Carola Vai
Fare il possibile per sviluppare il mondo dell’editoria e incentivare il desiderio di leggere degli italiani perché “i libri aiutano la Democrazia”. È lo sforzo che intende portare avanti il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ribadito durante la cerimonia di chiusura di “Ivrea capitale del libro 2022″, presso il teatro Giacosa di Ivrea (Torino), con la consegna del “Manifesto per il futuro del libro” a Genova città che ha ottenuto l’eredità del ruolo per il 2023. Compito non facile per il ministro considerate le molte difficoltà che attanagliano il settore. Sangiuliano, appassionato del libro, a conferma della sua volontà di aiutare il comparto ha annunciato l’arrivo di “un equo canone sostenibile per le librerie dei centri storici” per contrastare “il forte rischio che i centri storici vengano depredati delle librerie a discapito delle griffe di successo”.
Collezionista di libri, (“ne possiedo quindicimila” ha rivelato), Sangiuliano ha ammesso: “Mi si stringe il cuore nel vedere ogni qual volta che passo in città storiche italiane al posto di una libreria il negozio di una griffe». Determinato a frenare questa trasformazione negativa per la lettura il suo ministero sta studiando una forma di sostegno “sul modello di cosa è stato fatto per ‘Impresa Donna’ a chi intende aprire librerie perché i librai svolgono una funzione sociale”. Del resto Sangiuliano, napoletano, laurea in Giurisprudenza, giornalista con vari ruoli nel suo curriculum compresa la direzione del tg2 della Rai, autore di vari saggi, vincitore di numerosi premi, crede fermamente nell’editoria “rappresentativa del sentire di tutti” e nell’importanza del libro e dunque della lettura per migliorare la società e la vita di tutti in generale. Con questa convinzione ha elogiato “Il Manifesto per il futuro del libro” ricevuto nelle sue mani dal sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli, come atto finale di Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022 e da lui stesso consegnato a Marco Bucci sindaco di Genova. Il documento tra i temi centrali del progetto di Ivrea sin dalla candidatura, segmentato in 22 punti e 99 parole chiave, è il risultato di un percorso di analisi e confronto che ha coinvolto oltre 150 partecipanti del mondo editoriale e culturale, suddivisi in quattro
incontri realizzati con l’intervento del Salone del libro di Torino e Ipsos. A questi, inoltre, si sono aggiunti gli appuntamenti attuati per preparare il dossier con la presenza di 80 esponenti del mondo del libro. La riflessione è ruotata su tre linee: quantità/qualità, fisico/digitale, iconico/didascalico. La stesura del documento è stata redatta da Paolo Verri (coordinatore di Ivrea Capitale del Libro 2022) e da Enzo Risso (direttore scientifico di Ipsos e docente all’Università degli studi di Roma La Sapienza).
Al centro dell’attenzione i temi indispensabili al mondo dell’editoria se vuole avere un futuro. Tra i principali: fare dell’apprendimento un motore permanente della vita delle persone; incentivare la collaborazione tra gli attori del mondo della lettura e dei libri; utilizzare il digitale per rendere il libro più gradito e amato; educare alla lettura e promuovere percorsi formativi per gli insegnanti di ogni ordine scolastico; mettere al centro di investimenti su libro e lettura i giovani come costruttori della società di domani; rafforzare il ruolo del libro e della lettura come mezzo di inclusione; sostenere la crescita dei saperi a garanzia della libertà; garantire la molteplicità dell’offerta per tutti i gusti e tutte le tasche; sostenere l’impegno di editori e librai nell’assicurare originalità; innovare le forme di promozione del libro; incrementare le risorse investite nel mondo dell’editoria; sburocratizzare tutte le forme di sostegno e attività a favore del libro e della lettura; sostenere il valore economico della cultura e del leggere; realizzare dei workshop mensili in tutte le scuole per parlare di libri.
Certo i Manifesti culturali pur destinati spesso a entrare nella storia solo qualche volta riescono a trasformare davvero la realtà. Gli esempi sono variegati. In questo caso proprio per ottenere risultati concreti gli organizzatori di Ivrea Capitale del libro 2022 hanno previsto una larga diffusione a cominciare dalla distribuzione presso tutti gli espositori e i visitatori del 35esimo Salone Internazionale del libro di Torino previsto dal 18 al 22 maggio. Spetterà comunque a Genova Capitale del libro 2023 a credere e incentivare l’iniziativa. Oltre, ovviamente, a tutti i componenti del mondo dell’editoria e della lettura. Senza un impegno generale e diffuso il “Manifesto per il futuro del libro” rischia di rimanere un esercizio culturale del tutto inutile.