Carola Vai
I compromessi e gli interrogativi in questo periodo di Coronavirus sono tanti. Ho chiesto qualche chiarimento ad un esperto già noto ai lettori: lo pneumologo e specialista in medicina interna *Ugo Marchisio, contagiato da un paziente e fortunatamente in fase di guarigione, anche se più lunga del previsto. Tra le domande più discusse: la decisione di aprire i negozi alimentari a orario ridotto per frenare il contagio del virus che però contribuisce a creare lunghe code di acquirenti. Tale formula ha una spiegazione ? Il contagio ha forse un orario preferito? Insomma il virus circola meno al mattino e più al pomeriggio o di sera? Credo che le soluzioni di compromesso, come in questo caso, non siano quelle migliori: riaprire ma con orario ridotto non fa diminuire il rischio in modo significativo, ma crea notevole disagio e mugugno. I compromessi nascono forse dalla paura dei governi – nazionale e regionali – di perdere consenso e fare dei passi falsi, con ripercussioni immediate su chi vota, senza guardare, come diceva De Gasperi, alle future generazioni ma solo alle future scadenze elettorali…