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Tag Archives: covid-19

Carola Vai

Venezia celebra 1600 anni di storia guardando al futuro. Uno sguardo suddiviso tra il rinchiudersi in se stessa per difendersi dagli effetti negativi di future invasioni turistiche, e il lasciare “libere e aperte le porte” a tutti per incentivare l’economia quando il dramma del Covid sarà superato. Scelta non facile per una delle città più ammirate e amate al mondo per la sua storia, originalità, bellezza, ma anche per a sua fragilità. Poco importa se da secoli la data della sua fondazione, 25 marzo 421, è messa in discussione. Venezia è un museo all’aria aperta, patrimonio non solo dei veneti, ma di tutti gli italiani.

Dario Gedolaro

Una vergogna. Il centenario della nascita di Giovanni Agnelli, l’ Avvocato, è passato finora senza una dichiarazione ufficiale, un’ iniziativa da parte di chi amministra la città, in primis il nostro sindaco (o sindaca che dir si voglia), Chiara Appendino. Si trova solo un breve hashtag del Comune e niente più. Chi ci amministra dovrebbe custodire anche la memoria di tutti, quella che fa da cemento all'identità collettiva di un popolo, di un territorio, ma così evidentemente non è e si vede. C’è stato, come si dice con una frase un po’ abusata, un silenzio assordante, che non si giustifica nemmeno con le difficoltà create dal Covid.

Carola Vai

Le donne sono intelligenti come gli uomini. E’ il titolo di un capitolo del mio libro “Rita Levi-Montalcini, una donna libera” (Rubbettino editore), che riflette il pensiero della scienziata. Interpellata sul significato dell’8 marzo Rita, ancora unica italiana Premio Nobel per la medicina, osservò: “è una cerimonia che sembra fuori tempo. Sono invece convinta che debba continuare perché stimola l’attenzione sulle donne che è sempre un po’ al di sotto di quella necessaria”.

Carola Vai

Personalmente non ho mai creduto all’introduzione per legge delle quote rosa per aiutare le donne a conquistare posizioni apicali . La soluzione per frenare la disuguaglianza di genere può solo venire da provvedimenti governativi . Una convinzione, la mia, non sempre condivisa. Ma con il premier Mario Draghi, forse, si possono auspicare cambiamenti. Lui stesso nel suo primo intervento in Senato ha detto: “Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso”.

 Pier Carlo Sommo

Una notizia di buon auspicio per tutti gli amanti della montagna ha riaperto a Courmayeur (AO) la funivia  Skyway Monte Bianco a ferma da mesi. Il ritorno del pubblico sulla grande funivia fa così da apripista al riavvio ufficiale degli impianti sciistici previsto per il 15 febbraio.  La prima partenza giornaliera di Skyway Monte Bianco è fissata alle 8,30 e l’ultimo ritorno da Punta Helbronner alle ore 15, con  corse  ogni 15 minuti su prenotazione obbligatoria. Gli impianti  aprono dal giovedì al lunedì, chiusi martedì e mercoledì.

Dario Gedolaro

Un primo passo è stato fatto: affidare il Paese in un momento di straordinaria difficoltà sanitaria ed economica a un presidente del consiglio competente e preparato, con un passato di importanti incarichi pubblici, esattamente il contrario di Giuseppe Conte. Su questo sito avevo scritto http://www.viavaiblog.it/renzi-ipocrita-stracciarsi-le-vesti-la-crisi-non-e-la-fine-del-mondo/ che non consideravo Renzi un irresponsabile per l’apertura della crisi di governo (come a quel tempo pare lo ritenesse il 70% degli italiani) e l’incarico a Mario Draghi dimostra che ha centrato il suo obiettivo: puntare a un “governo dei migliori” in grado, fra l’ altro, di redigere un Recovery Plan efficace e di essere sostenuto da un’ampia maggioranza.

*Pier Carlo Sommo

La comunicazione è da tempo ormai scienza universitaria, mestiere e non improvvisazione. Oggi troppi credono di essere comunicatori. Tra gli illusi, spesso politici e amministratori pubblici, c’è chi crede che la comunicazione della politica, spesso propaganda, sia la stessa cosa della comunicazione pubblica istituzionale. La comunicazione pubblica, specialmente in un momento di emergenza come l’attuale, dovrebbe avere un disegno strategico e condurre la cittadinanza a stabili comportamenti positivi. È inutile, e sul medio termine dannosa,  se stimola comportamenti effimeri e di breve durata, che è poi la sostanza della comunicazione politica, prevalentemente orientata al consenso del momento. In questo marasma pandemico, ai problemi di una comunicazione pubblica in generale, frammentata e poco chiara, si aggiunge anche la confusione tra testimonial e influencer, che non sono la stessa cosa.

Paola Claudia Scioli

È passato quasi un anno dalla chiusura delle scuole in tutto il nostro paese dovuta all’emergenza sanitaria per il diffondersi improvviso del Covid-19. Alunni e insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado stanno lentamente tornando alla tanto agognata normalità delle lezioni in presenza. Ma cosa ha significato, al di là delle polemiche e delle prese di posizione politiche, un anno di insegnamento a distanza? Degli effetti negativi, anzi catastrofici, hanno parlato in tanti. Manifestazioni in piazza di genitori e figli, occupazioni delle scuole fanno parte del gioco e non sono una novità, anche se sono cambiate radicalmente le motivazioni rispetto a decenni fa. Forse sono anche meno convincenti. Esempi di buona scuola in DAD ce ne sono comunque stati.

Pier Carlo Sommo

La sigla DPCM, diventata famosa con l’avvento del Covid, è l’abbreviazione di “Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”. E’ un atto convalidato dal Presidente senza passare per il Parlamento, allo scopo di varare provvedimenti urgenti in situazioni di emergenza. Tali atti un tempo erano cosa seria, scritti con il sussidio di giuristi ed esperti di settore, calibrando parole e valutando con attenzione situazioni e realtà. Purtroppo oggi i DPCM che si susseguono da un anno a ritmo incalzante, e sono capolavori di scarsa comprensibilità giuridica, pieni di incongruenze e assurdità, sono solo atti burocratico-amministrativi  lontani dalla logica e vita reale. La questione delle seconde case, da poco tempo finalmente accessibili, è significativa. E’ stata una  proibizione insensata che, senza valida ragione, ha aggravato la crisi  economica delle località turistiche.

Carola Vai

Tanta neve, pochissimi turisti, nonostante l’improvvisa possibilità di tornare nelle seconde case. Limone Piemonte,  stazione sciistica detta la “regina delle Alpi Marittime”, in provincia di Cuneo, come tutto l’arco alpino italiano sta vivendo un inverno surreale. Lockdown, aperture  al pubblico a singhiozzo, criteri di spostamento tra regioni decise dal governo per combattere il dramma Covid-19, il crollo della strada statale 20 del Colle di Tenda (il 4 ottobre 2020), stanno distruggendo l’economia della zona. Alberghi, bar, ristoranti, negozi in gran parte chiusi e qualcuno aperto a intermittenza; l’assenza di ogni tipo di pubblico non solo penalizza la località, ma rischia di distruggerne la sopravvivenza.