Carola Vai
Quando, in una giornata o in una notte luminosa, si arriva a Torino, in auto o in aereo dalla parte nord-est, si scopre ben visibile sul colle omonimo la Basilica di Superga. Il grandioso monumento sembra avvolgere Torino in un abbraccio protettivo. Del resto la nascita del tempio è attribuita ad un voto alla Madonna. A farlo è il Duca di Savoia, Vittorio Amedeo II per ringraziare la Vergine Maria della vittoria dei piemontesi contro la potente Francia di Luigi XIV, dopo una sanguinosa guerra conclusa nel 1706. L’opera è frutto del genio di Filippo Juvarra, messinese diventato architetto di Casa Savoia. E’ stato lui a porre la prima pietra dell’edificio il 20 luglio 1717, trecento tre anni fa, durante una festosa cerimonia. Per decenni la Basilica è stata custodita dall’Ordine dei Servi di Maria della Chiesa cattolica creato nel 1233 , che però non hanno rinnovato il contratto scaduto in questo 2020. Così il complesso è in attesa di un nuovo gestore: e potrebbe essere lo Stato, o la Regione o un altro Ordine cattolico.Pier Carlo Sommo
Nel Medioevo viaggiare era un'avventura. Le strade erano poche, tra le più frequentate quelle che portavano dal centro dell'Europa ai luoghi santi di pellegrinaggio, come Roma e Gerusalemme. Quando non si poté più andare in Terra Santa per le invasioni turche, i pellegrini si dirigevano verso San Giacomo di Compostela, nella Galizia spagnola. Queste strade erano dette "cammini" che "romei" e "jacobei" percorrevano a piedi, fruendo dell'ospitalità di monasteri, abbazie, conventi e ricoveri laici posti a distanze raggiungibili dal pellegrino in una giornata di cammino (circa 30 km.). Questi percorsi inizialmente pensati per facilitare i pellegrini servirono anche a mercanti e ladri, a soldati di ventura ed avventurieri, così viaggiare era anche un rischio.Pier Carlo Sommo
In tempo di vacanze è interessante percorrere le strade dei pellegrini medievali in valle di Susa culminante con la spettacolare Sacra di San Michele. Passando da Avigliana, su una collina morenica che sovrasta il paese e gli omonimi due laghi, si possono vedere gli imponenti ruderi del castello, distrutto dalle truppe francesi del maresciallo Catinat nel 1691. Un maniero munito di regolare fantasma, si dice di Filippo II d'Acaia che li venne imprigionato, per essere poi annegato nel 1368 per aver tradito Amedeo VI di Savoia. Lo spettro del principe pare ciclicamente apparire sorgendo dalle acque dei laghi d'Avigliana. Superati gli specchi d'acqua, oggi Parco regionale, si sale al monte Pirchiriano su una ripida strada, sino a giungere all'antica Abbazia di San Michele della Chiusa, chiamata correntemente Sacra di San Michele. Il complesso sorge su una roccia che determina la Chiusa della Valle di Susa dove il re dei longobardi Desiderio ed il figlio Adelchi furono sconfitti dai Franchi di Carlo Magno. Di rilevo la particolarità della posizione dominante, tipica di tutte le chiese dedicate all'Arcangelo S. Michele a Le Puy, a Mont Saint Michel e a Monte Sant'Angelo, a indicare l'origine longobarda.Carola Vai
Il #Piemonte piace sempre più ai viaggiatori italiani e stranieri. Lo dicono i dati dell’Osservatorio Turistico Regionale che per il 2018 hanno indicato per la prima volta 15 milioni di pernottamenti, in aumento dell’1,35% rispetto l’anno precedente, e oltre 5 milioni 200 mila arrivi (+1,86%). Alla regione ricca di storia, musei, monumenti, montagne, laghi, colline, moda, sport, enogastronomia manca del resto solo il mare. Il successo turistico non si è però riflesso sui musei che hanno vissuto un 2018 “altalenante” con visitatori in molti casi in calo rispetto il 2017.Carola Vai
Vita difficile per le #Impresefemminili in #Piemonte, ossia quelle dove le donne sono in maggioranza nei vari gradini professionali di comando: titolari, amministratori, soci ed altre cariche. La regione ha infatti perso 603 aziende nei primi nove mesi 2018 con un calo dello 0,6% sullo stesso periodo 2017 portando l’imprenditoria femminile a 97.168 unità.Pier Carlo Sommo
I villeggianti che nella amena Bardonecchia percorrono la centrale via Medail, sono nella pluralità ignari di chi sia il titolare della più bella via della città valsusina.