Carola Vai
Nessuna conferma, ma nemmeno un’aperta smentita. Urbano Cairo protagonista dell’ottava edizione del “Festival della Tv e dei nuovi media” di Dogliani (Cuneo) non ha chiarito i dubbi di chi lo indica come una delle prossime figure della scena politica italiana. Ma pur lasciando in sospeso la curiosità, dialogando con Aldo Grasso, firma del Corriere della Sera, ha strappato gli applausi del pubblico alternando confidenze professionali a “pensieri politici” . Tra questi: “Non è molto positivo istituzionalizzare il reddito di cittadinanza. Noi già utilizziamo il cinquanta per cento del nostro potenziale. Il reddito di cittadinanza non crea stimoli; inoltre, alla lunga non è buona cosa per la società italiana”.
Poco dopo la frecciata contro il reddito di cittadinanza, Umberto Cairo, editore, fondatore della Cairo Communication Spa, proprietario del “Torino FC” dal 2005, e dal 15 luglio 2016 detentore del pacchetto di controllo di Rcs Mediagroup quotato in Borsa, ha catalizzato l’attenzione della platea accorsa davanti al palco di piazza Umberto I raccontando qualche aspetto della sua vita imprenditoriale. “Presiedo un gruppo che impegna oltre 4.500 dipendenti ed altre 4.500 dell’indotto. In tutto circa 10.000 persone che vivono con il lavoro delle mie varie aziende. Un bel po’ di responsabilità”. Poi, trascurando l’attesa di chi avrebbe voluto saperne di più su un’eventuale sua discesa o meno nel campo della politica, ha confermato la fama di imprenditore che tutto tiene sotto controllo, comprese le spese degli spostamenti in taxi dei suoi dipendenti. “Beh, i taxi sono una cosa importante. Giusto controllare e oramai lo faccio bene… . Se si conosce l’azienda tutto funziona meglio. Racconto un episodio: quando sono arrivato alla televisione La7 ed è giunto il momento dei pagamenti, mi è stato presentato un bonifico cumulativo di 16.600.00 euro. Io ho chiesto di vedere tutte le fatture. Mi è stato risposto che era usanza presentare un bonifico complessivo perché le fatture erano tantissime. Io ho spiegato che tutto sarebbe cambiato e che prima di pagare intendevo vedere tutte le fatture. Ed è quello che faccio. Il messaggio è che c’è qualcuno che guarda tutto. Dal momento del mio arrivo ho tagliato costi per cento milioni di euro. E senza tagliare il numero dei dipendenti. La riduzione delle spese non ha penalizzato la qualità. Anzi, La7 mi sembra una televisione di buona qualità”.
E a proposito di Rcs : “ é un’azienda che fattura un miliardo di euro. Quando sono arrivato c’erano enormi problemi. Ora le cose funzionano bene”. L’applicazione del taglio dei costi secondo il Presidente di La7, Rcs Mediagroup e Torino FC , nato a Maisio (Alessandria) nel 1957, una laurea in economia commercio, tre matrimoni, quattro figli, “andrebbe fatto anche in Italia, nel pubblico… e con i soldi risparmiati forse si potrebbero limitare le tasse”. Poi ancora qualche battuta dal sapore politico: “credo che l’Italia debba accelerare il passo. Il taglio delle tasse è una strada… . L’incremento dell’Iva serve solo a frenare i consumi”.