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Tag Archives: Coronavirus

Carola Vai

Credo che solo un vaccino potrà liberarci dall’incubo del Covid-19”. E’ la convinzione di Maria Luisa Nitti, figlia del ricercatore scientifico Federico Nitti , nipote del Premio Nobel per la medicina 1957, il biochimico Daniel Bovet, infanzia all’Istituto Pasteur di Parigi, laurea in Scienze Statistiche e Demografiche  e poi anni di attività all’Unesco.

Carola Vai

Ci vorrebbe un Decreto legge “molto, molto, molto semplificato” per sostenere i lavoratori delle numerose aziende messe in difficoltà dall’emergenza #coronavirus. A sostenerlo è la consulente del lavoro, Giulia De Febe, laurea in Scienze Politiche, specializzata in procedure concorsuali (fallimenti, concordati preventivi ecc…), studio a Torino dove svolge l’attività da trent’anni, affiancata da esperti collaboratori.

Carola Vai

I Paesi governati da donne non solo hanno gestito meglio l’emergenza #coronavirus, ma stanno affrontando con risultati migliori pure la riapertura dopo il periodo di lockdown . Dalla Germania alla Nuova Zelanda, dalla Danimarca  a Taiwan, dall’Islanda alla Finlandia fino alla Norvegia le leader femminili stanno offrendo esempi di lungimiranza e di  “governo all’altezza” della gravità del momento. Situazione ben diversa in Italia dove le donne sono state del tutto assenti dalla “stanza di comando”. E la conferma si è avuta durante le settimane di quotidiane conferenze stampa in televisione con la sola presenza di uomini a dettare cifre e regole. Del resto, secondo il rapporto 2020 del Forum Economico mondiale, nella classifica sulla parità uomini e donne,  l’Italia è al 76esimo posto su 153 Paesi, con un arretramento rispetto al passato. 

Carola Vai

Cresce lo scontento nel mondo del #turismo contro il governo. Tutte le aziende italiane del settore sono in difficoltà. Imprenditori e addetti del comparto lo ripetono da settimane. Senza ottenere grande attenzione. Infatti il comparto è stato quasi ignorato dal “Decreto rilancio”. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel lungo intervento fatto alla Camera dei Deputati ha provato a calmare rabbia e delusione. Come?  Ammettendo: “siamo consapevoli che il settore del turismo richiede ulteriori interventi”. La battuta volta a rassicurare ha invece aumentato il malumore. L’annuncio, subito dopo, del taglio dell’Imu per gli #hotels è stato ed è ritenuto poca cosa.

Dario Gedolaro

Il Coronavirus un merito l’ ha avuto: ha fatto esplodere problemi che da tempo covavano sotto la cenere. Mi riferisco a due questioni importanti: il dumping fiscale esistente nell’ Ue e i rapporti con la Cina, Paese responsabile del disastro economico planetario causato dalla pandemia. Problemi che deve risolvere la Politica con la “p” maiuscola. A portare di nuovo alla ribalta la prima questione è stata la decisione di Fca di chiedere un prestito da 6,3 miliardi alla banche, garantito dallo Stato italiano. Fca ha trasferito dal 2014 la sede legale ad Amsterdam e la sede fiscale a Londra (altri grandi gruppi industriali italiani di nascita sono in realtà diventati stranieri, basti pensare alla Ferrero, a Mediaset, a Cementir), decisione determinata da considerazioni di convenienza fiscale e giuridica. Insomma, tanto per semplificare si pagano meno tasse e le leggi sono più “amichevoli” per le imprese.

Carola Vai

L’estate 2020 sarà l’estate dei divieti, dei senza lavoro, della disperazione. La stagione che gli italiani devono prepararsi ad affrontare come conseguenza degli effetti del #coronavirus. E pur con tutto l’ottimismo possibile, è difficile prevedere un periodo di serenità. Il turismo organizzato fa sapere che entro giugno mezzo milioni di lavoratori della filiera  rischiano di perdere il posto di lavoro. Gli imprenditori delle varie aziende turistiche fortemente delusi dal “Decreto Rilancio” perché contiene “nulla di significativo per il settore e distrugge le prospettive di ripresa del comparto” hanno lanciato una protesta unitaria sintetizzata sotto lo slogan #cosìnonriparto diffuso sui social e su tutti i media.

*Ugo Marchisio

Eh sì! Parlando di epidemie e pestilenze, il Manzoni riaffiora inevitabilmente e questa famosissima citazione dai Promessi Sposi descrive, meglio di ogni altro commento, la necessità di riprendere ad andare avanti e, allo stesso tempo, l’incertezza su come procedere. L’incertezza non nasce solo dalle differenti posizioni espresse da politici, esperti, Governo e Governatori (regionali), tra di loro ed all'interno di ogni singola categoria: ce la portiamo dentro tutti noi, tormentati dal dilemma se riappropriarci impavidi delle nostre libertà o, più prudentemente, sfiorarle appena, con la punta delle dita, come si fa con una stufa accesa che potrebbe regalarti un piacevole tepore, oppure ustionarti la pelle. Con questo nuovo coronavirus, infatti, tutto è inedito e ogni mossa è un’avventura. Chi sbandiera ricette sicure e condanna senza appello quelle degli altri è solo ingenuo o in cattiva fede.

Paola Claudia Scioli

Viaggiare in libertà è sinonimo di viaggiare in #camper. E lo è ancora di più ai tempi del #Coronavirus, quando al turista viene chiesto di rispettare il distanziamento sociale e particolari norme igienico – sanitarie sia in privato che in pubblico. A bordo della propria casa viaggiante tutto questo è facile da osservare senza quasi accorgersene.

Carola Vai

Complesso e confusionario, pertanto difficile da capire. E’ la lapidaria definizione data al “Decreto rilancio” dall’imprenditore Nicola Scarlatelli,  Presidente di CNA Torino (Confederazione nazionale dell’artigianato e della Piccola Impresa) durante la mia intervista sulla riapertura delle aziende dopo lo stop imposto dall’emergenza del Covid-19. “Quando non si hanno idee chiare sul da farsi, si danno spiegazioni  confuse. Stiamo vivendo un momento estremamente difficile. Ci sono settori professionali a rischio chiusura definitiva. La loro sopravvivenza dipende dalla rapidità di intervento, ma anche dalla semplicità di azione. Invece il Decreto sta complicando ancora più la loro lotta contro una ripresa che temono di non poter più affrontare”.

Carola Vai

La corsa contro il tempo per salvare il #Turismo dopo l’emergenza #coronavirus ha vari ostacoli. Tra i principali , sia a livello europeo che in Italia, lo scontro di idee orientate a far prevalere interessi che ben poco  tengono conto delle necessità di imprenditori e  addetti  del settore. Infatti, mentre l’Unione Europea  nel pacchetto di linee guida per i Paesi membri impone distanze, sanificazioni e frontiere aperte tra i Paesi con rischio simile, dagli stessi Paesi arrivano scelte quasi analoghe, ma applicate in modo diverso. Italia inclusa, dove un crescente numero di imprese del settore, in attesa di aiuti e scelte costruttive, annuncia la chiusura definitiva per difficoltà economiche.