Carola Vai
Vent’anni fa, il 20 luglio 2000, il Museo Nazionale del Cinema di Torino si presentò al pubblico dalla sua nuova casa: la Mole Antonelliana. Fu un enorme successo. Ricordo bene l’emozione vissuta mentre seguivo nel ruolo di giornalista l’avvenimento. Le collezioni che Adriana Prolo con tenacia iniziò a raccogliere dagli anni Quaranta fino alla sua morte nel 1992, richiamarono nel tempo milioni di visitatori. Inoltre, in due decenni il Museo è stato meta in incognito di attrici, attori, registi da tutto il mondo. Ma “poiché il cinema è vita, e la vita è cambiamento, anche il Museo va rinnovato”, spiega Enzo Ghigo, 67 anni, Presidente della Regione Piemonte dal 1995 al 2005 e da circa un anno al vertice della Fondazione Prolo. Il giro di boa doveva essere anticipato durante i festeggiamenti del ventennale. Purtroppo gli effetti del #coronavirus hanno penalizzato la ricorrenza riducendo al minimo gli eventi. Tuttavia l’iniziativa orientata “a riscrivere la sceneggiatura del museo”, e gradita pure ai soci (Comune di Torino, Regione, Fondazioni bancarie, Gtt) , partirà presto.Carola Vai
Quando, in una giornata o in una notte luminosa, si arriva a Torino, in auto o in aereo dalla parte nord-est, si scopre ben visibile sul colle omonimo la Basilica di Superga. Il grandioso monumento sembra avvolgere Torino in un abbraccio protettivo. Del resto la nascita del tempio è attribuita ad un voto alla Madonna. A farlo è il Duca di Savoia, Vittorio Amedeo II per ringraziare la Vergine Maria della vittoria dei piemontesi contro la potente Francia di Luigi XIV, dopo una sanguinosa guerra conclusa nel 1706. L’opera è frutto del genio di Filippo Juvarra, messinese diventato architetto di Casa Savoia. E’ stato lui a porre la prima pietra dell’edificio il 20 luglio 1717, trecento tre anni fa, durante una festosa cerimonia. Per decenni la Basilica è stata custodita dall’Ordine dei Servi di Maria della Chiesa cattolica creato nel 1233 , che però non hanno rinnovato il contratto scaduto in questo 2020. Così il complesso è in attesa di un nuovo gestore: e potrebbe essere lo Stato, o la Regione o un altro Ordine cattolico.Carola Vai
Strade e portici vuoti. Stazione ferroviaria di Porta Nuova quasi deserta e pressoché priva di treni; piazze e piazzette silenziose. Serrande abbassate. Poche auto, qualche ciclista spesso indifferente alle piste ciclabili. E’ il cuore di Torino che ho scoperto oggi durante 7 chilometri di camminata a piedi. Un'immagine malinconica e grigia come il cielo di questa giornata. A cinque giorni dall’inizio della Fase 2 del dopo Coronavirus il capoluogo piemontese sembra ammutolito davanti alla scelta di lasciare ancora chiusi locali pubblici, negozi, musei. Giovani e meno giovani hanno preso d’assalto la periferia, soprattutto giardini e parchi, dove l’invito a usare guanti e mascherine e mantenere la distanza sociale è più ignorato che ascoltato . Ma il centro di Torino, elegante polmone della storia del Piemonte e per un breve periodo dell’Italia intera, è diventato bivacco di barboni e ‘senza casa’ numericamente ancora cresciuti per colpa della crisi.* Pier Carlo Sommo
Già il drammaturgo greco Eschilo (525 a.C. – 456 a.C.) aveva affermato che “in guerra la verità è la prima vittima”. L’attuale crisi causata dal COVID19 è stata giustamente paragonata ad una guerra. In questi giorni di dure battaglie la povera verità se non è morta, gode di pessima salute, schiacciata tra manipolazioni, volontarie ed involontarie, fake news e incapacità professionali. Da anni la “comunicazione di crisi” è ormai una disciplina professionale ben delineata, con esperti di notevole caratura. In Italia, ad esempio, abbiamo Luigi Norsa (http://www.luiginorsa.com/ ), un serio professionista conosciuto anche all'estero. In tutto il mondo la materia è tenuta nella massima considerazione, ha regole ben precise e viene gestita da specialisti preparati e motivati.Carola Vai
I medici in prima linea nella difesa della salute altrui spesso finiscono per dimenticare la paura per se stessi, anche quando davanti c’è un pericolo grave come il coronavirus Covid-19. E’ quanto emerge dalle parole del pneumologo e specialista in medicina interna Ugo Marchisio, contagiato da un paziente e fortunatamente in fase di guarigione. Marchisio, direttore sanitario presso i poliambulatori del Gruppo Larc Torino, per 16 anni primario del Pronto Soccorso e Medicina di Urgenza dell’ospedale Maria Vittoria di Torino, una lunga pratica con malati di ogni gravità, ha accettato di rispondere alle mie domande mettendo la sua esperienza a disposizione dei molti interrogativi.Carola Vai
Il Coronavirus quali effetti avrà sul turismo in Italia? Il comparto riuscirà a sopportare le ingenti perdite economiche provocate dalla pandemia? Il turismo di massa è rimasto senza futuro? Sono le domande che da settimane tormentano molti imprenditori alle prese con una crisi senza precedenti. Nessun dubbio sul fatto che l’emergenza sanitaria debba avere la priorità su qualsiasi funzione. Ma in tutti i settori (industria, agricoltura, turismo, in primis) si parla di effetti economici devastanti . Unica certezza: appena possibile bisognerà agire al meglio per impedire il collasso dell’economia, salvare vite e imprese, mostrare solidarietà tra persone e nazioni. In campo turistico lo sforzo dovrà interessare ogni tassello: ristoranti, bar, alberghi, trasporti ecc…. Fatica irta di ostacoli visto che il “turismo senza confini” sarà una chimera mondiale per molti mesi prima di tornare ad essere praticabile.Carola Vai
Strana città #Torino. Lo stop all'Italia per decreto contro il #coronavirus nel capoluogo piemontese ha sortito due effetti plateali. Strade e piazze del centro totalmente vuote, parchi affollati. Soprattutto di giovani e giovanissimi. Essendo uscita da casa per una necessità farmacologica, ho approfittato per osservare la situazione . Riconosco che trovare il cuore di Torino completamente deserto crea un certo stupore ed anche una certa angoscia. Ma pure la soddisfazione di scoprire negli abitanti la capacità di adeguarsi alle esigenze del momento. Illusione. Basta spostarsi verso i parchi e lo scenario è diverso. Molti giovani, ma pure tanti adulti, sembrano ignorare l’invito a “stare a casa”.Carola Vai
La trentatreesima edizione del Salone del Libro di Torino pochi giorni fa, alla sua prima uscita ufficiale davanti a giornalisti e invitati vari, brillava di soddisfazione per essere finalmente fuori dall’emergenza e addirittura con una certa acquisita stabilità. A meno di dieci giorni dalla presentazione “del salone pluralista ispirato alla libertà” seguita con attenzione dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio (centrodestra), seduto in prima fila, la situazione ha assunto colori foschi. L’emozione dei frenetici, ma sereni preparativi è scomparsa. Al suo posto la preoccupazione per un nemico insidioso e invisibile: il “CoronaVirus” che da giorni sta paralizzando l’attività di almeno tre regioni, Veneto, Lombardia e Piemonte, e penalizzando l’economia dell’intera Italia. La paura di un possibile contagio sta provocando disdette di turisti e viaggiatori da ogni continente e all’interno della stessa Italia in ogni settore: trasporti, alberghi, agriturismi, ristoranti, commercio, fino al comparto fieristico. Così il Salone del Libro di Torino previsto da giovedì 14 a lunedì 18 maggio a Lingotto Fiere teme flessioni negative su prenotazioni e arrivi.Pier Carlo Sommo
Sarà aperta al pubblico dal 19 al 29 febbraio (Ingresso libero - orario 10 – 19) presso il Mastio della Cittadella, Corso Galileo Ferraris 0 - Torino, la mostra: “1919 - l’artiglieria italiana dopo la prima guerra mondiale, Organici, prede belliche e riparazioni. La mostra narra con immagini, armi , divise e oggetti del tempo, un periodo poco conosciuto, ma decisivo per la storia dell'Arma di Artiglieria e dell'Italia. In sintesi illustra cosa accadde nel 1919, primo anno di pace.Carola Vai
#Parigi è arte, storia, cultura. Ma è anche #turismo. E continua esserlo anche dopo l’incendio che il tardo pomeriggio del 15 aprile 2019, ha divorato pezzi della cattedrale di Notre Dame, simbolo amato dai parigini e visitato ogni anno da milioni di persone. Per confermare il successo della capitale francese, ma anche per richiamare ospiti, il Comitato Regionale per il Turismo, CRT, #ParisRegion con il direttore Christophe Decloux, in collaborazione con il Direttore di #AtoutFrance, Italia-Grecia, Frederic Meyer, e Barbara Lovato responsabile ufficio stampa e P.R. di #AtoutFrance hanno illustrato il territorio a #Torino, nell’elegante salone degli Svizzeri di Palazzo Reale. Presente il Console Generale di Francia Cyrille Rogeau.