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Carola Vai

#Torino e #Milano, città diversissime eppure da decenni all’inseguimento l’una dell’altra in una perenne sfida. La conferma arriva anche dalle graduatorie in campo culturale. La più recente è la classifica del portale tedesco Holidu che indicando le dieci migliori città italiane dal punto di vista di ricchezza culturale (teatri, musei, gallerie, mostre, biblioteche) dopo #Roma al top, ha collocato Milano e poi Torino, rispettivamente in seconda e terza posizione.

Milano, Carola Vai.

Eppure il capoluogo piemontese e quello lombardo sono da sempre divisi dalla storia, dall’aspetto geografico, architettonico, estetico, dalla cucina, dalla cultura, e persino dal modo di vestire delle donne, più sul classico e pacato le torinesi, all’avanguardia e internazionale le milanesi. Ma le due città sono le numero uno come stimolo culturale sia verso i propri abitanti che per visitatori italiani e stranieri. E stanno vivendo un boom di turisti in crescita secondo molte indagini.

A Milano “capitale della moda” al quale il portale Holidu attribuisce la medaglia d’argento della sua classifica e la definisce “forse la città più chic d’Italia”, sono riconosciuti 524 siti culturali a cominciare dal famoso Duomo, dove troneggia la Madonnina,  tutto in marmo bianco, terza chiesa cattolica al mondo dopo San Pietro in #Vaticano e la cattedrale di Siviglia, inaugurato nel 1385 ma completato nel 1932, soggetto a manutenzione continua, visitato ogni giorno da migliaia di persone che pur di entrare accettano di sottoporsi a lunghe code.

Segue la Galleria Vittorio Emanuele che collega con uno spazio lungo 196 metri piazza del Duomo alla piazza della Scala. La Galleria costruita nel 1861, ma abbattuta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e stata ricostruita esattamente uguale negli Anni Sessanta, inclusa la parte più breve fatta di 105 metri, le sue vetrate e i suoi disegni.

Milano, Galleria Vittorio Emanuele.

La Galleria sormontata da una cupola con un diametro di 39 metri, è occupata da eleganti locali pubblici e negozi dei più famosi brand di abbigliamento e tanto altro ed è frequentata senza sosta da migliaia di persone di svariate lingue e provenienze.

Milano ha comunque molto altro. Lo indicano le cifre:  138 musei e 140 gallerie d’arte. Il Palazzo Reale e il Museo del ‘900 sono affacciati sulla piazza del Duomo, mentre a meno di dieci minuti a piedi si trova la Pinacoteca di Brera. Famosi in tutto il mondo e molto frequentati il Teatro della Scala, la Biblioteca Ambrosiana con i Disegni di Leonardo da Vinci, e pure molti monumenti moderni sparsi per la città.

Milano,Museo del ‘900. Carola Vai al’interno del Museo.

Torino, terza classificata, dunque medaglia di bronzo secondo il portale tedesco che le attribuisce 337 siti culturali, resta la città definita da F. Nietzsche “magnifica e singolarmente benefica” con molto da raccontare. Del resto l’ex prima capitale d’Italia pur molto diversa da un secolo fa possiede le principali residenze sabaude ( 15 in tutto il Piemonte, tutte patrimonio dell’#Unesco dal 1997) , a cominciare da Palazzo Reale e da Palazzo Madama, poco distanti l’uno dall’altro.  A fianco del primo si trova la Biblioteca Reale  con 200 mila volumi e circa 5000 tra manoscritti, stampe e disegni tra i quali i 13 fogli autografi di Leonardo da Vinci e il celebre Autoritratto a sanguigna, e l’Armeria Reale ricca di armi e armature dal XIII al XIX secolo. Dietro Palazzo Reale si estendono i Giardini Reali molto frequentati da torinesi e turisti.

Infine a cinque minuti a piedi si incontra l’originale #Mole Antonelliana. L’edificio unico al mondo nel suo genere, realizzato dall’architetto Alessandro Antonelli su richiesta della comunità ebraica che voleva  farne una sinagoga, venne acquistato dal comune per trasformarlo in un monumento all’unità nazionale visto che alla sua inaugurazione, nel 1889, con i suoi  167,5 metri di altezza risultava il numero uno al mondo in muratura, primato detenuto fino al 1908. Per il centenario dell’unità d’Italia, nel 1961, venne inaugurato l’ascensore panoramico interno. La Mole dal 2000 è sede del Museo del cinema e di continue mostre grandiose. Molto apprezzato e frequentato il Museo Egizio, secondo al mondo per tesori egiziani dopo quello del Cairo (Egitto), che ha annoverato 850.000 visitatori circa nel 2018 e nel 2017 è stato classificato dai Premi Travellers Choice di TripAdvisor al primo posto tra i musei più apprezzati d’Italia e al nono posto a livello europeo nella stessa indagine.

Tra un Caffè storico e l’altro si possono visitare alcune delle più interessanti piazze della città a cominciare da

Torino, Mole Antonelliana.

Piazza San Carlo definita “il salotto di Torino”, a piazza Carignano dove si affaccia Palazzo Carignano  con il primo Parlamento Subalpino poi diventato il primo Parlamento d’Italia fino al 1865 quando la capitale venne trasferita a Firenze; poi  il teatro Carignano a fianco dello storico ristorante del #Cambio.  Molto frequentata anche piazza Castello dove si affacciano tra i molti palazzi il Teatro Regio, tempio della lirica piemontese.

Tra le molte caratteristiche culturali di Torino ci sono anche i 18 chilometri di portici, inizialmente voluti da Vittorio Emanuele I di Savoia per potersi muovere nel centro città senza prendere la pioggia, lastricati con stili diversi che vanno dalla pietra grigia in via Po, strada che collega piazza Castello con Piazza Vittorio, al marmo in via Roma.

Torino e Milano pur inseguendosi e alternandosi in tutti i settori, mantengono bellezza e personalità diverse che nessuna sfida potrà probabilmente mai eliminare.

 

Author: Carola Vai

Laureata in Lingue e Letterature straniere, giornalista e scrittrice. Ha lavorato in varie testate tra le quali: “la Gazzetta del Popolo”, “La Stampa”, “Il Mattino” di Napoli, “Il Giornale” di Montanelli. Passata all’AGI (Agenzia Giornalistica Italia) dal 1988 al 2010, è diventata responsabile della redazione regionale Piemonte-Valle d’Aosta. Relatrice e moderatore in convegni in Italia e all’estero; Consigliere dell’Ordine Giornalisti del Piemonte fino al 2010, poi componente del consiglio di amministrazione della Casagit (Cassa Autonoma Assistenza dei Giornalisti Italiani) dove attualmente è sindaco effettivo. Tra i libri scritti “Torino alluvione 2000 – Per non dimenticare” (Alpi Editrice); “Evita – regina della comunicazione” (CDG, Roma ); “In politica se vuoi un amico comprati un cane – Gli animali dei potenti” (Daniela Piazza Editore). "Rita Levi-Montalcini. Una donna Libera" Rubbettino Editore)