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Pier Carlo Sommo

La cittadina di Rivoli, per un certo periodo del Medioevo, fu più importante della vicinissima Torino. Superato l’anno mille,  dopo due secoli di possesso del Vescovo di Torino, Rivoli entrò a far parte del dominio dei Conti di Savoia. Amedeo VI Conte di Savoia (1334- 1383), detto il Conte Verde dal colore dell’abito scelto nel 1353 per cimentarsi in un torneo, fece del piccolo centro la capitale del suo regno dove dimoravano anche i membri della sua corte costruendo splendidi palazzi. Rivoli rimase sede della corte dei Savoia fino al 1563, quando Emanuele Filiberto trasferì a Torino la capitale del suo regno. Amedeo VI è sepolto nell’ Abbazia di Hautecombe in Savoia. Curiosamente di lui non è rimasta alcuna immagine.  Di quel periodo di splendore rimane nella cittadina il palazzo conosciuto oggi come “Casa del Conte Verde” , rara testimonianza di quel tempo: simbolo e memoria della storia della città.

Casa del Conte Verde – Le ricche decorazioni in cotto

E’ da chiarire che, nonostante il nome, nulla testimonia che Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde, abbia avuto qualche legame diretto con l’edificio. Le caratteristiche architettoniche rivelano che fu commissionata da una, oggi sconosciuta, famiglia potente e ricca che affidò la realizzazione ad artisti d’alto livello. Situato nella parte più antica del centro storico di Rivoli, il palazzo si affaccia su quel tratto  stretto della Via f.lli Piol, che conserva ancora le proporzioni della vecchia strada maestra, che era la via principale del borgo. Nell’edificio si riconoscono tutte le funzioni assolte nel basso medioevo da un edificio privato a destinazione residenziale e commerciale. La facciata si innalza su tre livelli, sottolineati da due cornici orizzontali che si estendono lungo l’intero prospetto.

Casa del Conte Verde – Particolare delle decorazioni in cotto

La costruzione rispetta una separazione gerarchica e sociale: al piano terreno, vi è un portico con volte a crociera, composto da quattro archi a pieno sesto, sostenuti da pilastri coronati da capitelli in cotto, purtroppo in gran parte rovinati. Qui avevano sede le botteghe commerciali con soffitti a cassettoni. Al piano nobile l’abitazione padronale, cuore della casa, formata da  un ampio salone caratterizzato dalla presenza di quattro aperture: le due grandi finestre centrali, con archi acuti, erano affiancate da due finestre quadrate di dimensioni minori trasformate poi in porte e dotate di balconi in una successiva epoca imprecisata. All’ultimo piano, caratteristica l’altana o loggia di servizio, aperta con pilastrini circolari.

Casa del Conte Verde – Particolare ancora colorato delle decorazioni in cotto

Sulla facciata  vi sono abbondanti decorazioni in cotto che ornano gli archi del portico e le formelle della fascia marcapiano, formate da elementi floreali e narrativi, ricorrenti anche in altri edifici del Piemonte, associati ad elementi di stile gotico. Tracce di decorazione dipinta sono venute alla luce anche sui pilastri del loggiato superiore, elementi che confermano l’ipotesi di una residenza signorile e fastosa.  Nonostante le ingiurie e le trasformazioni subite nel tempo, la casa ha conservato molti elementi dell’antica residenza nobiliare.

Casa del Conte Verde – Gli interni dopo il restauro

L’edificio, dal 1980 di proprietà del Comune di Rivoli, è stato recuperato e restaurato dall’architetto Andrea Bruno a partire dal 1982, e organizzato come spazio espositivo, archivio storico della città e museo etnografico. Sono state rese fruibile le sale interne, coperte da soffitti di legno a cassettoni, ed anche il loggiato aperto a sud verso la via Conte Verde. Oggi l’edificio è distribuito su tre piani fuori terra e un piano seminterrato, per una superficie complessiva di 1.400 mq.

Al piano terreno ci sono: l’atrio con la reception, il bookshop, la sala destinata al centro multimediale e alla sezione didattica, un portico con soffitto a cassettoni e vetrata rivolta a sud, il cortile coperto con vetrata raccorda i vari locali.

Casa del Conte Verde – La balconata (altana) superiore

Al primo piano tre sale espositive, una balconata panoramica rivolta a sud e un portico chiuso rivolto a nord. Nell’ampio salone del secondo piano trova posto la sala conferenze, utilizzabile anche come sala espositiva, con annesso foyer e portico aperto verso nord.

L’edificio è intensamente utilizzato dal Comune di Rivoli  per  manifestazioni culturali e mostre temporanee.

Il palazzo, oltre essere molto amato dai rivolesi per la sua funzione simbolica della storia della città, è considerato, nel percorso della storia dell’architettura, un esempio tra i più validi della produzione artistica quattrocentesca in Piemonte.

 

 

Casa del Conte Verde – Via Fratelli Piol 8 – 10098 Rivoli (To) Italy  Tel.  +39.011.9563020

e-mail:  cultura@comune.rivoli.to.it    
sito web : www.comune.rivoli.to.it/vivi-rivoli/casa-del-conte-verde/

 

 

Author: Pier Carlo Sommo

Torinese, Laureato in Giurisprudenza, Master in comunicazione pubblica e Giornalista professionista. Dal 1978 si occupa di comunicazione e informazione nella pubblica amministrazione. Ha iniziato la carriera professionale presso la Confindustria Piemonte. Dopo un periodo presso l'Ufficio Studi e Legislativo della Presidenza della Regione Piemonte nel 1986 è diventato Vice Capo di Gabinetto e Responsabile Relazioni Esterne della Provincia di Torino Dal 1999 al 2020 è stato Direttore delle Relazioni Esterne e Capo Ufficio Stampa dell'ASL Città di Torino. Autore di saggi, articoli e ricerche, ha pubblicato numerosi volumi e opuscoli dedicati alla comunicazione culturale - turistica del territorio. È docente in corsi e seminari sui problemi della comunicazione e informazione presso le società di formazione pubbliche e private . Professore a contratto di Comunicazione Pubblica presso l'Università di Torino e Università Cattolica. embro del Direttivo del Club di Comunicazione d'Impresa dell’Unione Industriale di Torino, dal 2005 al 2008 è stato Vice Presidente. Presidente del Comitato scientifico di OCIP Confindustria Piemonte Membro del Comitato Promotore dell' Associazione PA Social, È stato Segretario Generale Nazionale dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale dal 2013 al 2020.