Pier Carlo Sommo
Stanno arrivando le elezioni europee e in Piemonte anche quelle regionali, l’appuntamento è all’inizio di giugno. Mancano ancora alcuni mesi ma già si vedono alcuni effetti collaterali. Fenomeni specifici e ricorrenti, che poi aumenteranno di mese in mese. Purtroppo dobbiamo constatare che la comunicazione corretta del politico con l’elettore è ormai materia sconosciuta ai più…
Il primo effetto pre-elettorale è il fiorire di convegni e incontri sui più svariati argomenti, convocati da maggioranze e minoranze politiche attuali. Quelli convocati dalle maggioranze al potere, sono in genere abbastanza noiose kermesse che narrano di lavori non fatti e progetti inattuati, che dovrebbero miracolosamente realizzarsi entro poco tempo, che ovviamente si concretizzeranno “solo se ci votate”. I partecipanti a tali convegni sono un interessante spaccato di società, spazia tra i precettati annoiati, i presenzialisti professionali che evitano un giorno di lavoro e mangiano a gratis (il buffet è accessorio consigliabile), i lecchini che cercano di incassare le ultime mance prima delle elezioni (non si sa mai se vinceranno). Qualche sparuto potenziale elettore a volte appare brevemente e, ascoltate le sparate, esce passando molto facilmente nelle schiere dei non votanti.
Si intensificano anche le inaugurazioni. Ritualmente, con tanto di taglio del nastro, si inaugura di tutto, dal nuovo coperchio di un tombino alla riparazione di un tetto. Ad ogni elezione ho assistito a inaugurazioni dove i dipendenti dell’ente di turno ridacchiavano perché sapevano che si stava inaugurando il nulla, praticamente una imbiancatura o pulitura di vecchi locali. Ovviamente i politici, sempre più disattenti alla gente, ignorano che “radio gavetta”, già potentissima un tempo, è migliorata e potenziata con i social media e i retroscena balzano in evidenza a una velocità eccezionale…
In enti e aziende pubbliche gli amministratori uscenti assalgono e assillano i poveri ingegneri e architetti, perché terminino al più presto e in qualsiasi modo lavori edilizi o stradali che languono da anni. Ma la gatta frettolosa fa i gattini ciechi…. e spesso i risultati sono a volte ben diversi dai desideri. In una delle passate elezioni comunali di Torino la fretta fece inaugurare un sottopassaggio stradale, ma dopo solo un giorno sprofondò un pezzo di strada mal assestato e si crearono epici ingorghi anche sul vicino corso, perché avevano anche “dimenticato” di installare un indispensabile semaforo…
Gli uffici stampa, anche loro messi sotto pressione, emettono comunicati stampa a raffica, anche solo per uno sternuto istituzionale, e ovviamente i giornalisti amici e compiacenti pubblicano notizie iperboliche ed improbabili, che nella maggior parte dei casi nessuno legge, ma così il politico è contento (non si sa mai).
Si ripete poi il miracolo quinquennale dell’ubiquità, misteriosamente e miracolosamente Amministratori e Consiglieri uscenti appaiono ovunque, in qualsiasi riunione che va dalle società bocciofile ai Lions, basta lasciare socchiusa la porta di casa che si rischia di trovarne uno in salotto che ti fa un discorso e ti promette di tutto.
I convegni delle minoranze invece pongono l’accento su tutte le cose promesse e non fatte dalla maggioranza (comprese quelle impossibili o non fatte da loro in precedenza), facendo ovviamente anche promesse spesso iperboliche. Il pubblico spazia tra gli arrabbiati con la maggioranza per qualche ragione e i voltagabbana professionali che si dividono tra i convegni dell’una e altra parte cercando di capire quali saranno i prossimi amministratori pubblici da ossequiare. Anche qui, elettori autentici, sempre meno…
Per fare un esempio di iperbole, molti anni addietro partecipai come candidato alle elezioni comunali di Ivrea, dove imparai, e la cosa prosegue ancora oggi, che da circa 50 anni in tutti i programmi elettorali comunali, di tutti i partiti eporediesi, viene inserito il “traforo di monte Navale” opera interessante e utile ma costosissima, per la quale non ci sono e probabilmente non ci saranno mai i soldi. Ma cosa importa? Mettiamolo ugualmente nel programma…
Per la Pasqua politici scomparsi da un quinquennio miracolosamente sono ricomparsi, per incanto, a farti gli auguri più affettuosi, a chiederti notizie della moglie dalla quale hai divorziato da dieci anni e della mamma morta da cinque …
Tra poco inizieranno poi gli “inviti” alle cene di finanziamento, nelle quali si mangia malissimo, perché per incassare tirano al massimo sul prezzo, in genere un pranzo da dieci euro viene fatto pagare almeno ottanta, una durata di almeno 4 ore, tra discorsi vari e il servizio lentissimo di pochi camerieri, perché anche su quello si è risparmiato. Ne derivano, di regola, una noia mortale e probabili problemi gastrici. Anche lì, salvo stretti conoscenti o interessati che sperano in futuri vantaggi, è difficile vedere elettori, in quanto non è facile spiegare perché devi finanziare un tizio che andrà in regione o a Bruxelles a prendere uno stipendio triplo del tuo e probabilmente il giorno dopo delle elezioni, come la volta precedente, nemmeno ti saluterà…
La verità è che i vecchi riti e strumenti della politica, come quelli del sindacato, sono ormai vetusti, i loro effetti sono minimi e l’impatto sui media ormai bassissimo, anche perché i giornali si leggono sempre meno e sui social, come esce la notizia al positivo, dopo pochi secondi esce la risposta al negativo, e secondo le leggi dell’informazione le cattive notizie fanno molta più strada.
La fantasia e voglia di creare nuovi forme organizzative dei partiti e nuovi rapporti con l’elettorato quasi non esiste, salvo poi tutti a piangere da coccodrilli sui pochi cittadini votanti. Pianti ipocriti di chi in verità sperava che non andassero a votare quelli dell’ altro partito, ma invece ci sono andati e li hanno fregati.
Assistiamo con pazienza e filosofia questa consueta recita, con il pensiero che a giugno sarà tutto finito e non si ripeterà (almeno a livello regionale) per almeno 5 anni…