Dario Gedolaro
C’è un fantasma che gira sulle televisioni italiane e sui social, che agita i sonni dei radical e dei vetero-comunisti, ma anche di una borghesia fru-fru, eternamente adolescente, edonista, dei gay pride e dello spinello libero (e anche qualcosa di più), della fuga dalle responsabilità. E’ lo spot pubblicitario della Esselunga, che ha come protagonista una bimba, uno dei tanti figli con genitori separati. E quale oltraggio compie questo spot, che persino il Corriere della Sera, allineandosi al politicamente corretto dei radical chic sui temi etico/sociali, definisce essere frutto di un “marketing politico inusuale, se non peggio” (chissà perché, forse sono meglio quelli insulsi o biecamente consumistici che girano normalmente sulle nostre tv e sui social)?