Pier Carlo Sommo
L’arresto nei giorni scorsi dell’ufficiale di marina italiano che passava informazioni ai russi, fa ripensare alla letteratura e cronaca dell’intelligence vissuta dal secondo dopoguerra ad oggi. Abbiamo capito che la decadenza della politica internazionale ha travolto anche gli affari segreti. La “guerra fredda”, tra realtà, romanzi e film ci aveva abituati al racconto affascinante dello spionaggio. Nel passato era un susseguirsi di scaltre spie, abili e con intelligenza diabolica, donne fatali, per tutte si ricorda l’antesignana, mitica Mata Hari, fucilata dai francesi nel 1917.