Carola Vai
Quando si guarda un programma in televisione non si pensa, e forse nemmeno si immagina, il lavoro che lo precede. Un impegno che varia ogni volta. Del resto la ripresa della realtà o la creazione artificiale (i cartoni animati, ad esempio) sono due realizzazioni diverse. Per conoscere il “dietro le quinte”, ho intervistato un volto noto della tv con una profonda esperienza sulla materia: il giornalista Marcello Masi. Laurea in Scienze Politiche, già direttore del TG2, firma di vari libri, Masi è autore e conduttore di programmi di successo di cui ultimo è l’attuale “Linea verde life” del Professionista appassionato del suo lavoro, Masi ha tra le sue caratteristiche: l’attenzione ai dettagli, la rapidità, doti organizzative che gli hanno agevolato l’ideazione di programmi innovativi come “Linea Verde Life” dedicato alla sostenibilità urbana e alla qualità della vita.
“La curiosità aiuta nel mio lavoro, ma poi servono impegno, tenacia, capacità di confrontarsi con la redazione. L’autore di un programma – deciso il titolo, breve e indicativo del contenuto – propone un’idea centrale che poi approfondisce con la ricerca. Io utilizzo numerose fonti: professori universitari, centri scientifici specializzati, notizie pubblicate sui giornali locali, giornalisti che vivono sul territorio, e tanto altro”, spiega Masi.
Non sempre l’idea iniziale è quella prevalente, osserva Marcello Masi. “Si inizia con l’analisi di una serie di argomenti dal quale vengono scelti quelli ritenuti più interessanti. Nel caso di ‘Linea Verde life”, nato da uno sviluppo di ”Linea Verde” di RaiUno della domenica mattina, ma completamente diverso, scelta l’idea, si passa al sopraluogo del territorio preso in considerazione. Di solito il programma si completa in 15 giorni dal momento della sua ideazione a quando è pronto per essere trasmesso in televisione ”. “Faro guida” del programma quello di tutti coloro che fanno televisione: la conquista del pubblico, risultato non sempre facile da ottenere.
“Non esiste il programma per tutti. I gusti sono differenziati in base all’età, alla preparazione e persino al genere uomini e donne. “Linea Verde Life”, nato 4 anni fa, rivolto ad un pubblico generalista con un’età piuttosto alta, mette insieme argomenti curiosi che non hanno l’audacia di essere educativi, ma di certo intendono agire da stimolo. Il linguaggio televisivo è complesso. Noi puntiamo a raccontare il territorio con termini corretti, ma discorsivi, adatto ai vari contesti nazionali, evitando toni pedanti. L’obiettivo è suscitare sensazioni e attrarre anche l’attenzione dei giovani”.
Facile a dirsi, ma cosa serve per realizzare simili risultati?
“Gli ingredienti sono vari: definito il contenuto del programma, bisogna lavorare, studiare, non temere di farsi aiutare da coloro che conoscono l’argomento. Certo, l’esperienza facilita il lavoro, ma anche l’umiltà d’azione aiuta a far capire come l’abitante di un determinato territorio, il tecnico o lo studioso universitario contribuiscono tutti al successo del programma, dunque devono essere valorizzati pressoché allo stesso modo”.
Ovviamente ogni programma televisivo impegna molti professionisti. “Definita la scaletta, scritto il copione della puntata che deve comprendere la previsione di tutto quello che dovrà accadere o che verrà detto durante il programma, si passa a filmare e registrare quanto previsto, compresi i personaggi che si vogliono mandare in onda. Nel caso di ‘Linea verde Life’ operano abitualmente 12 persone per produrre la registrazione. In genere si filma e registra un’ora e mezza circa per ogni ‘racconto’ lungo 4-5 minuti di trasmissione”.
“Linea Verde Life” che ha ripreso l’attività sabato 14 settembre parlando di Roma per poi trasferirsi a Torino, 21 settembre, con una panoramica su alcune caratteristiche della città come la ricerca, l’agricoltura sostenibile, la tradizione rivisitata del food, compreso il cioccolato con una parentesi sulla caratteristica produzione di gianduiotti e tanto altro di Guido Castagna, ha in calendario tappe in varie città italiane. “C’è molto fermento e tanta voglia di fare.”, spiega Masi.
Ma quali sono i costi? “Quindici mila euro circa a puntata. La nostra trasmissione, piuttosto unica nel suo genere, punta a unire il territorio su aspetti diversi: architettura, bellezza, food, agricoltura, aspetti tradizionali e tanto altro. Non credo ci siano molte trasmissioni televisive come ‘Linea Verde Life’ A livello europeo i temi ambientali sono molto sentiti. In Italia invece c’è molto da fare, incluso contribuire alla crescita della coscienza civile in difesa dell’ambiente.”.