Dario Gedolaro
Una vergogna. Il centenario della nascita di Giovanni Agnelli, l’ Avvocato, è passato finora senza una dichiarazione ufficiale, un’ iniziativa da parte di chi amministra la città, in primis il nostro sindaco (o sindaca che dir si voglia), Chiara Appendino. Si trova solo un breve hashtag del Comune e niente più. Chi ci amministra dovrebbe custodire anche la memoria di tutti, quella che fa da cemento all'identità collettiva di un popolo, di un territorio, ma così evidentemente non è e si vede. C’è stato, come si dice con una frase un po’ abusata, un silenzio assordante, che non si giustifica nemmeno con le difficoltà create dal Covid.Carola Vai
Su Giovanni Agnelli, morto a Torino il 24 gennaio 2003 dopo aver girato tutto il mondo, si sa molto. Anche se lui non ha mai amato parlare del proprio privato. Così, in occasione del centenario della sua nascita avvenuta il 12 marzo 1921, ho scelto di ricordare la sua passione più indistruttibile: quella per i suoi cani. Lui stesso a margine di una conferenza stampa poco prima di essere colpito dal cancro che l’avrebbe ucciso, ad una domanda sui quattro zampe riportata nel mio libro "In politica se vuoi un amico comprati un cane - gli animali dei potenti" (Daniela Piazza editore) rispose: “i cani sono una compagnia insostituibile. Chi sa ascoltare, amare, sopportare come loro? Ogni esemplare merita il massimo rispetto, fatto che avviene raramente”.