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Carola Vai

Chi va piano, va sano e lontano, recita un antico detto. Adattare il concetto a chi ha fatto della velocità un mezzo per salire sul podio mondiale ha un non so che di ironico. Invece è l’esempio offerto da Federica Brignone, stella dello sci alpino italiano, super campionessa mondiale alla soglia dei 35 anni. L’atleta azzurra nata a Milano il 14 luglio 1990, abitante a La Salle, in Valle d’Aosta, con lenta, ma inossidabile tenacia si è lanciata alla conquista della Coppa del Mondo generale di sci in programma a Sun Valley, Stato dell’Idaho, negli Stati Uniti, avendo nel suo zaino 37 vittorie e 83 podi. Ed essendo, inoltre, l’unica donna italiana ad aver già vinto l’ambita Coppa di cristallo nel 2019-2020. Un record per la sua età sostengono in molti. Non lei.

Carola Vai a La Thuile

In questo sport si è detto spesso che per certi risultati i limiti arrivano a trent’anni. Non per me. Io sono cresciuta con calma, ho vissuto le mie tappe con calma. Ho sempre cercato di migliorarmi. E sono arrivata al mio massimo livello molto più tardi di altre campionesse”. Figlia d’arte, suo padre, Daniele è maestro e allenatore di sci, mentre sua madre, Maria Rosa Quario, è stata una sciatrice professionista, Federica ha lo sci nel suo DNA. Quando la famiglia si trasferì in Valle d’Aosta, a La Salle, la futura campionessa aveva sei anni. Iniziò presto a mettere in pratica il suo talento tanto da vincere la sua prima gara nel 1997. Un cammino fatto di molte vittorie, qualche caduta, una lunga salita. Federica Brignone, fuoriclasse speciale con una carriera fatta di impegno, dedizione, fatica al servizio del talento, ha finito per raggiungere il maggior numero di primi posti nella storia di questa disciplina. Eppure lei pare non essere consapevole della sua eccezionalità. O almeno così ha mostrato alla prima conferenza stampa tenuta nella valdostana La Thuile dopo aver vinto il SuperG femminile avvicinandosi in modo ormai quasi definitivo alla conquista della Coppa del Mondo assoluta. Una vittoria quella totalizzata davanti ai sostenitori di casa sua di appena un centesimo su Sofia Goggia, l’italiana rivale di sempre, arrivata seconda. (Al terzo posto la francese Romane Miradoli). Le due atlete, pur facendo parte della stessa squadra, hanno personalità e stili completamente opposti. La bionda Sofia è vulcanica, audace, spesso al limite; la bruna Federica invece è precisa, metodica,

Federica Brignone in conferenza stampa

attenta alle linee. Durante la conferenza stampa valdostana, venerdì 14 marzo, ha lasciato quasi timidamente trasparire la sua gioia per il nuovo traguardo. Ai giornalisti desiderosi di conoscere le sue sensazioni in una giornata per lei storica e vissuta sotto un cielo se non proprio azzurro, nemmeno nuvoloso, ha ammesso con semplicità: “Questa mattina mi sentivo vuota, con poche energie. La stagione è stata molto intensa, con tante tappe in Italia. Non era solo questione di sciare: tutto il contorno è stato difficile da gestire. Ma stamattina ho deciso che dovevo focalizzarmi su me stessa, rilassarmi e riposarmi. Impegno e mente vanno insieme. E’ fondamentale lavorare con la mente . Nella tranquilla chiacchierata in una vasta sala dell’hotel-residence Planibel, Federica non ha dimenticato di citare il suo angelo custode, il fratello Davide Brignone allenatore ma anche consigliere, mental coach, una sorta di elemento equilibratore. Poi quasi richiamando il passato senza fare riferimenti alle osservazioni di anni prima quando c’era chi non voleva che Davide allenasse la sorella, la super campionessa con pacatezza ha spiegato: “con i miei genitori non avrei potuto fare quello che ho fatto con mio fratello. Mi ha dato una mano. Io mi sono comunque sempre trovata bene con la squadra”. Da sempre molto riservata nonostante i riflettori costantemente puntati su di lei, Federica Brignone continua colpire per la sua forza mentale, oltre la sua dedizione allo sport. A riconoscerlo sono anche gli addetti al settore a cominciare dal vicepresidente FIS e presidente FISI,

Federica Brignone dopo la gara

Flavio Roda: Quello che ha fatto Federica è inimitabile. È impensabile che un’atleta riesca a mantenere un ritmo tanto elevato così a lungo. Ha fatto un grande lavoro insieme ai tecnici, con una grande convinzione. Solo un’atleta di altissima qualità può ottenere questi risultati. Ha ancora tanto tempo davanti per dimostrare il suo valore”. Parlando dei punti in comune con il super campione sciatore alpino Alberto Tomba, Roda ha sottolineato: “Hanno in comune la determinazione, la convinzione, il carattere. E poi, ad entrambi, piace vincere perché alla fine è l’atleta che si trova sugli sci, quindi è l’atleta che a un certo momento può fare la differenza”. Roda ha riconosciuto i cambiamenti avvenuti in vent’anni anche nel mondo dello sci. “tutto è migliorato – ha detto – Adesso lo sci di Federica è superiore a quello di Alberto, non c’è discussione”.
In conclusione, se le ultime gare di Sun Valley non riserveranno sorprese, Brignone potrà festeggiare la sua seconda Coppa del mondo generale.

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)