*Pier Carlo Sommo
La comunicazione è da tempo ormai scienza universitaria, mestiere e non improvvisazione. Oggi troppi credono di essere comunicatori. Tra gli illusi, spesso politici e amministratori pubblici, c’è chi crede che la comunicazione della politica, spesso propaganda, sia la stessa cosa della comunicazione pubblica istituzionale. La comunicazione pubblica, specialmente in un momento di emergenza come l’attuale, dovrebbe avere un disegno strategico e condurre la cittadinanza a stabili comportamenti positivi. È inutile, e sul medio termine dannosa, se stimola comportamenti effimeri e di breve durata, che è poi la sostanza della comunicazione politica, prevalentemente orientata al consenso del momento. In questo marasma pandemico, ai problemi di una comunicazione pubblica in generale, frammentata e poco chiara, si aggiunge anche la confusione tra testimonial e influencer, che non sono la stessa cosa.*Pier Carlo Sommo
Il 2020 volge al termine. È tempo di bilanci. Qualche considerazione sul periodo trascorso. Essendo la Comunicazione / Informazione Pubblica da anni il mio mestiere parlerò di emergenza COVID19 nell’ambito della mia professione. La sera del 18 dicembre 2020 il Premier Giuseppe Conte ha trasmesso l’ennesimo messaggio sulle disposizioni anti contagio per fine anno. Al di là del contenuto, come al solito troppo lungo e poco chiaro, le reazioni in prevalenza non sono state positive, perché il tentativo di soddisfare tutti, di regola ottiene l’effetto contrario. Inoltre dal messaggio pare assente un piano strategico valido.Carola Vai
Tra donne e uomini che fanno politica ci sono enormi differenze. Ma ce n’è una che pur complicando la vita delle prime e agevolando quella dei secondi, si sta trasformando in una potente arma di comunicazione del pianeta femminile. E’ l’abbigliamento. E’ quanto si può scoprire dal confronto di quattro protagoniste del mondo di oggi : Maria Elisabetta Alberti Casellati, prima Presidente del Senato italiano, dotata di charme, sobrietà, eleganza senza tempo; la Cancelliera Angela Merkel, in pubblico tanto austera da essere senza rivali in Europa; la Premier britannica, Theresa May, appassionata di moda con uno stile tra Margaret Thatcher e la modella Kate Moss; l’ex first lady poi candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton , che pur volendo ignorare gli abiti è stata costretta ad occuparsene.