Carola Vai
Rita Levi-Montalcini, premio Nobel 1986 per la medicina, non utilizzò la sua vivace fantasia esclusivamente per la scienza, ma pure per scoprire la bellezza della natura, delle città, di usi, costumi e tradizioni di vari continenti. Rita era infatti un’accanita viaggiatrice perché dai viaggi attingeva nuove idee come si scopre indagando nella storia della sua vita.Carola Vai
Come avrebbero reagito i Premi Nobel per la medicina, Rita Levi-Montalcini e Renato Dulbecco in questi tragici giorni di guerra contro il Coronavirus, o Covid-19, a sentire: “le vittime sono soprattutto ultra-ottantenni? Parole ripetute con freddezza, quasi a far pensare “in fondo si tratta di vecchi”, persone fragili, fuori dal mercato del lavoro, peso per la società. Eppure, sia Rita Levi-Montalcini, morta a 103 anni, nel dicembre 2012, che Renato Dulbecco, mancato a 98 anni, nel febbraio 2012, lavorarono fino a poche settimane prima. E con successo mondiale. Nella biografia che ho scritto sulla scienziata, “Rita Levi-Montalcini, una donna libera” (#Rubbettino), dedico varie pagine al pensiero dei due ricercatori sul tema “vecchiaia ”, periodo da entrambi ritenuto “costruttivo”, se in buone condizioni di salute.Carola Vai
C’è stato un tempo che al teatro #Ariston di #Sanremo(Imperia) , noto come tempio della musica a cominciare dal Festival della Canzone italiana, si celebrava il “Nobel’s Day”. Capitava 25 anni fa alla presenza di Nobel da tutto il mondo, compresi Rita Levi-Montalcini e Renato Dulbecco. Una scelta, quella dell’Ariston, anche in onore di “Villa Nobel”, elegante edificio sanremese abitato dal 1891 al 10 dicembre 1896 dallo svedese Alfred Nobel, inventore della #dinamite, e, in questa storica Villa, del #PremioNobel che non a caso si consegna il giorno della morte del suo ideatore: 10 dicembre.Carola Vai
L’idea di scrivere un libro sulla movimentata vita di #RitaLevi-Montalcini è nata dalla curiosità di capire come una giovane donna partita da Torino per l’America, nel 1947, senza conoscenze o amicizie influenti fosse riuscita a conquistare il #PremioNobel per la medicina, ancora unica donna italiana, a diventare una star mondiale della scienza ricevuta da presidenti degli Stati Uniti, da tre pontefici, re, regine, capi di governo e autorità di tutti i continenti. Una popolarità eccezionale per una scienziata al punto che, quasi centenaria, in una classifica di gradimento tra i ragazzi scavalcò persino il campione mondiale motociclistico #ValentinoRossi che in quel periodo aveva l’età di un suo possibile pronipote.