Paola Claudia Scioli
In un momento in cui molti grandi eventi sono stati annullati o rinviati al 2021 a causa dei vincoli dettati dall’emergenza sanitaria, il Festivaletteratura di Mantova ha sfidato la sorte. Così una delle manifestazioni culturali che hanno fatto la storia degli ultimi vent’anni della città di Virgilio, quello che potremmo definire il festival dei festival, ha aperto i battenti.
Mantova, gioiello del Rinascimento famoso in tutto il mondo per la sua storia, gli inestimabili tesori d’arte e le bellezze naturali, gravemente danneggiata dal terremoto del 2012 e risorta più bella nel 2016 quando è stata Capitale Italiana della Cultura, non ha voluto rinunciare al suo evento dell’anno.
Certo ha dovuto ripensarlo e rinunciare ai bagni di folla a caccia degli autori del cuore, ma ha escogitato soluzioni alternative per mantenere vivo lo spirito dell’iniziativa, fortemente voluto per 24 anni dagli otto cittadini mantovani che ne sono stati le anime creatrici, primo tra tutti Luca Nicolini, scomparso lo scorso 8 maggio.
E così se non tutti gli autori tradizionalmente presenti al festival hanno potuto raggiungere Mantova, diversi incontri sono stati organizzati on-line (in streaming e sul web) o on-air (Radio Festival). Saranno ben 17 i programmi trasmessi in radio con 140 ospiti e 55 ore di trasmissione in 5 giorni, a cui si aggiungeranno un giornale radio in onda tre volte al giorno e 65 puntate disponibili in podcast. Una vera maratona per garantire agli appassionati della lettura che non potranno essere presenti, ma anche a chi – come spesso accade – è interessato a più iniziative organizzate in contemporanea di seguirle in replay.
È poi vero che mancherà il pubblico straniero, che negli ultimi anni era aumentato, e mancheranno i gruppi e le scolaresche, che pure affollavano le piazze e le sale di Mantova, ma ci sarà una ancora maggiore partecipazione del pubblico a km 0. Ventisei saranno le location sparse per la città, per lo più spazi all’aperto, piazze e cortili delle case (Piazza Balcone è una delle iniziative), dove sarà più facile rispettare quel distanziamento richiesto dalle circostanze e dove gli incontri potranno essere seguiti anche dai mantovani, che si affacceranno alle finestre, con quella vitalità che non è venuta meno neanche durante il lockdown.
Un altro escamotage per creare vicinanza tra gli autori e il loro pubblico è stata la realizzazione di un Almanacco di 350 pagine (in vendita a 20 €) con spunti di riflessione e suggerimenti per affrontare la nuova stagione che ci presenta davanti scritti da 200 autori che hanno voluto esserci. Sì, perché il Festivaletteratura è, sin dalla sua prima edizione, un “must be”.
Tra le novità di questa edizione c’è anche la rassegna Profezie: parole su ciò che accadrà, nata dalla convinzione che in un momento di incertezza come quello che stiamo vivendo, è rassicurante poter ascoltare le parole lungimiranti di uomini e donne di cultura. Cinque saranno gli ospiti, uno per giorno, che ci faranno intravedere il mondo di domani dal punto di vista di esperti di cinque ambiti del sapere diversi: Maria Grazia Chiuri (direttore artistico di Dior), Carla Gianotti (tibetologa e docente di Buddhismo tibetano alla Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini), Mirko Zardini (architetto e direttore del Canadian Centre for Architecture), Luca Mercalli (meteorologo e climatologo) e Antonella Viola (docente di patologia generale all’Università degli studi di Padova).
I temi degli incontri con gli autori durante tutto il festival sono variegati come sempre, ma si parlerà molto sul diffondersi della malattie, di cambiamenti climatici, di sfruttamento sconsiderato delle risorse, di conflitti mondiali acuiti dalla pandemia.
E ci sarà poi il Furgone poetico, che porterà la voce dei poeti per le strade seguendo percorsi abbastanza inusuali all’interno della città, che sarà sempre bello scoprire per chi viene da fuori.
Mantova, dichiarata insieme a Sabbioneta nel 2008 Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco, oltre ad essere la
patria adottiva di Virgilio è anche la città dove la corte dei Gonzaga ha portato grandi geni della pittura e dell’architettura, quali Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano, della letteratura, Torquato Tasso, e della musica, Claudio Monteverdi.
Ma Mantova è molto di più: è una città a misura d’uomo, dall’identità multiforme, frutto di una stratificazione culturale di secoli con memorie, luoghi, espressioni artistiche, note e meno note. Ed anche una città che vuole continuare mettersi in gioco, un laboratorio di idee in continuo fermento, un luogo di sperimentazioni e di incontro tra cittadini e visitatori invitati tutti insieme a vivere questa grande trasformazione nell’ottica di una cultura intesa come motore di civiltà e benessere, ma anche di progresso economico.
Cuore pulsante di questa città-palcoscenico è il centro storico, con palazzi, portici, chiese, piazze. Una sorta di museo a cielo aperto o, con un termine più moderno, un museo diffuso.
Alcuni percorsi tematici inediti aiutano i visitatori a seguire un filo logico nella loro visita alla città della cultura per eccellenza: dal complesso di Palazzo Ducale, una “città nella città” che si estende dal castello di San Giorgio a Piazza Sordello e conserva meraviglie come la Camera degli Sposi del Mantegna, a Palazzo Te, villa rinascimentale costruita e decorata da Giulio Romano; dalla Basilica di Sant’Andrea progettata da Leon Battista Alberti al Teatro Scientifico del Bibiena e alla Basilica Palatina di Santa Barbara.
Monumenti noti, che però possono essere osservati ogni volta da un’ottica diversa. Si può, infatti, scoprire la Mantova romana e medievale, la Mantova rinascimentale dei principi, la Mantova del settecento, la Mantova archeologica.
Oltre ai monumenti e alle piazze del centro storico, Mantova vanta anche il Parco del Mincio, area protetta che circonda la città con tre laghi e sponde verdi da percorrere, riserve naturali, habitat da scoprire con itinerari in barca, in bicicletta o a piedi che permettono di ammirare la flora e la fauna, di vedere i borghi rivieraschi fino ad arrivare a Sabbioneta e San Benedetto Po.
E così si capisce che l’unicità di Mantova non è solo nelle opere dell’uomo, ma anche nelle bellezze del suo territorio e
nella varietà della sua cucina, definita “di principi e di popolo”: città nata sull’acqua, circondata da una vera e propria oasi verde, è meta anche di un turismo naturalistico, enogastronomico e sportivo per tutte le età.
Per chi vuole raggiungere Mantova in camper e poi girarla in bicicletta esiste un’area sosta attrezzata molto spaziosa e vicina al centro storico, l’area Sparafucile in via Legnago( tel. 335273937 – www.aster.mn.it) – GPS: N 45°09’49” E 10°48’44”. 54 piazzole immerse nel verde affacciate sui laghi superiore e inferiore. Camper service, illuminazione, elettricità, recintata, accesso automatizzato regolato da sbarra, servizi igienici anche per i disabili con docce, asciuga capelli, lavelli per la pulizia di stoviglie e bucato.