Carola Vai
C’è stato un tempo che al teatro #Ariston di #Sanremo(Imperia) , noto come tempio della musica a cominciare dal Festival della Canzone italiana, si celebrava il “Nobel’s Day”. Capitava 25 anni fa alla presenza di Nobel da tutto il mondo, compresi Rita Levi-Montalcini e Renato Dulbecco. Una scelta, quella dell’Ariston, anche in onore di “Villa Nobel”, elegante edificio sanremese abitato dal 1891 al 10 dicembre 1896 dallo svedese Alfred Nobel, inventore della #dinamite, e, in questa storica Villa, del #PremioNobel che non a caso si consegna il giorno della morte del suo ideatore: 10 dicembre.
I “Nobel’s Day” sanremesi, insieme di eventi culturali, culminavano con tavole rotonde dove partecipavano i premiati di Stoccolma. In che cosa esattamente consisteva l’iniziativa lo si scopre nelle pagine del “Quaderno 29”, pubblicazione del teatro Ariston che raccoglie gli eventi vissuti dallo stesso teatro tra il 1987 e il 1994. “L’iniziativa voleva caratterizzare il rapporto tra Sanremo, la città dove Alfred Nobel visse i suoi ultimi anni e dove ideò i suoi celeberrimi premi. Li organizzammo nel 1992 e nel 1994 e arrivarono numerosi Premi Nobel” , spiegano nell’intervista pubblicata nel volume ricco di immagini Alessandro Mazzoni, all’epoca direttore dell’Azienda di promozione Turistica Riviera dei Fiori, e dal chirurgo Vittorio Rovere, nello stesso periodo presidente dell’ APT della Rivera dei Fiori. Tanto nel 1992, come nel 1994 Rita Levi-Montalcini e Renato Dulbecco, entrambi Nobel per la medicina, parteciparono ai “Nobel’s Day” con vari altri Premi Nobel, compresi: Carlo Rubbia (fisica 1984) , il pakistano Abdul Salam (fisica 1979), lo scrittore nigeriano Wolf Soyinka (letteratura 1986), lo svizzero Alexander Muller (fisica 1987), la scrittrice sudafricana Nadine Mortimer (letteratura 1991), lo statunitense Edmond H. Fisher (medicina 1992), l’inglese Michael Smith (chimica 1993) e vari altri. “Nel 1992 si discusse del mondo alle soglie del Duemila e nel 1994 del ruolo e della responsabilità dei laureati Nobel per il futuro dei giovani alle soglie del terso millennio” si legge nel volume.
Tutti i Premi Nobel conoscevano #VillaNobel ubicata in corso Cavallotti 116, nel quartiere San Martino, all’imbocco di Sanremo arrivando da levante. Tra le mura dell’elegante palazzina costruita nel 1870 in stile moresco, storia e curiosità già si alternavano in gran quantità . L’edificio di tre piani, immerso in un magnifico parco poco lontano dal mare, voluto dal farmacista Pietro Vacchieri, ricco piemontese di Rivoli, alle porte di Torino, alla sua morte venne ceduto dagli eredi al cavalier Lazzaro Patrone. Ma qualche anno dopo la sua scomparsa ,la villa che aveva preso il nome del proprietario, fu messa in vendita. Il chimico svedese, Alfred Nobel , nato nel 1833, viveva da tempo in Francia dove era stato soprannominato “l’uomo della morte”
per aver inventato la dinamite. Proprio per il successo della sua invenzione era diventato famoso e immensamente ricco tanto da creare un vero e proprio impero commercial con fabbriche di armi e munizioni sparse in vari Paesi. Criticato e insultato , piuttosto cagionevole di salute, nel 1891 decise di acquistare la Villa per il clima salubre di Sanremo. Lo studioso, che in tutta la sua vita non conseguì la laurea, nella villa che prese il suo nome si rifugiò in solitudine fino al giorno della sua morte: 10 dicembre 1896, lo stesso non a caso scelto per la consegna dei Nobel ai vincitori. Anni che dedicò ancora alle sue ricerche sulla dinamite e a scrivere il testamento dove destinava la sua enorme ricchezza all’istituzione del Premio che porta il suo nome.
Alfred Nobel per adeguare l’abitazione sanremese alle sue esigenze si affidò ad un giovane architetto, Pio Soli. Quest’ultimo non stravolse il progetto originario limitandosi ad aggiungere un piano all’edificio, a modificare le coperture centrali e le torrette e ad aprire, nel sottotetto, delle finestre alternate a metope affrescate. La Villa, soffitti affrescati, sale da pranzo al piano terra, sale conferenze, camere da letto, lo studio dello scienziato filantropo e pacifista, è circondata da un parco con una vegetazione ricca di piante esotiche. Poco dopo la morte dello scienziato svedese, la villa passò a Max Adolphe Philipp, Direttore della Società Tedesca di Dinamite, per poi essere nuovamente ceduta. Nel 1969 acquistata dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Sanremo, divenne sede di manifestazioni di cultura e turismo. La Provincia di Imperia, proprietaria dal 1973, negli anni Ottanta affidò l’ordinamento permanente alla Fondazione Nobel, con la supervisione dell’ingegner Strandh, Direttore del Museo della Tecnica di Stoccolma che dal 1993 avviò nuovi lavori di restauro sulla base del progetto della società Woodtli Design di Zurigo. Oggi nella villa esiste un museo dedicato ad Alfred Nobel e una galleria con le immagini dei vincitori del Premi Nobel , mentre il Parco è “aperto” a possibili eventi, compresi , dietro pagamento, a feste di matrimonio.
Mentre Rita Levi-Montalcini , dopo il 1994 non è più tornata all’Ariston, il Nobel Renato Dulbecco ha ancora calcato il palcoscenico del teatro in occasione della sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 1999, come ricorda Carola Vai nella prima biografia completa sulla scienziata: “Rita Levi-Montalcini, una donna libera” (Rubbettino editore). La presenza di Dulbecco accanto ai cantanti del Festival, ma pure al Nobel per la Pace, Michael Gorbaciov , suscitò qualche critica da parte della stessa scienziata poco propensa a mescolare la scienza con manifestazioni canore.