Carola Vai
Ci sono #alberghi famosi più per i #clienti che li frequentano che per la #bellezza del loro insieme.
E’ il caso del mitico hotel #Ritz Paris di Place Vendome, nel cuore di #Parigi da dove uscirono insieme la principessa #Diana Spencer e Dodi Al-Fayed pochi minuti prima della morte.
L’albergo inaugurato il 1 giugno 1898 pur avendo dominato la classifica del #lusso per decenni, ad un certo punto della sua esistenza è stato arredato con mobili, quadri, suppellettili, piatti e bicchieri in gran parte copie magnifiche degli originali, in pratica dei falsi, come è emerso il 21 aprile 2018 durante un’immensa #asta di tutti gli arredi.
Clienti come #Coco Chanel che ci abitò per trent’anni, e nella sua suite morì il 10 gennaio 1971, pur avendo per molto tempo anche un sontuoso appartamento parigino; lo scrittore #Marcel Proust che lo definiva “l’edificio più brutto che esiste (dopo il mio appartamento)”; #Orson Welles, #Ernest Hemingway che rivelava: “quando sogno il Paradiso sto sempre dormendo al Ritz”; alle più prestigiose dinastie americane (Gould, Vanderbilt, Rockefeller) e tanti altri personaggi tutti componenti di una lista di celebrità unica al mondo, preferivano l’efficienza della mobilia, all’autenticità storica spesso causa di fastidiosi scricchiolii e disservizi.
Oggi il leggendario hotel, ristrutturato con 4 anni di lavori, ha mantenuto gran parte dell’antico aspetto per non scontentare i clienti, ma è stato dotato delle tecnologie più all’avanguardia, mentre alcune delle suite sono state dedicate ai suoi ospiti più fedeli: #Coco Chanel, #Scott Fitzgerald, #Marcel Proust, #Maria Callas e altri. Tutti gli interni dell’albergo (suite, camere, saloni, sale e salette ecc…) sono stati arredati con mobili elegantissimi e all’avanguardia ricordando il passato, ma adattandoli ai giorni nostri. La clientela super ricca, super famosa, super tutto è stata soddisfatta in ogni sua esigenza e capriccio. Il #Ritz conta di vivere almeno un altro secolo ancora. Poi si vedrà.