Pier Carlo Sommo
Una città semi deserta già dall’imbrunire, notti buie e silenziose rotte dai lampeggianti blu della polizia, posti di blocco. Di giorno palazzi delle istituzioni con guardiole blindate e agenti armati, scanner agli ingressi, un attentato alla settimana. Per molti, obiettivi effettivi o presunti delle BR, ogni giorno significava tornare a casa cambiando strada, guardare con sospetto chi era vicino al portone di casa, e bisognava fare un paio di giri per vedere se si allontanava… Chi ha vissuto a Torino gli “anni di piombo” del terrorismo rosso non li ha dimenticati. Vedere la mostra fotografica “Torino Ferita 11 dicembre 1979” inaugurata l’11 marzo alla Biblioteca Nazionale di Torino, riporta indietro a quei terribili anni.
La data dell’inaugurazione della rassegna non è casuale: l’11 marzo è il giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo voluto dal Parlamento europeo dopo i contemporanei attentati messi in atto dal radicalismo islamico a Madrid, 11 marzo del 2004, in cui morirono 193 persone e oltre duemila furono quelle ferite.
Trenta scatti provenienti dagli archivi della Gazzetta del Popolo e de La Stampa sono drammatica testimonianza di uno dei più gravi episodi terroristici che subì Torino: l’assalto alla Scuola d’Amministrazione Aziendale (SAA) da parte del gruppo terroristico di Prima Linea. Fu un’azione sanguinosa e insensata che provocò il ferimento di dieci persone, cinque docenti e altrettanti studenti.
L’attentato alla SAA dell’11 dicembre 1979 è stato uno dei tanti che hanno contrassegnato quei drammatici momenti, periodo documentato dai fotografi impegnati per i quotidiani cittadini. La mostra riporta alla memoria attraverso trenta istantanee il clima oppressivo e ossessivo per la sequenza ripetuta e l’intensità di attentati in cui viveva Torino.
Quattro le sezioni della mostra: l’Assedio che descrive le fasi della “militarizzazione”, soprattutto durante i processi alle Brigate rosse, dove si ritrovò catapultata la città; gli Attentati dominati da escalation che dalle minacce verbali alle auto bruciate, dalle aggressioni e ai sequestri di persone portarono alle cosiddette “gambizzazioni” e agli omicidi; il Dolore affinché la memoria restituisca il sacrificio per aver conservato il senso della convivenza civile e con essa il valore della resistenza alla violenza, per concludere con l’Attacco alla Scuola di Amministrazione Aziendale in cui furono ferite gravemente dieci persone.
Le immagini sono accompagnate dai testi del giornalista Michele Ruggiero, da quelli di Paolo Turin, all’epoca docente alla SAA, vittima della brutale esecuzione dei terroristi, della curatrice Tiziana Bonomo, allora studentessa testimone di quel terribile momento, e dai ricordi degli allievi tenuti ostaggio durante l’esecuzione. La mostra è stata realizzata dall’associazione La Porta di Vetro con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte
Una mostra su un pezzo tragico della storia recente di Torino da far vedere alle nuove generazioni affinché conoscano anni in cui giovani come loro potevano venire minacciati con armi da fuoco, sequestrati, presi in ostaggio e gambizzati perché considerati nemici di classe e servi delle multinazionali.
Quei fatti rappresentano ancora oggi una ferita mai rimarginata per Torino.
Mostra fotografica
TORINO FERITA 11 dicembre 1979
Biblioteca Nazionale di Torino
Piazza Carlo Alberto, 3
Aperta dal 12 marzo al 1 aprile
Orario 10-16 dal lunedì al venerdì