spiagge, dove quelle libere sono sempre meno, mentre aumentano quelle in concessione. E dove questo non avviene è perché non ci sono quasi più spiagge libere, come in Versilia e in Romagna); montagna con località di ogni tipo; laghi; campagna; isole. Ogni regione possiede diverse opportunità, con diversi concetti di divertimento: da quelli costosi, facili e riposanti, a quelli costosi, complicati e avventurosi. Oppure quelli low cost semplici e rilassanti e quelli low cost che affondano le radici in esperienze genuine, senza filtri. Gli appassionati di previsioni sull’andamento dell’estate 2020 hanno annunciato nuove tendenze negli italiani dopo la lunga esperienza del lockdown: ad esempio un prevalere della vacanza all’aria aperta caratterizzata da sport e benessere magari in luoghi suggestivi come in Valle d’Aosta, in Sardegna, in Toscana, in Umbria, in Puglia; il soggiorno nelle seconde case o in ville e casolari di proprietà, o in affitto, dotate di palestre, campo da tennis, piscina. Oppure in camper. Vacanze che dovranno tenere conto delle decisioni delle
regioni da una parte desiderose di ricevere i turisti, dall’altra preoccupate di un’eventuale ritorno e diffusione del Covid-19. Per contrastare tale eventualità alcune regioni hanno ideato forme di controllo contrarie alla salvaguardia della privacy, ma ritenute utili a tutelare la salute. Tra le più agguerrite: la Sardegna che impone a chi arriva nell’isola di registrarsi su una piattaforma digitale messa a disposizione nella pagina web della regione. Richiesti luogo di provenienza, destinazione e spostamenti nell’isola. Molto importante la ricevuta di registrazione: ogni viaggiatore dovrà averla sempre con sé. Anche la Regione Puglia prevede un modulo di auto-segnalazione da compilare obbligatoriamente per i turisti in arrivo nel territorio pugliese. Indispensabile indicare data di arrivo e di partenza, spostamenti e con chi si viaggia. Inoltre è chiesto di conservare il documento per almeno trenta giorni in modo da poterlo esibire in caso di richiesta. Segnalazione obbligatoria pure per chi arriva in Basilicata. Mentre chi approda in Sicilia fino a settembre deve registrarsi sul portale “Sicilia SiCura”. L’estate 2020 sarà insomma una stagione controllata, con assurde garanzie di rispetto della privacy. Privacy ormai del tutto inesistente.